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L’eterno ritorno della storia anulare

CULTURA E SPETTACOLO - 14 04 2017 - Alessandro Cantoni

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/corea del nord immagine

Quel che emerge dalle drammatiche rivelazioni di Kim-Jong-Un è l’idea che la storia rassomigli ad una struttura anulare, circolare, riconducibile al concetto di eterno ritorno.

 

Le strategie bellicose messe in atto dalla Corea del Nord, guidata dal dittatore Kim-Jong-Un, ricordano due tristi episodi della storia mondiale contemporanea.

Il primo fu concausa della Prima e della Seconda Guerra mondiale; il secondo marcò un punto di massima tensione tra Stati Uniti, Cuba ed Unione Sovietica, durante la Guerra Fredda.

 

Alcuni storici sostengono che la situazione divenne particolarmente instabile nel corso della crisi missilistica cubana, avvenuta nell’anno 1962.

In entrambi i casi, si trattò di una corsa agli armamenti, suscettibile di provocare inquietudini a livello planetario.

 

Il protagonista di oggi è una nazione di ordinamento filocomunista, sebbene non geograficamente estesa quanto la fallimentare Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche (URSS), destituita e soppiantata da nuovi Stati, attualmente instabili sul piano geopolitico, e crollata definitivamente all’inizio degli anni Novanta del secolo scorso.

 

A nulla valsero i tentativi di unificazione di una delle guerre più laceranti del secolo breve: la Guerra di Corea degli anni Cinquanta.

Questa teoria si avvalora e trova un riscontro nell’età post-moderna, in cui Stati Uniti, Germania, Regno Unito ed Australia fornirebbero un supporto militare alla Corea del Sud, filoamericana, in caso di attacco da parte del suo rivale storico.

L’artiglieria nucleare nordcoreana è divenuta estremamente efficace e sofisticata. Sicché, l’esercito disporrebbe di ordigni atomici in grado di raggiungere l’Occidente con una gittata media di 11mila chilometri.

 

Ciò che emerge è l’idea che la storia rassomigli ad una struttura anulare, circolare, in cui avrebbe luogo un incessante eterno ritorno, come lo definì il filosofo tedesco Friedrich Nietzsche.

Ma soprattutto, permane il quesito circa le motivazioni che muoverebbero le azioni scellerate di numerosi protagonisti della storia mondiale (dall’utilizzo di armi chimiche da parte di Bassar Assad alle atrocità perpetrate da Kim).

 

La costruzione della pace, tuttavia, rimane un obbiettivo ancora troppo lontano e la guerra un ostacolo insormontabile.

 

Alessandro Cantoni

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