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Il drago e gli aquiloni

CULTURA E SPETTACOLO - 05 04 2020 - Don Gianpiero Franzi

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Molti di noi hanno vissuto e stanno vivendo settimane di angoscia, dolore e lutti. Portiamo nel cuore e nella mente momenti indelebili che ci hanno toccato personalmente e forgiato profondamente. In punta di piedi, se volete, vorrei raccontarvi un episodio emblematico, immagine-simbolo di questo tormentato periodo.

 

Tirano, venerdì tre aprile pomeriggio. Giornata soleggiata, leggermente scalfita da un altalenante venticello. La luna, sorniona, si affaccia dal cielo a chiedermi: dov’è finito il formicaio umano? Cos’è successo? Giro la testa appesantita e con stupore vedo volteggiare, nel cielo vicino, due piccoli aquiloni colorati, legati a sottili cordicelle. Sento il vociare gioioso di pochi bambini. Osservo la leggerezza e la fragilità degli aquiloni; la necessità del vento per poter volare alto e le cordicelle per non farli sparire nel nulla. Vengo però subito sommerso dal suono dell’ autoambulanza: è la cruda realtà. La vita di quell’uomo o di quella donna è ora legata alla bombola dell’ossigeno, come l’aquilone alla cordicella. Quanto è importante il respiro … e il soffio vitale dello Spirito Divino! Istintivamente penso a ciò che ha scritto Etty Hillesum: “Credete che io non veda il filo spinato? Ma vedo anche uno spicchio di cielo. E questo spicchio di cielo ce l’ho nel cuore, io vedo la libertà e la bellezza”.

 

E così i due aquiloni mi ricordano che in noi ‘coabitano’ la vita biologica e la vita divina. In queste settimane ha preso il sopravvento la vita biologica: abbiamo (a ragione) paura dell’attacco subdulo e devastante del drago (virus). Anch’io ho elevato alla Vergine de la sanitate un’implorazione accorata per la nostra amata Valle in ginocchio perché anche la vita biologica è dono di Dio. Certo un po’ di ossigeno l’ho respirato dei salmi, dalla Parola di Dio, dal magistero della Chiesa. Sono sincero: devo percorrere ancora molta strada per capire bene che mentre la vita biologica verrà sempre meno deve però crescere in me sempre più la vita divina. Ma ritorniamo ai bambini. Vorrei fissarli negli occhi mentre maneggiano gli aquiloni. Noterei in loro spensieratezza, voglia di libertà e sensazione di volare nel cielo terso. Vedete, per essere felici basta poco: fissare sempre mete elevate, visibili, raggiungibili (e mai abbassare l’asticella) e tenere i piedi per terra, anzi la cordicella ben fissa nelle mani (che significa consapevolezza delle capacità personali da sfruttare totalmente a servizio degli altri). Poi da cristiano penso: e se non ci fosse il vento dello Spirito? Saremmo tutti ossa aride. A tutti auguro di sentire la necessità (come dell’ossigeno) e di lasciarci rifornire gratuitamente di questo vento, di questo soffio vitale. Ce lo regala Gesù Cristo dalla croce. E’ questo il vero passaggio, la Pasqua Cristiana. La certezza cioè che la vita divina in noi sconfigge la morte biologica. E allora vieni Santo Spirito e rinnova la faccia della terra! A tutti, di cuore, auguri sinceri di buona Pasqua!

 

P.S. Caro Franco (Sindaco Tirano) perché non istituire, a ricordo di questi mesi terribili, la festa degli aquiloni? (Mi ricordo da piccolo la festa degli alberi al mio paese, Buglio). Se poi tutto il cielo della Valle si colorerà di aquiloni, la Valtellina si chiamerà anche “ Valle degli aquiloni”! (Le aquile già le abbiamo!) Pensateci Sindaci…

 

Don Gianpiero Franzi

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1 COMMENTI

06 04 2020 11:04

Méngu

Stimato Signor Rettore Gianpiero Franzi, la Sua è una bella e gioiosa idea che , se attuata , ci regalerà una S. Pasqua con “ qualcosa di nuovo oggi nel sole “ . Chi ama la poesia legga “ L’aquilone “ del poeta Giovanni Pascoli e troverà in essa una Pace in cui “ la gioia a la felicità di un ricordo del passato si uniscono all’amarezza per la morte di un compagno…. “ . Caro Rettore anche se non tutti hanno la certezza “che la vita divina in noi sconfigge la morte biologica “ la consolazione di fare del bene per gli altri e, come massimo della Eroicità, donare la vita per gli altri come hanno fatto molti in questi giorni di epidemia, ci insegna ad essere Grandi e ci dà coraggio. Sì,vedremo le vite di questi Giusti volare alto nel cielo come aquiloni. L'AQUILONE di Giovanni Pascoli. C'è qualcosa di nuovo oggi nel sole, anzi d'antico: io vivo altrove, e sento che sono intorno nate le viole. ( continua …. )