I pedoni indisciplinati
CULTURA E SPETTACOLO - 22 05 2017 - Méngu
Molti di voi avranno già visto le scenette che ora descriverò. Ogni cittadino può esserne attore e spettatore. Non solo il cittadino tiranese, ma anche il forestiero giacché sul nostro bel viale alberato di Madonna di Tirano transitano turisti di ogni continente. Io stesso sono stato spettatore, ma credo che chi leggerà questo scritto si riconoscerà almeno in una delle due vesti. Le scenette semaforiche sono gratuite. Per vederle non si paga un centesimo. I ricchi non avranno rimorsi di coscienza per non aver dato. I poveri si terranno in tasca il soldo per il pane giornaliero e non avranno rimorsi d’aver sperperato danaro. Per interpretare le scenette , non occorre saper parlare inglese, tedesco, romancio e neppure dialetto tiranese. Può esserne attore anche un muto, persino uno in carrozzella, purché si sposti da una parte all’altra della strada . Vi dirò anche che le scenette si svolgono in un teatro ” in pianta stabile” ogni giorno, dalla mattina alla sera e, in maggior misura nei giorni di festa e di affollamento. Per non creare equivoci d’ogni genere dirò subito che coloro che hanno regolato i tempi del rosso, dell’arancione e del verde l’hanno fatto con criterio e con lo scopo d’avvantaggiare l’intenso traffico veicolare da e per l’alta valle sul trafficatissimo viale Italia. Dunque, bravi vigili urban ! Qualcuno avrà già inteso che sto per parlare del più importante semaforo in Tirano, quello posto all’incrocio tra via Mazzini, il viale Italia e via Pedrotti. Tutte le scenette le narrerò in succinto, poiché non voglio rivelare troppo “la superficialità e la trasgressione “ del nostro vivere quotidiano. L’oggetto delle scenette è quel diabolico omino che da rosso diventa verde dopo due minuti . Dopo dieci secondi lampeggia il giallo per quattro secondi, poi diventa rosso e chi è transitato a piedi è transitato! Due minuti d’attesa per il verde ! Porca l’oca ! Due minuti in certi momenti sembrano una eternità. Chi studia la teoria della relatività di Einstein sullo spazio tempo può capire. Due minuti può essere il tempo dell’adempimento del dovere coniugale, ma anche quello di andare a prendere un caffè al bar o il tempo di una telefonata di lavoro. Quel tempo in tante occasione si prolunga nella nostra mente come un tormento di Sisifo. Basta così! Qui inizia il racconto delle scenette che si possono vedere anche rimanendo comodamente seduti nei graziosi caffè all’incrocio delle strade. Prima scenetta: arriva un signore, credo italiano, distinto. Trova il semaforo con l’omino rosso . Con sguardo rassegnato scruta l’orologio, poi gira a destra e a sinistra la testa con occhi da gufo per controllare se vi sono vigili urbani all’incrocio e con una corsetta è dall’altra parte. Tempo 5 secondi! Soddisfatto se ne va per i fatti suoi contento d’aver guadagnato 55 secondi rispetto al suo prossimo che se ne sta di là impalato ad aspettare il verde. Seconda scenetta: arriva un gruppo di ragazzi vocianti appena usciti da scuola. Trovano innanzi l’omino rosso. Il gruppo si fa folto presso il montante semaforico. Qui si vedono i tipi scaltri che un domani faranno ”carriera”. Con uno scatto la metà di loro sono dall’altra parte, l’altra metà è dritta e vociante presso il palo ed aspettare l’uscita dell’omino verde. Tempo 7 secondi ! Gli scaltri sono dall’altra parte. Tempo guadagnato 53 secondi che poi perderanno aspettando gli amici disciplinati. Terza scenetta. Arriva Piero . L’omino rosso l’ha fregato: da verde è diventato rosso appena ha messo piede presso il palo del semaforo. Non vuole trasgredire il codice stradale. Ha fretta. Deve comprare un libro. Si avvia verso la via Pedrotti. Fa trenta metri e attraversa la strada a balzi schivando alcune macchine. Tempo 13 secondi! Ha guadagnato 47 secondi che poi perderà attraversando la statale all’altezza della libreria. Quarta scenetta. Arriva da una parte e dall’altra della strada governata dall’omino diabolico un gruppo di mamme con il bimbo in carrozzina. Le mamme si conoscono. Nell’attesa del verde alcune iniziano un colloquio “stradale” urlato e frastornato dal rumore delle macchine e dei camion. Una da una parte e l’altra dall’altra della strada parlano ad alta voce, con gesti come si fa in un litigio tra marito e moglie. Una mamma sbuffa poi attraversa la strada con il figlio in carrozzina, zizzagando tra due auto. Mamma e figlio hanno rischiato grosso. Tempo di attesa 20 secondi. Tempo guadagnato 40 secondi. Poi le due mamme perdono dieci minuti chiacchierando innanzi al semaforo che diventa rosso e verde cinque volte. Quarta scenetta. Arriva un folto gruppo di tedeschi scesi un attimo prima dal ternino rosso. Davanti all’omino rosso uno dice: “Achtung, halt !“.Tutti si fermano in colonna e nell’attesa dell’omino verde fotografano la bella Roncaiola, il monte Masuccio , il bel viale Italia , poi all’uscita dell’omino verde una parte di loro passa al di là della statale. L’omino rosso esce dopo 10 secondi. Il gruppo si spezza in due, poi in tre poiché i 10 secondi del verde non sono ancora sufficienti per far transitare l’intera tribù. I transitati aspettano pazientemente i loro colleghi per riformare il gruppo. Qualcuno nell’attesa preme vigorosamente più volte il pulsante di “chiamata”. Poi il gruppo si ricompone dall’altra parte dopo circa 6 minuti. Un indigeno seduto al caffè , dice a uno suo compagno: ”meglio essere disciplinati che tornare azzoppati nei loro Länder.” L’altro sbuffando dice” sono i soliti tedeschi disciplinati, precisi ma anche monotoni nel rispetto delle regole: meglio una gamba rotta ! “. Fortuna che ha parlato in dialetto e i tedeschi non hanno capito.. Mi fermo qui ! Potrei scrivere pagine intere di scenette di indisciplina , ma non è il caso, poiché andrete voi stessi a vedere “questo teatro” semaforico magari seduti comodamente presso i bar accanto. Anzi scommetto che oltre ad essere spettatori forse sarete anche voi attori. Ma una scenetta che io immagino e che non ho ancora visto personalmente e che spero di vedere è quella di un vigile urbano che con una stridente fischiata, fermi il trasgressore, poi estragga il libretto delle multe , poiché attendere 120 secondi l’omino verde è più conveniente che essere travolto da un automobilista nel suo pieno diritto di transito, poiché in tal caso l’auto è passata con il semaforo verde mentre l’indisciplinato pedone è passato con l’omino rosso. Méngu
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