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La vecchia panchina in pietra

CULTURA E SPETTACOLO - 23 11 2018 - Méngu

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Alzi la mano colui che preferisce sentire il suo culetto sul duro di una panchina in pietra al posto di sedersi in una panchina con il sedile di legno! Nessuno ha alzato la mano, lo prevedevo!!! La pietra rende con la sua frescura il sedere piatto e piega ciò che è rigido, mentre quella con il sedile in legno scalda ciò che è gelido . Inutile negare , noi preferiamo sederci su panchine con il sedile di legno perché siamo abituati ad ogni comodità. Verrà il tempo in cui anche nei giardinetti pubblici ci saranno le panchine con i sedili imbottiti e d’inverno anche riscaldati, con lo schienale ripiegabile a nostra esigenza e di certo con inserito un visore con musica hi-fi, sempre collegato on- line.

 

Allora perché non cominciare dalla nostra città, così ben cablata e funzionale? A parte gli scherzi, a ben pensarci non c’è da pretendere troppo., perché il troppo e il meglio sono nemici del bene. Vi ricorderete di certo quando i nostri avi , nei campi, a mezzogiorno, dopo aver sentito il suono della sirena posata sulla torre Torelli, si sedevano sopra la pietra del terminale del campo, generalmente non troppo aguzza da penetrare in quel posto mangiando pane e formaggio bagnati con un litro di vino ? Ieri, per bontà e grazia delle signore del giorno d’oggi, sul viale di Madonna di Tirano ho visto e udito una signora che, desiderosa di sedersi su una panchina di legno, brontolava perché sul sedile vi erano delle foglie di acero.

 

Mirato e rimirato il sedile con il fogliame non si degnava di toglierle con un colpo di mano probabilmente per non sporcarsi le unghie. Ho pensato: cara signora dal bel sederino tondo, morbido e magari profumato e sbirciato dai più , forse desiderava che la nostra Amministrazione, oltre il normale servizio di pulizia urbana, pagasse per togliere l’accumulo di fogliame sui viali anche per il compito di pulizia delle panchine e, che nel caso fosse umido il sedile, quello di asciugarlo con il getto caldo ? Mah ! Speriamo che il nostro Sindaco non legga questo “ desiderio “ , sennò si incrementerà il suo tormento giornaliero. Ho lasciato allontanare la signora brontolante con borsetta, giacchetta e pantaloni attillati e con un soffio e un colpo di mano ho pulito la panchina e mi sono seduto comodamente mentre un leggero venticello staccava qualche foglia dagli aceri che svolazzavano ai miei piedi con grazia. Il mio sguardo è andato al di là del viale dove c’era una vecchia panchina in pietra.

 

La ricordavo dai miei tempi di gioventù e mi è parso dicesse: “Io sono la nonna di tutte le panchine di Tirano. Sul mio sedile in pietra si sono seduti i Tiranesi che hanno fatto bello questo paese , ero il loro pensatoio , ora sono sola e abbandonata”. Di scatto mi sono alzato dalla panchina di legno e ho raggiunto la panchina di pietra. Miracolo ! Tra il fogliane svolazzante del viale non una sola foglia si era adagiata sul sedile della panchina di sasso bianco e asciutto. Ho pensato tra me : “Non rammaricarti cara madre di tutte le panchine di Tirano se pochi ti fanno compagnia, io di certo te ne farò. Ti ricordo quando la vita non era così comoda e sedersi sul tuo sedile guardando le persone passare era quasi un lusso e poi mi ricordi romantici amori quando una furtiva carezza scambiata sul tuo fresco sedile la tenevamo preziosa nel nostro cuore per mesi interi.

 

Méngu

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1 COMMENTI

23 11 2018 16:11

sanmichele

Caro Mengu, l'immagine di quella vecchia e fredda panchina sul Viale ha risvegliato in me piacevoli ricordi d'infanzia. Lunghe passeggiate domenicali con la famiglia, giochi di bimbi, un sorso d'acqua alla fontanella, la nonna che mi teneva per mano,,, Ricordi sepolti dal tempo, riaffiorati grazie alle tue parole. Ciò basta (e avanza!) per rendermi gradita la giornata!