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Dualismo cino-americano, Letta: Serve Europa forte

CULTURA E SPETTACOLO - 22 05 2020 - Guido Monti

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In un mondo destinato ad essere dominato dal dualismo cino-americano la presenza di un’Europa forte e consapevole dell’importanza del suo ruolo è sempre più urgente e necessaria. E’ questo il convincimento di Enrico Letta, ex presidente del consiglio italiano ed attualmente direttore della scuola di affari internazionali a Parigi. Letta è stato l’ospite d’onore della videoconferenza organizzata congiuntamente dalla libreria ‘Il Mosaico’ di Tirano e dalle sezioni ‘Ezio Vedovelli - Valtellina e Valchiavenna’ della Gioventù federalista europea e del Movimento federalista europeo.

 

Lo statista toscano, lui stesso con un passato di militante federalista europeo a Pisa, sua città natale, ha tenuto a sottolineare che vanno superati tanti luoghi comuni, per non parlare di vere e proprie fake news, che attribuiscono all’Europa una scarsa rilevanza nel far fronte all’emergenza sanitaria. Molti pensano che le grandi potenze - Usa, Russi e Cina - ci abbiano aiutati in questo difficile frangente molto di più dell’Europa. In realtà le istituzioni europee hanno stanziato centinaia di miliardi, in attesa del varo del cosiddetto recovery fund, e gli altri solo pochi milioni, contrariamente a quanto fa credere la propaganda sovranista. L’Ue ha gestito con sobrietà e determinazione la crisi causata dal Covid-19, mentre non fu così un decennio orsono in occasione della crisi economica che mise al tappeto diversi Paesi europei, prima fra tutti la Grecia.

 

L’opinione pubblica sta apprezzando questo comportamento a discapito degli euroscettici che, pur accreditati ancora di vasti consensi, cominciano ad essere in difficoltà essendo spiazzati dagli eventi. Malgrado l’Europa non abbia competenze in materia sanitaria, al contrario di un vero stato federale quale sono gli Usa, la pandemia è stata affrontata efficacemente e la gente si rende conto che in questo momento c’è più che mai bisogno di unità e coesione. Oggi, diversamente da 10 anni fa, c’è solidarietà fra gli stati appartenenti all’Ue, salvo rare eccezioni, e finalmente si sta delineando un’autentica Europa sociale che (e questa è la novità più rilevante) ora tende a indebitarsi per assicurare a se stessa un avvenire di crescita e stabilità.

 

Letta ha invitato a non far ricadere sull’Ue responsabilità che non sono sue ed ha addossato alle nostre pastoie burocratiche e ai ritardi della pubblica amministrazione l’incapacità  di spendere i cospicui finanziamenti europei. A parere di Letta la conferenza sul futuro dell’Europa, rinviata dal coronavirus, è importante per l’emancipazione della Commissione europea dall’attuale prevalenza intergovernativa e per sviluppare progetti rilevanti come il Green new deal, finalizzato ad uno sviluppo sostenibile dell’economia del Vecchio continente. A conclusione del suo intervento l’ex primo ministro ha auspicato che gli eurodeputati possano essere eletti con liste transnazionali per garantire un avanzamento del processo democratico europeo e un maggiore coinvolgimento dei cittadini dei vari Paesi dell’Ue.  

 

Guido Monti

 

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