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La datazione della chiesa di San Remigio

CULTURA E SPETTACOLO - 15 10 2021 - Ivan Bormolini

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/chiesa di San Remigio

(Seconda parte di I. Bormolini) Come scritto ieri nella prima parte, è ancora piuttosto complessa la vicenda della datazione della chiesa di Santa Perpetua. Anche per il tempio di San Remigio la documentazione diretta non risale che al XII secolo, sembrano però esistere motivazioni che portano a pensare ad una datazione più antica.

 

Tra queste, scrive lo storico Garbellini, c'è la dedicazione ad uno dei santi il cui culto era molto diffuso o vivo nella Rezia già nel VII-VIII secolo, così come attesta chiaramente la chiesa di Falera.

San Remigio, vescovo di Reims e gloria della nazione franca, sconfiggeva il paganesimo fondando diocesi e chiese in tutta la Gallia, era stato probabilmente prescelto quale titolo della chiesa.

Inoltre, la presenza accanto a San Remigio di San Pastore, conferma la fondazione franca, infatti, un San Pastore era stato vescovo di Aurelia nella Gallia.

Altre indicazioni sull'antichità altomedievale della chiesa derivano dalla posizione stessa a filo del dirupo, a questo si sommano le tracce di architettura e pittura preromanica e soprattutto la caratteristica dell'apogeo.

Una scaletta, intagliata direttamente nella roccia, conduce dalla navata in un vano sotterraneo, appunto l'apogeo; si parla di una specie di cripta rinvenuta nel 1952 nel corso dei restauri, un ambiente particolare ricavato su due lati nella roccia viva con una piccola finestra.

Le prime notizie d'archivio inerenti alla chiesa di San Remigio, risalgono al 6 dicembre 1106, data nella quale, Homodeo di Chiuro faceva dono, per la salvezza della sua anima, alla detta chiesa edificata sul monte Predoso, dei suoi averi in Brusio sia in pianura che sui monti.

Ci sono poi due atti distinti del novembre 1140 e rogati nel castello del Dosso di Tirano:

nel primo si apprende che il vescovo di Como Ardizzone, nelle vesti di feudatario dell'impero, considerando la povertà della chiesa di San Remigio e degli inservienti, convinceva gli uomini del comune di Tirano a concedere, dietro il pagamento di una simbolica tassa, le terre incolte della comunità comunale ai conversi di San Remigio.

Nell'altro documento, lo stesso alto prelato, affermava che la chiesa di San Remigio era stata consacrata dal suo predecessore Guido Grimoldi, che aveva retto la Diocesi dal 1096 al 1125.

Quest'ultimo dato storico si rivela particolarmente interessante, le affermazioni di Ardizzone infatti, ci parlano di una consacrazione della chiesa in occasione di una probabile ricostruzione dello stesso tempio. La sua fondazione come già detto appare molto più remota ed i documenti anche qui citati, sembrano portare a credere ad una realtà che era da tempo esistente e consolidata.

L'appuntamento con le vicende e le domande da chiarire attorno a questi due tempi, sarà per giovedì prossimo.

 

 

FONTE: SANTA PERPETUA E SAN REMIGIO antiche chiese gemelle alle porte della Rezia. Autore: Gianluigi Garbellini. Stampa: finito di stampare nel mese di dicembre 2005 dalla Tipografia Polaris Sondrio. Da “Ipotesi sulla fondazione” pagine: 91,93. “Le prime testimonianze dirette” pagine 104.

La fotografia di copertina è tratta dalla stessa fonte: pagina 79. le foto, ove non indicate diversamente nel volume sono di Dario Benetti e Marco Garbellini.

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