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L'angolo verde: helleborus niger

CULTURA E SPETTACOLO - 13 12 2022 - A. S.

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/elleboro
CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=98834

L'elleboro, conosciuto con il nome popolare di "rosa di Natale, deve questo suo appellativo alla leggenda che narra di un piccolo fiore bianco spuntato dal gelido suolo di dicembre in occasione della nascita di Gesù, ed è proprio in questo periodo che comincia la fioritura che si protrae fino a marzo.

   Nei Balcani c'è la più alta concentrazione di specie, altre hanno origine asiatica, ma tutte sono accomunate da un'unica caratteristica, quella di essere un fiore di facile coltivazione sia per i giardini rocciosi, le aiuole e le bordure, sia in vaso; l'importante è che il terreno sia ben concimato, comunque si adatta a climi diversi ben sopportando le rigide temperature della stagione invernale.

   I fiori dai petali bianchi, molto delicati, sono perfetti per dare alla casa un raffinato tocco decorativo nel periodo natalizio, o per essere utilizzati all'interno di composizioni per attraenti centrotavola.

   Nei tempi passati era tradizione collocare i fiori di elleboro nelle stanze delle partorienti per propiziare la nascita dei bambini, pratica tutt'oggi in uso in India.

   Nei tempi antichi la pianta era considerata una straordinaria medicina per la cura delle malattie mentali con riferimento alla mitologia greca: Ercole infatti guarì dalla pazzia mangiando le foglie di questa pianta. In realtà l'elleboro è tossico in tutte le sue parti; foglie, fiori e radici sono pericolosi per gli uomini e gli animali perchè contengono l'elleborina, una sostanza allucinogena e narcotica. Nel linguaggio dei fiori simboleggia il cambiamento ela liberazione da stati d'animo negativi.

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