MENU

La comunità monastica di Santa Perpetua e San Remigio

CULTURA E SPETTACOLO - 21 10 2021 - Ivan Bormolini

CONDIVIDI

/santa perpetua

(Di I.Bormolini) La scorsa settimana, nelle prime due pubblicazioni riguardanti le chiese di Santa Perpetua e San Remigio, ho fatto qualche breve cenno sulle ipotesi inerenti la datazione delle stesse; oggi è il momento di dirimere un altro dubbio che interessa le comunità monastiche che vi vivevano.

Scrive il professor Gianluigi Garbellini nella sua opera “ Santa Perpetua e San Remigio, antiche chiese gemelle alle porte della Rezia”:

“Bisogna escludere anzitutto, per evitare l'errore in cui si è più volte intercorsi, che i monaci di San Romerio e di Santa Perpetua appartenessero all'ordine degli umiliati”.

Ma allora qual'era l'ordine monastico a cui appartenevano i monaci?

E' necessario accennare che anche lo storico Tiraboschi fin dal 1767, nel suo studio “Vetera Humiliatorum Monumenta”, aveva escluso che la domus di Santa Perpetua e San Remigio fosse degli Umiliati.

Negli archivi storici di Regione Lombardia ( www.lombardiabeniculturali.it) si evince che l'ordine degli Umiliati ebbe origine nel XII secolo quale aggregazione di laici devoti, uomini e donne, desiderosi di vivere in comunità quanto più possibile simili a quella apostolica, seguendo con particolari rigori i dettami evangelici.

La diffusione degli Umiliati nel territorio Ambrosiano e lombardo, in generale era stata capillare, nel 1216 si contavano almeno 150 comunità regolari.

Già nel 1201 Papa Innocenzo II° aveva riconosciuto i tre ordini che componevano gli Umiliati, ovvero religiosi veri e propri, laici viventi in comunità e laici che avevano scelto la via coniugale.

Per cercare di dare una risposta alla domanda iniziale, ci viene nuovamente in aiuto lo storico Garbellini; dalla sua ricerca emerge infatti un chiarimento molto importante, direi fondamentale, che ci conduce nuovamente al castello del Dosso.

Durante il suo soggiorno nel castello di Tirano, il 4 dicembre 1150, il vescovo Ardizzone interrogava in ufficiale di seduta, al cospetto di diversi testimoni, i conversi di San Remigio Giovan Domenico, in qualità di economo del convento, e Gonselmo e Giucomanno.

Questi a nome proprio e a nome dei confratelli “ per se et nomine totius congregationis”, in quella sede avevano dichiarato di tenere alla regola del beato Agostino data loro dal vescovo Guido Grimoldi e che il presule concesse e confermò loro, ai conversi e ai successori la stessa regola di Sant'Agostino, “salva....Reventia et aucutoritate” del vescovo di Como.

Data la risposta al quesito e quindi al chiarimento del dubbio tra Umiliati e Agostiniani, non rimane ora che capire come avveniva la vita in quelle comunità a noi così vicine; in questo frangente emergono dei particolari molto rilevanti.

Non deve destare sorpresa il fatto che in tutte e due le località esistevano due distinte case: una era la domus confratorum per i confratelli, una invece, per le consorelle, era lo domus sororum.

Questa sorta di convivenza, se così la si può definire, era una caratteristica comune a diverse comunità monastiche rurali del Medioevo, andava considerata in una visione di diffusa religiosità popolare di quel tempo ma anche alle reali preoccupazioni legate agli aspetti della vita quotidiana e pure all'incalzare della vecchiaia.

Ma perché si è intercorsi nell'errore di affermare che la comunità monastica era appartenuta agli Umiliati?

Analizzando alcune regole degli Umiliati, forse si evince come nel passato si possa essere caduti nel tranello attribuendo per errore la guida della comunità monastica a quest'ordine, ma non è stato così.

Vi sono molti particolari che sono ben descrittivi della vita tra Santa Perpetua e San Remigio, che meritano di essere citati, ma lo faremo domani nella seconda parte inerente alla vita della comunità.

 

FONTE: SANTA PERPETUA E SAN REMIGIO antiche chiese alle porte della Rezia. Autore: Gianluigi Garbellini. Stampa: finito di stampare nel mese di dicembre 2005 dalla Tipografia Polaris Sondrio. Dalle pagine 105 e 106.

L'immagine di copertina è di Ivan Bormolini.

LASCIA UN COMMENTO:

DEVI ESSERE REGISTRATO PER POTER COMMENTARE LA NOTIZIA! EFFETTUA IL LOGIN O REGISTRATI.

0 COMMENTI