MENU

Le scene dell'Apparizione del maestro Renzo Antamati

CULTURA E SPETTACOLO - 23 09 2021 - Ivan Bormolini

CONDIVIDI

/L'OPERA  DELL'APPARIZIONE DEL MAESTRO ANTAMATI CASA DEL RETTORE
L'OPERA DELL'APPARIZIONE DEL MAESTRO ANTAMATI CASA DEL RETTORE

(Di I. Bormolini) Il nostro Santuario è ricchissimo di opere d'arte che immortalano la scena dell'Apparizione del 29 settembre 1504.

Possiamo ricordare l'affresco del 1513 posto sopra il confessionale di sinistra, la tavoletta di Gabriele Longhi ai piedi dell'edicola marmorea che accoglie la statua lignea della Madonna ed ancora la bellissima opera lignea nello scurolo di Giovan Angelo Del Majno.

Non ci si può scordare nemmeno del bassorilievo posto nel frontone del portale maggiore scolpito dal maestro Alessandro Della Scala, di ben più recente epoca è la rappresentazione del prodigioso evento sull'inginocchiatoio ligneo dei fratelli Andreola risalente agli anni Trenta del secolo scorso.

Anche la cantoria, nello specchio centrale immortala i fatti di quell'alba di fine settembre, stupenda è la narrazione proposta nella vetrata della controfacciata. Certamente meno visibile e per questo meno conosciuta è la scena impressa nella terza campana sul campanile del Santuario.

Su molte di queste opere negli anni passati, in occasione del mese che ci porta a ricordare l'Apparizione ho già fatto cenni o riferimenti, oggi voglio focalizzare l'attenzione su altre due scene dell'evento della Folla ad opera del maestro Renzo Antamati (Tirano 1900-1986).

La prima si trova nella piccola porta esterna ai piedi del campanile, esattamente nella parte superiore, le decorazioni di questa porta sono opera dell'Antamati e risalgono al 1933, com'è riportato assieme firma dell'artista ai piedi della pregevole lavorazione.

La scena dell'Apparizione, così come lo stemma del Comune di Tirano, raffigurato nella porzione inferiore, sono state realizzate con la tecnica dell'incisione a bulino su lamina di ferro, il tutto inoltre era stato oggetto di restauro da parte dello stesso maestro nell'anno 1983. Tale intervento si era reso necessario al fine di fermare l'alterazione progressiva del ferro dovuta all'umidità e ad altri agenti atmosferici in generale.

Nella decorazione figurata dell'Apparizione, il modello è costituito da due stampe settecentesche inserite nella “Storia memorabile della Prodigiosa Apparizione di Maria SS.ma” di Giuseppe Maria Quadrio.

La scena è inserita nel consueto sfondo paesaggistico, i personaggi (la Vergine Maria, Mario Omodei, San Michele e l'angelo custode), nelle loro posture, atteggiamenti e gesti sono fedeli alle citate stampe seppur con minime varianti.

Nel margine superiore si snoda il cartiglio su cui è inciso “SERVIRE MARIAE REGNARE EST”, al centro di questo scritto si nota il monogramma della Madonna.

Ci spostiamo ora all'ingresso della Casa del Rettore, qui fa bella mostra di sé un'altra opera del maestro Antamati sempre rappresentante il tema del prodigioso evento.

Ventisei anni dopo aver realizzato quella sulla porta del campanile, Antamati con indiscussa maestria e arte era tornato a rappresentare il medesimo soggetto, si tratta di un capolavoro di importante grandezza e di fortissimo gusto estetico.

Il pannello raffigurante l'Apparizione era stato lavorato a sbalzo su un'unica lastra dello spessore di un millimetro.

Osservando il tutto pare impossibile cogliere la sottile lamina del materiale, ma il tutto era stato sapientemente rinforzato sul retro con una colata di cemento e rete metallica al fine di impedirne l'incurvatura ed eventuali deformazioni della superficie, con questa tecnica si voleva consentire la conservazione degli sbalzi, evidentemente con gli ottimi risultati che possiamo ammirare.

Il tutto era stato realizzato in tre mesi dal bozzetto alla brunitura, il capolavoro aveva impegnato il maestro Antamati dal 3 giugno all' 8 settembre 1959 per 199 ore ed i garzoni Aldo Pruneri e Tarcisio Tarabini di Grosio per 200 ore.

Il 29 settembre 1959, giorno dell'anniversario dell'Apparizione e festa di San Michele, aveva avuto luogo la solenne inaugurazione alla presenza dell'allora vescovo di Como Felice Bonomini.

Inizialmente questa grande rappresentazione era stata destinata come è oggi alla Casa del Rettore, nel 1983 i Padri Guanegliani, subentrati ai Servi di Maria nella custodia del Santuario, avevano trasferito il pannello nell' androne d'ingresso del cortile di palazzo San Michele, loro residenza. Nel 2004, il prezioso manufatto è poi tornato nella sua sede originale.

La composizione dell'evento ci appare di estrema semplicità e essenzialità, non compaiono a differenza di altre opere angeli o il San Michele, ci sono solamente la Vergine Maria e il beato Mario Omodei, il tutto a voler rappresentare una spiritualità vissuta nell'intimo.

Dolce è la figura della Madonna che poggia i piedi nudi su una nuvola che la solleva dal suolo, la figura del veggente deve molto alla più antica opera raffigurante l'Apparizione ed esistente in Santuario, ovvero quella già citata del 1513 e posta nella navata di sinistra. 

Nelle iscrizioni lungo il margine superiore, compare la scritta BENE? BENE AVRAI. Da qualcuno questa è erroneamente letta come il titolo dell'opera, in realtà si tratta delle parole augurali rivolte dalla Vergine al veggente.

Nella parte inferiore oltre alla firma del maestro e alla data vi è la scritta commemorativa: APPARIZIONE DI MARIA SS.MA A MARIO DEGLI HOMODEI. 29 SETTEMBRE 1504.

Vi lascio alla galleria fotografica finale dove si potranno ammirare i capolavori del maestro Antamati.

 

FONTI: L'ICONOGRAFIA DELL'APPARIZIONE DELLA MADONNA DI TIRANO. Autrice: Tamara Del Dosso Vanari. Stampa: Tipografia Polaris Sondrio. Dalle pagine 64,65,66.

 

Le fotografie sono di Ivan Bormolini.

GALLERY

LASCIA UN COMMENTO:

DEVI ESSERE REGISTRATO PER POTER COMMENTARE LA NOTIZIA! EFFETTUA IL LOGIN O REGISTRATI.

0 COMMENTI