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Lettera aperta all’amico Ercole Ricci

CULTURA E SPETTACOLO - 05 05 2020 - Ezio (Méngu)

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Quando “apro” il giornale on –line Intorno Tirano e noto un tuo articolo mi affretto a leggerlo poiché so che lo scritto ha dei contenuti importanti e sono spiegati in modo sereno e disinteressato. Anche questa volta ho letto con piacere “L’Italia riparte“ del 03.05.2020.

 

Senza dubbio esprimi un desiderio di ripartire e una grande speranza per il futuro. Condivido in pieno questi tuoi sentimenti ma per attuarli occorre che noi tutti dobbiamo impegnarci per cambiare molte cose. Ora, io credo, che anche i più “ giocondi e spensierati “ sono convinti ora che la Vita è una sfida continua, che si muore per un nonnulla, che la salute è il primo bene, che il male e il dolore fanno capolino quando meno te lo aspetti, che tutti noi Umani siamo, per cosi dire, dipendenti l’un l’altro. Nulla ci è dovuto, il bene, la salute, il pane, occorre conquistarceli così come si conquista la libertà giorno per giorno. Ai giovani, pur essendo nel fior fiore della vita, occorre far capire che oltre “il godere tutto e subito” esiste anche la sofferenza e che la Natura va rispettata e non rapinata, che il nostro suolo è suolo di tutti e che ogni scelta può influire sulla vita degli altri.

 

Queste cose sono state scritte e dette mille e mille volte, ma pare che entrino in un orecchio ed escano dall’altro finché la Natura ci insegnerà con ferocia, che può fare a meno dell’Uomo, anzi se assente ne trae giovamento. Vuoi un esempio ? Dai una occhiata agli aceri sul viale Italia in Tirano. L’anno scorso erano malati, con foglie secche e accartocciate, ora sono verdi e sani. Motivo ? Meno inquinamento e meno malattie avremo e la Natura ne gioverà. Non credo che un buon gelato ti faccia bene alla salute quando lo gusti in un sito con aria inquinata di polveri sottili, pregne di pulviscolo di ferodo di freni, di polveri di metalli, di gomme e in un aerosol di fumi di scarico d’auto. Come può respirare bene un bambino nella carrozzina quando a lato scorre il “ trombone inquinatore “ di un camion o di un bilico ? Caro Ercole, preghiamo insieme : “Santa Tangenziale di Tirano, affrettati a venire!”.

 

Negli anni ’70, ‘80 e ‘90 abbiamo visto una Milano ( e altre città della Lombardia , del Piemonte e la pianura Padana ) dove lo smog dovuto a fabbriche e automobili si poteva “tagliare con il coltello “. Credi che gli alveoli polmonari dei giovani che vivevano in quei siti di allora erano un fiore? Non credo ! Ora quei giovani sono vecchi e stanno pagando con molte polmoniti i mali di quei tempi con “l’aiuto maligno “ del coronavirus . Tutto ciò che è innaturale, come la plastica o altri prodotti industriali sintetici , presentano prima o dopo il loro conto. L’uomo con la sua scienza, creando molti prodotti, ha interrotto o allungato i tempi del ciclo naturale della catena della biodegradabilità. Il conto che pagheremo in futuro sarà salato, in soldi e in salute!

 

Amico caro, in Natura non esiste l’inquinamento elettromagnetico, l’abbiamo inventato noi . Ora noi Umani siamo immersi, passati, anzi trapassati da basse e alte frequenze e radiazioni che agiscono in minore o maggiore misura sulla nostra pelle, sulle nostre cellule, sui nostri organi, modificando persino il DNA. E’ raro il caso in cui una famiglia non abbia almeno un soggetto colpito da tumore. Capisco che parlare di questo dà fastidio per mille motivi, ma prima di gettarci a capofitto in tante avventure, magari per interessi economici, conviene prima studiare gli effetti della tecnologia sulla persona umana e anche sulla Natura.

 

Stimato Ercole , viviamo in una bella Valle, isola felice dicono, ma la conosciamo veramente sotto tutti i punti di vista ? Sappiamo, con documentazione precisa e annuale, se l’antennone , il pilone con la linea elettrica, il capannone nato presso la nostra abitazione non ci crea danni alla salute ? Quando si posa un nuova attrezzatura nel nostro territorio, la posa è seguita da una documentazione che ne certifica la sicurezza e specifica chi ne è responsabile ? Questi sono alcuni tra i tanti interrogativi che ci assillano quando i mali ci aggrediscono e poi, quando cerchiamo il responsabile, tutto è incerto e fumoso e la colpa è sempre di “ nessuno “.

 

Caro Ercole, tutta questa chiacchierata, può aver un significato solo se , insieme alla nostra comune speranza di ripresa e di un futuro migliore, noi sapremo interrogarci su molte cose per non solo parlare, ma agire a vantaggio dell’ Uomo, della Natura e con una giusta condivisione dei beni. Salvando la Natura salveremo noi stessi, perché è la Natura cha fa da cartina di “ tornasole “ della nostra salute . Malata la Natura, saremo malati anche noi.

 

Concludo dicendo che se il Mondo va con il solito andazzo, anche se l’Italia, come mi auguro, potrà” ripartire”, dobbiamo ripartire con il piede giusto, Tutti noi intuiamo come “ ripartire “ ma ognuno si aspetta che il primo passo venga fatto prima dagli altri. In dialetto tiranese si direbbe “ vàn avanti tì che mì végni dòpu “ ( vai avanti tu che io vengo dopo ).

 

Con simpatia

Ezio (Méngu)

 

p.s. Caro Ercole, rileggendo il mio scritto, ho l’impressione che serva a poco o nulla . Intuisco che il mio scritto è desueto e da sogno irrealizzabile ed è sola speranza di vecchi che vorrebbero lasciare un Mondo migliore. La Storia ci insegna che l’Umanità è piena di guai sino dalla sua Creazione. Purtroppo siamo fatti così ed è probabile che continueremo così. Comunque un grazie per la tua attenzione e del tempo che ho rubato ai lettori.

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