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Il professor colonnello e generale Eugenio Morelli

CULTURA E SPETTACOLO - 08 11 2019 - Ivan Bormolini

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Dal sito del Senato della Repubblica

(Terza ed ultima parte di I. Bormolini) In merito alla grande storia di Eugenio Morelli, ci eravamo fermati sugli studi da lui condotti che avrebbero portato alla nascita ed allo sviluppo del Villaggio sanatoriale di Sondalo. In quest'ultima parte analizzeremo la sua vita di medico, professore, politico e militare in un arco di tempo che va dal 1924 sino alla sua morte.

 

Com'era avvenuto già in passato Morelli, oltre a dedicarsi con estremo impegno alla sua professione, continuava a dedicarsi ai problemi della sua Valtellina. Nel 1924, in occasione delle elezioni politiche, figurava tra i candidati per la Lista Nazionale, in quella tornata veniva eletto deputato della XXVII legislatura, durata sino al 1929.

Dal 29 aprile 1929 al 2 marzo 1939 era nuovamente deputato nel Collegio unico nazionale.

Molto sensibile ai problemi agricoli, con i senatori Luigi Credaro e Pio Rajna, l' onorevole Morelli appoggiava la legge speciale dell'onorevole Arnaldo Sertoli in tema di riduzione dell'estimo catastale.

 

Dopo l'alluvione dell'autunno del 1927, grazie alla sua posizione politica, con un vibrante articolo pubblicato sul Popolo d'Italia, faceva conoscere a tutta la nazione il grande problema del dissesto idro-geologico della nostra valle e ne suggeriva i rimedi: impedire il rapido scorrimento delle acque e lo scoscendimento del monte, impedire che il materiale scosceso sia trascinato rapidamente in basso, ricostruire il bosco e costruire griglie sui torrenti.

Nel 1934 era pronto anche il nuovo ospedale sanatoriale di Roma che verrà intitolato a Carlo Forlanini ed il Morelli ne assumeva la guida.

Anche la cattedra di tisiologia si trasferiva dalla sede di Porta Furba al nuovo e grandioso istituto dotato di oltre 1000 posti letto, di cui 150 clinicizzati.

Alla cerimonia di inaugurazione Etienne Bernard definiva questo luogo di cura e di studio come il Campidoglio della Tisiologia mondiale, mentre Omodei-Zorini lo battezzava come Centro universale della Tisiologia.

Era chiaro che le visioni progettuali del Morelli, unite alle sue indiscusse capacità mediche, facevano del nuovo ospedale sanatoriale romano un punto di riferimento internazionale anche per gli studi. Dall'inaugurazione in poi vi erano affluiti studenti e medici da tutto il mondo, nel corso di un trentennio l'avevano frequentato 588 medici stranieri appartenenti a 88 nazioni.

 

Fervente ed innovativa era l'attività chirurgica, dove lo stesso professor Morelli, grazie alla sua genialità ideava tecniche chirurgiche nuove e nuove strumenti di intervento.

Stessa cosa avveniva in altri reparti come la radiologia, i laboratori di batteriologia e sierologia, lo stesso Morelli, dopo la guerra appoggiava l'attività antibiotica in tema di tubercolosi, incentivando lo studio negli aspetti farmacologici, batteriologici e chemioterapici.

Oltre ad essere molto attento ai problemi didattici e culturali, il professor Morelli, creva all'interno del Forlanini il Museo di Anatomia con lo scopo di preparare meglio il personale medico e paramedico. Nel 1938 istituiva il Centro di Statistica sanitaria ad integrazione del citato Museo, queste le sue parole:

“Come l'anatomia patologica è alla base della formazione del medico professionista, così la statistica è necessaria per la formazione del medico sociale”.

 

Sempre fervente era la sua attività fuori dalle mura del Forlanini. Dal 1930 al 1938 era segretario nazionale del sindacato dei medici ed in quel periodo dirigeva la rivista “le forze sanitarie” da lui stesso fondata.

Nel 1935 veniva nominato membro del Consiglio di amministrazione dell'INFPS, e dal 1939 al 1943 era consigliere nazionale della Corporazione della Previdenza e del Credito.

Dal novembre del 1937 entrava a far parte del Consiglio Direttivo del CNR per la Medicina, ed il 29 aprile 1943 diveniva Senatore del Regno.

 

LA PASSIONE PER L'AERONAUTICA: viene strano pensare come un uomo, un illustre medico, un professore di fama mondiale, potesse dividersi tra i mille ed entusiasmanti impegni, eppure Eugenio Morelli ci riserva altre sorprese.

Era infatti un appassionato di aeronautica, aveva conseguito il brevetto di pilota civile nel 1937, nel dicembre dell'anno successivo passava dai ruoli dell'esercito al Corpo sanitario aeronautico con il grado di tenente colonnello.

Dal luglio sino al 15 ottobre del 1940 veniva richiamato alle armi e destinato a Palermo; nel dicembre del 1941 veniva nominato colonnello e successivamente generale medico dell'aeronautica.

Per ben vent'anni dal 36 al 56, era stato componente del Consiglio Superiore della Sanità, mentre il 10 luglio 1949 era consigliere esperto della delegazione italiana al Seconda assemblea mondiale della sanità.

Nel 1955, diveniva presidente della Federazione italiana contro la tubercolosi e le malattie polmonari sociali.

Nel 1956 Morelli veniva collocato a riposo. Dopo la vecchiaia, trascorsa in serenità, Eugenio Morelli moriva a Roma il 21 settembre 1960. La salma veniva trasportata nel cimitero di Teglio, suo paese natale.

 

Elencare qui tutti i riconoscimenti avuti in vita e dopo la sua morte significherebbe parlare di medaglie d'oro, d'argento, lauree honoris causa, commemorazioni e quant'altro.

Ricordo però un fatto di casa nostra della nostra Valtellina e del nostro e sottolineo nostro ospedale Morelli: il 16 luglio 1961 a Sondalo veniva inaugurato un busto monumento alla sua memoria, eretto nel piazzale centrale del Villaggio, il quale nel frattempo, per delibera della presidenza dell'INPS, veniva intitolato a suo nome.

Per munifica donazione delle figlie Giuseppina Savarino Morelli ed Emilia Morelli, nel 1961 veniva istituita, presso l' Accademia dei Lincei di Roma, la Fondazione Eugenio Morelli, con lo scopo di conferire, mediante il reddito del patrimonio, premi internazionali biennali destinati a studi di Pneumologia.

 

FONTE: Storia della medicina e della sanità in Valtellina. Dalla peste nera europea alla seconda guerra mondiale ( 1348-1945 ). Autore Pierluigi Patriarca. Società Storica Valtellinese. L'officina del libro editore. Stampa: Finito di stampare nel mese di novembre 1998 dalla Tipografia Bettini Sondrio.

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