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In santuario tornano al loro splendore originale due grandi tele

CULTURA E SPETTACOLO - 27 06 2019 - Ivan Bormolini

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/tele restaurate santuario tirano

Oggi e domani dedicheremo due puntate di questa rubrica a tre opere che sono ritornate alla loro naturale bellezza originaria, le prime due nella nostra Basilica e la seconda inaugurata nella parrocchiale di San Martino domenica scorsa.

Nel caso della Basilica parliamo di due grandi dipinti in olio su tela risalenti al tardo cinquecento ed attribuibili al veneziano Mastro Jaco.

Oggi, dopo che la Soprintendenza Archeologica alle Belle Arti e Paesaggio, aveva concesso la sua autorizzazione all'intervento, “ La salita di Noè e famigliari sull'arca” e “Adamo ed Eva dopo il peccato”, sono di nuovo visibili nel nostro storico tempio Mariano. Il progetto e l'esecuzione del restauro è avvenuto per mano della restauratrice di beni culturali Ornella Sterlocchi di Chiavenna.

 

Le due grandi tele, mal conservate, originariamente erano poste sulle pareti del presbiterio.

In epoca più tarda entravano a far parte dei quadri parietali della Cantoria, ma perché tali opere erano state spostate?

La risposta appare molto semplice: nel 1634, venivano commissionate a Giovanni Battista Rechi ( 1587 ca.- 1668 ca. ) cinque pregevoli tele che a partire dal 1637 prendevano posto nell'emiciclo absidale dove tutt'oggi le possiamo ammirare.

Ovviamente le opere del Rechi riprendono alcuni momenti della vita della Madonna: al centro troviamo l'Annunciazione, a sinistra la Nascita della Vergine; poi l'Assunta festeggiata da un concerto angelico; a destra notiamo la quarta ovvero la Presentazione di Gesù al tempio, mentre più lateralmente una scena del transito glorioso di Maria, essa sale al cielo mentre gli apostoli sostano davanti al sepolcro vuoto.

 

Ma torniamo alle due tele in esame: oggi le possiamo ammirare nella loro originaria bellezza e sono collocate momentaneamente presso i due altari laterali di destra e sinistra, vicini all'altare maggiore.

Nei prossimi mesi, dopo la presentazione ufficiale le due tele verranno alloggiate nelle specchiature predisposte sopra la Cantoria.

Questo ritorno all'antico splendore di due opere di grande valore, arricchiscono ancor di più questo nostro tempio scrigno di fede, arte e cultura.

 

Questo intervento è stato reso possibile con il finanziamento della Rettoria del Santuario, promotrice anche del recupero delle due tele, con un contributo avuto da Pro Valtellina, dalla Comunità Montana di Tirano, da Aevv, dalle banche Popolare di Sondrio e Credito Valtellinese e non ultimi dai commercianti della storica piazza Basilica che assieme a tante altre persone, oltre alla Segheria Ghilotti di Madonna di Tirano, hanno partecipato finanziariamente.

 

Inoltre, è positivo vedere come sia sempre alta l'attenzione alla conservazione ed al restauro di opere d'arte che fanno parte della storia ultra cinquecentenaria del santuario. Non vanno scordati a tal proposito per esempio gli interventi alla statua di San Michele posto sulla cupola della Basilica, oppure il restauro della bellissima formella dell'artista ticinese Alessandro Della Scala, autore anche del monumentale portale esterno.

 

Ivan Bormolini

 

FONTE PER LE NOTIZIE STORICHE: “Il Santuario della Madonna di Tirano” 1504-2004. Capitolo Identità. Autore Felice Rainoldi. Stampa Tipografia Bettini Sondrio.

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