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Lo sapevate che? Accadeva all'Epifania

CULTURA E SPETTACOLO - 06 01 2023 - Guido Monti

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Il gabinat, il rituale consistente nel prevenire qualcuno con questa esclamazione per ottenere in tal modo il diritto a un dono, non era la sola usanza del giorno della Befana.

 

E peraltro aveva modalità diverse a seconda delle zone: nel terziere di mezzo - oltre Sondrio in direzione di Tirano - se lo si aveva a portata di mano si donava un po' di tutto, mentre in quello superiore - e in particolare a Grosio - i regali rituali erano ridotti a tre, come il numero dei Re Magi. Ma accanto al tradizionale 'gabe nacht' (notte dei doni, questo il significato originale in lingua tedesca), vi erano pure altre consuetudini.

 

A Bormio, per esempio, l'Epifania era un giorno di pronostici e le ragazze in età da marito lanciavano una pantofola contro la porta di casa e se questa si fermava con la punta rivolta verso l'uscio voleva dire che la giovane si sarebbe coniugata entro il carnevale successivo o almeno nell'anno appena iniziato, al contrario avrebbe dovuto invece attendere l'anno seguente. C'erano poi altri riti, come quello del fuoco che anticipava talvolta il 'brusà la vegia' ancora in uso al termine del carnevale (pare che ciò avvenisse in Valfurva). E in qualche luogo compariva la 'sciorpétta', una bambola portata di casa in casa dalle bambine proprio il giorno dell'Epifania, che veniva mostrata solo a chi offriva delle castagne secche o altri modesti doni.

 

Eh sì, allora i bimbi si accontentavano di poco...    

 

Guido Monti

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