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La prima conferenza "Sul Sicomoro" è partita col botto

CULTURA E SPETTACOLO - 15 01 2019 - Sandra e Bernardo

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/cenacolo leonardo, sul sicomoro

Marino Pozzi, presidente dell'Associazione Insieme per l'Oncologia e l'Ematologia Alta Valtellina Onlus, ha fatto gli auguri a tutti i numerosi presenti e ci ha introdotto nel viaggio dicendo: "Non esistono solo le autostrade, le città rumorose, ci sono anche i sentieri dell'anima, dove si può procedere lentamente, meditando, interrrogando".

 

Il cammino " Sul Sicomoro " è iniziato con il CENACOLO di LEONARDO a 500 anni dalla sua morte.

Il dott. Giuseppe Valmadre ha presentato il relatore, dott. LUCA FRIGERIO, giornalista, critico d'arte e scrittore.

Ricordiamo alcuni suoi libri : CARAVAGGIO la luce e le tenebre - CENE ULTIME e AMBROGIO, il suo ultimo lavoro dedicato all'iconografia di S.Ambrogio.

 

Il pubblico è stato condotto dal relatore in un tour emozionante alla scoperta e lettura di un capolavoro straordinario: L'ULTIMA CENA DI LEONARDO DA VINCI.

Pittura murale e non affresco presente nel Refettorio dei Padri Domenicani a SANTA MARIA DELLE GRAZIE a Milano.

Rubens pittore olandese, dopo averla vista rimase a bocca aperta e Goethe filosofo e poeta tedesco scrisse un libro definendola "IL VERTICE DELL'ARTE DI TUTTI I TEMPI ".

 

Luca Frigerio racconta che, appena trentenne, Leonardo si presenta a Milano, alla corte di Ludovico il Moro con una lettera in cui elenca tutto il suo sapere: pittura, scultura, fortificazioni, armi da guerra ecc.

Ludovico, che della chiesa di Santa Maria delle Grazie ne fa un mausoleo, gli commissiona l'opera.

 

Leonardo non è molto assiduo nel lavoro; dal diario dei Domenicani dell'epoca (1494) si apprende che alcune volte si dedica 2 ore, altre tutto il giorno, mentre resta diversi giorni senza farsi vedere, impiegando 4 anni per terminare il dipinto.

Con il restauro degli anni '90 vengono tolte tutte le ridipinture precedenti e l'opera si presenta con i colori tenui, evanescenti come erano in origine.

 

Nella sua Ultima Cena Leonardo rispetta la tradizione, in questo caso il Vangelo, non inventa nulla: nell'immagine di Gesù sottolinea la solitudine, in quella degli apostoli l'agitazione e lo stupore all'annuncio del tradimento da parte di uno di loro.

È poi entrato nel dettaglio di ogni singolo Apostolo, facendoci notare, ad esempio, l'espressione dolce di Giovanni adolescente, il coltello di Pietro, il dito alzato di Tommaso, le mani intrecciate... paragonandolo con altri Cenacoli Fiorentini, circa una trentina.

Leonardo ha rappresentato l'Istituzione dell'Eucaristia.

 

Frigerio ha terminato con l'invito a visitare l'opera prenotandosi sul sito, senza dimenticare di ammirare la CROCIFISSIONE DI MONTORFANO che si trova sulla parete di fronte al Cenacolo.

 

Prossimo appuntamento venerdì 8 febbraio alle ore 21.00 presso la sala BPS in piazza Cavour a Tirano con Mauro Bossi SJ che parlerà di GIUSTIZIA PER TUTTE LE CREATURE, ecologia e spiritualità a partire dall'Enciclica "LAUDATO SÌ".

 

Sandra e Bernardo

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