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Le opere di Cipriano Valorsa, parte terza

CULTURA E SPETTACOLO - 10 09 2019 - Mauro Cusini

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/Chiuro, Porta di San Giacomo, Deposizione - Foto Romeri M. CC BY-SA 3.0
Chiuro, Porta di San Giacomo, Deposizione - Foto Romeri M. CC BY-SA 3.0

Vorrei proporre ai lettori di "Intorno Tirano" uno scritto che ho avuto modo di leggere recentemente. Si tratta delle opere di Cipriano Valorsa. Le pagine dove sono elencate dette opere si trovano in una pubblicazione della società storica valtellinese, a cura di Egidio Pedrotti: "La storia di Grosio nelle sue pergamene", una ristampa illustrata del 1958.

Lo scritto è notevole e dunque verrà suddiviso in 3 parti, per agevolarne la lettura"

 

Mauro Cusini

Già pubblicate: prima parte e seconda parte

 

Parte terza

A Vione, nell'antica chiesa di S. Abbondio, nell'abside, si ammira uno splendido crocefisso, forse il migliore del Valorsa, con a destra la flagellazione ed a sinistra la Deposizione del Redentore. In alto un coro di angeli con gli strumenti della passione ed un bellissimo Eterno Padre. nell'arco, cominciando da destra, sono dipinti: S. Rocco, S. Antonio, S. Marta, S. Caterina, S. Elisabetta, S. Giovanni Battista, S. Stefano e S. Sebastiano.

Questo è uno dei lavori più ben riusciti e conservati del Valorsa, e sono pure suoi altri dipinti delle pareti ed una bella Madonna con Bambino, fra S. Abbondio e S. Antonio sulla facciata.

Di ignoto e più scadente autore il grande dipinto sopra l'areo dell'altare, che rappresenta uno strano giudizio universale.

 

Un altro dipinto del Valorsa lo troviamo su una casa colonica fra Mazzo e Grosotto: una Madonna col Bambino, argomento tanto caro al pittore; ai piedi della Vergine un devoto.

È probabile sia del Valorsa la Deposizione, che si trova nella parrocchiale di Grosotto e che porta la data 1549.

La chiesa di S. Giorgio in Grosio: il portale quattrocentesco è sormontato da una lunetta, rappresentante la Pietà, del Valorsa, di ottima fattura. Il presbitero con volta a crociera, conserva ancora qualche avanzo di dipinti del Valorsa. Altri dipinti del Valorsa si trovano nella chiesa di S. Giorgio; sulla facciata un S. Giorgio a cavallo molto scolorito e nell'interno una Deposizione della Croce pure ad affresco, nelle figure della quale la tradizione vorrebbe vedere i ritratti del pittore Cipriano Valorsa e del figlio Angelo. Un grande affresco che rappresenta S. Gregorio Magno fra la Vergine col Bambino e S. Domenico si ammira sulla facciata della chiesa verso il Cimitero, di ottima fattura e che porta ancora le scalfitture delle schioppettate dei lanzichenecchi del 1630. Fermiamo ora la nostra attenzione sul dipinto che adorna la casa di Cipriano Valorsa in quella dimora dove egli nacque, lavorò e morì. Posta alle falde del monte Storile, si trova sulla strada che da Grosio conduce a Ravoledo ed in Valle Grosina, donde piovono tante ricchezze pastorizie. Sopra la porta di casa è un bellissimo dipinto: la Madonna un poco piegata sul figlio ignudo, grazioso e sorridente, mentre tiene in mano un libretto verde ed hanno al fianco un S. Giuseppe che li contempla. Sopra due bei angioletti sostengono una corona con fascia svolazzante colla dicitura "Regina coeli laetare alleluia". Segnata la data 1566, epoca della del massimo splendore di questa grande gloria di Grosio.

 

A Ravoledo, nella antica parrocchiale sulla lunetta della porta una Deposizione di Cristo fra Maria SS. e S. Maria Maddalena, mentre nel Coro abbiamo uno dei dipinti più perfetti del Valorsa in data 1560. È Gesù Cristo fra i suoi Apostoli, mentre consegna a Pietro le chiavi del Regno dei Cieli: sopra i quattro evangelisti e sotto l'Eterno Padre.

Sotto l'arco i medaglioni delle Sante predilette dal Pittore: S. Agata, S. Maria Maddalena, S. Caterina, S. Marta, S. Apollonia e S. Liberata. Sopra l'arco il Redentore circondato da Angeli che sostengono gli strumenti della passione. Nello zoccolo grigio su grigio si vedono dipinte, in sei altri medaglioni, la creazione del mondo, di Adamo, di Eva, la loro caduta, la cacciata dal paradiso e la morte di Abele.

 

A Sondalo, sul vecchio muro della sagrestia della parrocchiale, un Crocefisso con due angioletti bianco vestiti con il calice in atto di raccogliere le gocce di sangue che escono dalle ferite. Ai piedi della croce stanno Maria SS., Maria Cleofe, Maria Maddalena, S. Antonio, S. Bernardo e S. Giovanni Evangelista. Al basso si trovano gli stemmi delle famiglie Bassenini e Rastelli che, estinte nel 1600, lasciarono tutte le loro sostanze in beneficienza.

Altro dipinto fra le chiese di S. Agnese e S. Marta rappresenta il Crocifisso con Maria SS. , S. Clemente Papa, S. Giovanni Evangelista, con la data 1585. Anche nella chiesa di Sontiolo qualche dipinto del Valorsa. Sulla facciata della chiesa della Biorca un bellissimo dipinto della Vergine col Bambino ricorda quello molto simile di Stazzona. Anche a Frontale una imbalsamazione della salma di Gesù Cristo prima della sua sepoltura è degna di nota.

 

Nella chiesa di S. Antonio di Morignone, su un dosso distante una mezzora dal paese, ottimi dipinti di Cipriano Valorsa. Rappresentano il Crocifisso in mezzo ai dodici Apostoli, i quattro dottori della Chiesa latina S. Martino, S. Brizio, S. Bernardo e S. Antonio, nonchè sei angioli coi simboli della passione. Nell'arco le solite sante: S. Agnese, S. Barbara, S. Veronica, S. Caterina, S. Maria Maddalena, S. Marta, S. Lucia, S. Apollonia, S. Agata e S. Liberata. Non v'è traccia dell'anno ma la firma è sicura Ciprianus Grosiensis pinxit. Vi figurano anche S. Gervasio e Protasio, protettori di Bormio; più in su l'opera va scomparendo; sottentrano pittori locali.

L'immenso lavoro di Cipriano Valorsa non va attribuito certo solo a lui, ma anche ai suoi scolari, primo fra essi il figlio Giovan Angelo. nei conti del dipinto delle Pentecoste di Tovo ho trovato un aiutante, nel pittore Baldassarre di Tirano.

Da ciò si spiega il maggiore o minor pregio di molti dipinti assegnati a questo insigne maestro di Grosio.

 

Il Valorsa morì certamente nonegenario.

Ammesso che i lavori fatti nel 1536, li abbia fatti a 26 anni di età, un documento dell'archivio notarile di Sondrio, scoperto dal Giussani, lo dà ancora vivo nel 1602, ossia a 92 anni.

I discendenti di Cipriano Valorsa, tutti artisti, pittori, scultori, intagliatori, fabbri, si sono spenti nell'anno 1885, colla morte di Margherita Valorsa.

  • Bibliografia: Pedrotti Egidio, "La storia di Grosio nelle sue pergamene", Sondrio, Guido Bettini 1958

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