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I parroci di San Martino: fatti e curiosità storiche

CULTURA E SPETTACOLO - 29 01 2020 - Ivan Bormolini

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/Don Luigi Albonico

(Prima parte di I. Bormolini ) Dopo la pubblicazione dell'articolo “La lista della spesa dell'operazione collegiata”, risalente ai mesi passati, una nostra lettrice mi ha chiesto se potevo approfondire la storia dei parroci tiranesi ed il modo di eleggerli.

Bene, visto che anche nelle mie rubriche ricordo spesso queste figure sacerdotali, ho deciso di dare la giusta e doverosa risposta a questa lettrice scusandomi per il ritardo, aggiungo inoltre che mi fa molto piacere che di tanto in tanto, chi segue il nostro giornale mi faccia queste richieste.

La materia in questione è molto vasta e ricca di particolarità, per questo ho ritenuto opportuno dividere in due parti questa pubblicazione, la prima oggi e domani la seconda.

 

Partiamo dal ricordare tutti i parroci di San Martino ed il loro periodo più o meno lungo alla guida della stessa:

Simone Cabasso ( 1589-1600 ), Martino Manfredotti ( 1602-1620 ), Andrea Lanfranchi ( 1621-1630), Giovanni Battista Marinoni ( 1630- 1638 ), Gregorio Rinaldi ( 1638-1662 ), Giovanni Maria Parravicini ( 1662-1685 ), Omobono Ferrari ( 1685-1696 ), Pietro Andrea Merizzi ( 1696-1707 ), Giuseppe Maria Quadrio ( 1707-1751 ), Gian Maria Omodei ( 1753-1794 ), Gaetano Merizzi ( 1794-1806 ), Gian Antonio Andres ( 1807-1833 ), Ambrogio Carbonera ( 1834-1843 ), Carlo Zaffrani ( 1844-1860 ), Luigi Albonico ( 1864-1921 ), Giuseppe Ambrosini ( 1921-1929 ), Pietro Angelini ( 1929-1952 ), Lino Variscetti ( 1952-1968 ), Gino Menghi ( 1968-1987 ), Tullio Viviani ( 1987-2006 ). Nella storia recente dopo l'epoca di monsignor Tullio Viviani,troviamo sicuramente la più breve reggenza della parrocchia, ovvero quella di don Battista Galli, seguita poi dall'arrivo di don Remo Orsini, sino a giungere all'attuale prevosto don Paolo Busato.

 

In un arco temporale secolare lunghissimo, sono stati in totale 23 i parroci di San Martino. Analizzando le date scopriamo che gli incarichi più duraturi sono attribuibili ai seguenti sacerdoti:

spicca in alto a questa piccola classifica don Luigi Albonico con 57 anni alla giuda della parrocchia, seguono Giuseppe Maria Quadrio con 44 anni, Gian Maria Omodei con 41, Gian Antonio Andres con 26 e Gregorio Rinaldi con 24.

Alla pari troviamo: Giovanni Maria Parravicini e Pietro Angelini con 23 anni, ed infine con 19 anni di permanenza Gino Menghi e Tullio Viviani, quest'ultimo deceduto proprio nel mezzo del suo diciannovesimo anno di mandato.

Sempre le date ci danno altre informazioni su cui riflettere; in alcuni casi emergono degli spazi temporali in cui la nostra parrocchia è rimasta senza parroco.

 

Già tra il primo parroco, Simone Cabasso ed il successore Manfredotti troviamo un buco di due anni.

Anche dopo la morte del Manfredotti e la nomina di Andrea Lanfranchi pare sia passato un anno. Un altro lasso temporale di due anni ( 1751-1753 ) lo identifichiamo tra Giuseppe Maria Quadrio ed il suo successore Gian Maria Omodei.

In quest'ultimo caso, va detto che il Quadrio aveva rinunciato alla guida della nostra parrocchia per dedicarsi completamente alla sua attività letteraria, moriva nel 1757.

Gian Maria Omodei, precedentemente arciprete di Mazzo, assumeva la guida di San Martino nel 1753, sino alla sua morte nel 1794 all'età di 84 anni.

Certo è che in quelle lontane epoche non vi era carenza di vocazioni, infatti dalle annotazioni dello stesso Omodei, si scopre che nel 1766 si contavano in Tirano ben 36 sacerdoti. Di questi 26 al servizio della parrocchiale, nove in santuario e uno a Roncaiola.

Ma rimaniamo in parrocchia: un altro anno era trascorso dalla morte del parroco Merizzi ( 1806 ), alla nomina del successore Gian Antonio Andres ( 1807 ).

 

In questo caso va detto che i comizi indetti il 7 ottobre 1806, varati per l'elezione del parroco non avevano dato esito positivo. Nessun candidato aveva riscosso il consenso degli amministratori comunali e di conseguenza il loro voto favorevole.

Solo l'anno successivo, con la presentazione di nuovi nomi si arrivava all'elezione dell' Andres. Ma proprio di questo specifico caso e ne parlerò domani.

L'11 febbraio 1833, il settantenne prevosto Andres moriva nella casa parrocchiale. Il suo successore Antonio Carbonera, non si sa il motivo, veniva nominato un anno e qualche mese dopo.

Era infatti il 10 giugno 1834, quando il Consiglio comunale, si riuniva alle ore dieci per eleggere il nuovo parroco.

In questo caso due erano i candidati, lo stesso Carbonera di anni 44, prevosto e Vicario Foraneo di Vervio e Della Torre Gaspare. Quest'ultimo aveva 27 anni ed era in servizio pastorale a Chiavenna.

 

Della Torre aveva ottenuto solo 2 voti favorevoli e 26 contrari, mentre netta appariva la maggioranza in favore del Carbonera, 27 voti favorevoli ed uno contrario.

Veniamo all'ultimo caso di prolungata non reggenza della parrocchia, parliamo di ben quattro anni.

Nel 1860 Carlo Zaffrani lasciava la nostra parrocchia perché elevato a canonico della Cattedrale di Como.

Perché era intercorso così tanto tempo prima della nomina del successore? Gli eventi nazionali di quell'epoca avevano avuto ripercussioni anche su questa decisione?

In questo caso specifico, ricordo che per ottemperare alla prolungata mancanza del prevosto, il Consiglio comunale si era riunito il 9 dicembre 1863.

Il Signor Presidente aveva stimato opportuno richiamare l'attenzione del Consiglio sul fatto che non esisteva la terna dei candidati, solo due infatti erano i “contendenti” a tale incarico.

 

Quindi al fine di non pregiudicare il giuspatronato del comune, si era dichiarato di non voler prendere alcuna decisione o deliberazione per la nomina.

In questo caso, considerando anche l'evolversi delle regolamentazioni in materia, 14 consiglieri avevano accolto la proposta e uno solo era contrario.

L'8 gennaio 1864, il Consiglio si riuniva nuovamente. Anche in questo caso i candidati erano due, Menatti Domenico di 53 anni e Materni Giovanni di 52. Dopo qualche chiarimento sul giuspatronato si era in questo caso proceduto alla votazione. Pare sin troppo evidente che i due sacerdoti, quasi coetanei, non piacevano, infatti il Menatti aveva ottenuto tre voti favorevoli e otto contrari, mentre tutti avevano votato negativamente per Materni.

Dunque, è il caso di dire punto e a capo, si ripartiva in quanto nessuno dei due aveva ottenuto la maggioranza e quindi la riunione non aveva conseguito l'obiettivo prefissato.

Per la ormai annosa questione “nomina del prevosto”, se così la vogliamo definire, è possibile pensare che ormai la comunità parrocchiale ardesse più che mai dal desiderio di avere una nuova guida. Dopo la questione Menatti-Materni, evidentemente tra il nostro Consiglio Comunale e la curia di Como, erano certamente stati intensi i rapporti al fine di dirimere la questione.

 

Erano però trascorsi ancora dei mesi, solo in data primo ottobre ci si riuniva nuovamente per eleggere il nuovo prevosto.

In quell'occasione i nomi giudicati idonei dalla diocesi, guidati dal vescovo Giuseppe Marzorati erano ancora due: Albonico Luigi, di anni 33, ordinato sacerdote il 9 luglio 1854, professore nel seminario di Sant'Abbondio di Como e Rizzola Giovan Battista, economo spirituale di San Martino sopra Rezzonico di anni 30.

Albonico aveva ottenuto quattordici voti favorevoli ed uno contrario, mentre il Rizzola solo un voto.

Avvenuta la votazione, secondo secolare tradizione, ed ottenuta la maggioranza quasi unanime, l' Albonico veniva nominato nuovo prevosto di Tirano.

Si apriva così una lunghissima epoca, come già detto 57 anni, in cui il Consiglio comunale non aveva più dovuto interessarsi della questione della nomina del parroco. E' giusto infatti dire che don Luigi Albonico con la sua presenza a Tirano, con le sue idee e con la sua volontà ha sancito pagine molto positive per la storia della nostra parrocchia, e non solo. Da un lato vi era lo zelantissimo parroco e dall'altro il politico. In futuro, cosi' come già fatto per il Marinoni, dedicherò una ricerca a questa figura.

Ci rivediamo domani per capire chi erano stati i parroci eletti dal Consiglio comunale e con quale metodica.

 

( Fine prima parte )

 

FONTI: La Chiesa di San Martino in Tirano. Autori Gianluigi Garbellini e William Marconi. Stampa: Finito di stampare nel mese di dicembre 1999 dalla Tipografia Bettini Sondrio.

Il ritratto del prevosto Albonico è tratto dalla stessa fonte.

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