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La storica foto, la Statale 38, piazza Parravicini e la Porta milanese

CULTURA E SPETTACOLO - 02 04 2020 - Ivan Bormolini

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/TIRANO LA SANTELLA DELL'ADDOLORATA E LA TORRE TORELLI

(Di I. Bormolini) Ho ricordato nella precedente puntata il castello di Santa Maria, il Dosso e la contrada Santa Maria. Percorrendo la via Trivigno verso il centro dell'allora borgo, incontriamo la santella dell'Addolorata, restaurata nel 1994. Di questi luoghi vi è una cartolina che vi propongo in copertina, che ancor oggi rimane uno dei simboli della Tirano di ieri.

 

Questa in modo inequivocabile ci mostra il percorso di trasformazione di Tirano; la fotografia ci permette di vedere le costruzioni contadine, lo storico Bui Vecc e la torre Torelli.

L'edificazione di quest'ultima risale alla seconda metà del XIX secolo per volontà dell'omonima famiglia ed era stata adibita a filanda. Qualche tiranese ricorderà che la sirena posta sulla torre suonava per richiamare i pompieri volontari in caso di incendio o altri allarmi e sino ad alcuni anni fa, insieme alle campane di San Martino annunciava il mezzogiorno.

Ben diversa e più lontana nel tempo è la storia dei Bui Vecc, antichissima era la sua originale collocazione che è esattamente quella che indica la cartolina. Si dice che fosse il “buglio” più vecchio di Tirano, addirittura lo stesso era stato oggetto di una “grida” particolare emanata dal podestà Leopoldo Salis nel 1795 che ordinava di “non lasciare priva di acqua la fontana del Buglio Vecchio”.

Oggi la denominazione di quel luogo “Località Bui Vecc”, vuole ricordare la primordiale locazione di questa storica fontana.

La stessa a vasca esagonale in pietra verde, era stata smontata nella seconda metà del 900 per far posto alla caserma dei Vigili del Fuoco.

Per fortuna, questo patrimonio locale aveva poi trovato collocazione nella piazzetta Lantieri, dietro palazzo Marinoni e di fronte alla caserma dei Carabinieri.

 

Ma torniamo alla cartolina: da decenni vi vediamo transitare il tratto cittadino della Statale 38 dello Stelvio, l'arteria era stata realizzata verso il finire degli anni 30 dello scorso secolo.

L'opera ha definitivamente stravolto questa parte del borgo antico come ci mostra una cartolina degli anni 40 che allego alla fine di questa parte.

Ma come si usciva o si passava dal nostro comune prima della realizzazione di questa tratta?

Si transitava da via XX Settembre, un tempo chiamata Regia Strada Postale; lasciata la parrocchiale di San Martino, proprio in prossimità dell'imbocco di via Visconti Venosta a destra.

Ci sono tre cartoline che ricordano questo antico transito: la prima aveva sul muro di cinta del palazzo Negri-Buttafava, un cartello stradale indicante “Stradale per Bormio”, questa era stata spedita da Tirano il 12 febbraio 1910.

La seconda, ancor più precisa e datata 1924, riporta un'altra cartellonistica stradale dove era riportato il logo “Bormio km 38”.

Ben chiara è la terza cartolina spedita da Sondrio il 24 settembre 1932, raffigura l'attuale via Stelvio ben più ampia con la dicitura “Il Campone” all'inizio della Nazionale per Bormio.

 

Prima di concludere questa parte, voglio riportarvi nella zona di piazza Parravicini.

Nella piazza, vicino alla bella fontana, troviamo una bella gigantografia storica dei contradaioli di differenti e passate generazioni immortalate attorno alla fontana.

Questa ci testimonia oltre allo spirito di contrada un tempo molto forte e sentito, un altro esempio di vita contadina di quella Tirano dei tempi che furono.

Peccato che non abbia trovato alcuna cartolina storica della chiesetta dedicata “al Mariano Spasmo”(il dolore di Maria), oppure inerenti al palazzo Parravicini, che un tempo era un importante edificio signorile.

 

Sono stati positivi i recenti interventi di recupero di una parte di questa dimora che ancora ci permettono di ammirare un palazzo che era appartenuto ad una delle famiglie più aristocratiche e facoltose la quale, aveva toccato il culmine della sue potenza tra il Sei-Settecento.

Anche altri restauri di abitazioni private, anche recentissimi, sia nella piazza, in via Ludovico il Moro e vicinissime zone, hanno mantenuto uno stile attento e rispettoso della storicità del luogo, un tempo chiamato “Vicus Inferior”.

Non scordiamo in questa piazza la storica merceria Rusconi e pure in via Ludovico il Moro un negozietto di alimentari, mi sembra fosse gestito da una certa signora Carmela, ma non vorrei sbagliarmi. Due esempi delle storiche botteghe di un tempo. Ed infine citiamo la porta Milanese che anni fa è stata al centro di opere di recupero conservativo e i vicoli circostanti, anch'essi, con le corti ci parlano della Tirano d'altri tempi.

 

Vi lascio alla carrellata delle cartoline citate. Ci ritroveremo mercoledì prossimo

 

FONTI: Aspetti di vita quotidiana a Tirano al tempo dei Grigioni (1512-1797). Autore William Marconi. Stampa: Bonazzi Grafica Sondrio 1990.

Tirano Il centro storico. Storia arte architettura. Autore Gianluigi Garbellini.Stampa Lito Polaris Sondrio.

Tirano in cartolina. Autori Enzo Brè e Michelino Falciani. Stampa: Tipografia Petruzio-Tirano, finito di stampare nel luglio 2001 in 1300 copie.

Per le cartoline. Un saluto da Tirano “il Buj vecc”. Cartolina non spedita. Ed Fiorentini & Redaelli, Tirano. Collezione Leonardo Togni.

Cartolina spedita da Tirano il 20.11.1917. Ed S.E.P.M. Milano. Collezione Michelino Falciani.

La santella di via Trivigno e la torre Torelli. Bromo-foto anni cinquanta. Collezione G. Garbellini.

Un'indicazione della via verso Bormio. Cartolina spedita da Tirano il 12.2.1910. Ed Nazzari Tirano. Museo Etnografico Tiranese.

Incrocio con via Visconti Venosta, Bormio km 39. Cartolina spedita da Tirano il 26.6.1924. Ed S.E.P.M. Milano. Collezione Michele Falciani.

Il “Campone” all'inizio della Nazionale per Bormio. Cartolina spedita da Sondrio il 24.9.1932. Ed Fiorentini & Redaelli. Collezione Leonardo Togni.

Le altre foto sono della collezione di Ivan Bormolini

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