MENU

La Tipografia & Litografia Bonazzi di Tirano: le origini

CULTURA E SPETTACOLO - 25 11 2021 - Ivan Bormolini

CONDIVIDI

/L'intestazione-della-Ditta-Bonazzi
L'intestazione della ditta Bonazzi

(Prima parte di I. Bormolini) Ci siamo lasciati la scorsa settimana con le vicende de “Il Gazzettino Tiranese, le sue linee programmatiche ed i suoi editoriali. In questo breve viaggio su alcune storie dell'editoria tiranese d'un tempo si sono scoperti già due fatti importanti: il primo libro stampato in Valtellina era stato redatto in un'antica tipografia di Tirano (1671), e il primo e l'unico giornale satirico valtellinese nasceva nell'allora paese pur essendo stato stampato a Chiavenna (edito dal 1882-1887).

In quel contesto editoriale e del mondo delle tipografie valtellinesi ecco che si scopre un altro primato per Tirano ovvero la Tipografia Bonazzi, questa attività viene definita come l'impresa tipografico-editoriale più fortunata che la Valtellina conoscerà fin dalle sue origini.

Ho deciso di ricordare questa storia in due parti. Chi ha vissuto infatti le vicende commerciali dei decenni passati ricorderà certamente la ditta Bonazzi nell'ampia sede di viale Italia, dove la cartoleria era attiva negli spazi dove oggi c'è la Farmacia del Dottor Ferri. La storia ci riporta lontano nel tempo e rievoca quell'antica via commerciale denominata via Stelvio e oggi via XX Settembre, è da quei luoghi che la tipografia Bonazzi aveva avuto i suoi natali.

 

La nascita dell'attività pare risalga al 1854, quando la ditta sorgeva come bottega di quaderni, inchiostri e articoli sanitari. Il primo documento che ne attesta l'attività è una fattura inerente a lavori di legatoria al comune di Tovo.

Giovanni Bonazzi otteneva la vera e propria licenza di tipografo dieci anni dopo nel 1864, quando dietro la presentazione di “atti comprovanti gli studi fatti ed il tirocinio nell'arte per tre anni”, poteva impiantare un torchio per la stampa in due camere al primo piano di via Stelvio a Tirano.

La piccola tipografia-litografia, intorno al 1890 e solo per qualche mese, aveva stampato il giornale di Giovanni Robustelli, “L' Eco della Provincia di Sondrio”, prima che lo stesso Robustelli ne trasferisse la stampa nella propria tipografia di Grosotto.

Certo è che nel primo decennio del Novecento, nel periodo in cui da Chiavenna era emigrato a Tirano il giornalismo socialista, la tipografia Bonazzi, profondamente legata al mondo cattolico, si trovava nell'alternativa o di svilupparsi o di limitare la propria produzione.

In pratica o ci si ampliava aderendo alle richieste di stampa pervenute da parte di movimenti non cattolici o si limitava la produzione.

Pare che la decisione da intraprendere avesse portato al prevalere della linea del mantenimento dei connotati ideologici della ditta.

Aveva avuto fondazione sempre in quel di Tirano la Tipografia Nuova, poi Fiorentini, che con la stampa de “l'Adda” e poi de “La Montagna”, assieme all'editoria di carattere turistico ispirata dal mondo liberal-radicale, aveva conosciuto rapidi sviluppi, tanto da divenire nel giro di pochi anni la Tipografia Fiorentini e Redaelli.

Pensando oggi a quest'ultima attività, mi viene da pensare alle storiche cartoline di Tirano, alcune delle quali, ben raccolte nel libro “Tirano in Cartolina” erano edite dalla tipografia Fiorentini e Redaelli, ma scavando nel tempo evinco che anche la prima “Guida partica e commerciale della Provincia di Sondrio”, nasceva a Tirano dagli Editori-Tipografi Fiorentini & Redaelli.

 

Tornando alla tipografia Bonazzi, che stampava anche cartoline da sempre oggetto di collezione, leggo nella fonte che nel periodo tra il 1907 ed il 1922, l'azienda aveva vissuto un momento di difficoltà. Nel 1921 era morto Luigi Bonazzi e la moglie Emilia Chiodi, figlia del più grande antiquario valtellinese di tutti i tempi Francesco Chiodi, che aveva una bottega in Tirano sempre nell'allora via Stelvio, conduceva l'azienda da sola resistendo a tutti i tentativi da parte della concorrenza di assorbire la tipografia-cartoleria.

La svolta si era avuta nel 1929, in quel momento la ditta Bonazzi, era ben lontana dai fasti della sua fondazione e successivo sviluppo.  C'è però nel declino, pur considerando la lungimirante caparbietà nel non cedere di Emila Chiodi, una svolta che mi permetto di definire epocale.

Parleremo di tutto questo domani, quando un altro Giovanni, aveva dato nuovo lustro alla ditta Bonazzi.

 

FONTE. EDITORIA CULTURA E SOCIETA'. Quattro secoli di stampa in Valtellina (1580- 1980). Banca Popolare di Sondrio. Volume II°. Stampa: Finito di stampare dalla Poligrafiche Bolis spa in Bergamo nel mese di maggio 1990. Dal capitolo IV: Giornali, tipografi ed editori in Valtellina dal 1860 al 1926. di Franco Monteforte. Pagina 135.

L'immagine di copertina è tratta dalla citata fonte, pagina 135.

LASCIA UN COMMENTO:

DEVI ESSERE REGISTRATO PER POTER COMMENTARE LA NOTIZIA! EFFETTUA IL LOGIN O REGISTRATI.

0 COMMENTI