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LA CRISI DELL'ARTE ITALIANA, DAI BRONZI DI RIACE A CASTELLO SFORZESCO

CULTURA E SPETTACOLO - 03 09 2014 -

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Hanno ragione i turisti a scegliere come meta delle proprie vacanze la Francia, la Grecia o la Germania. E non è senza sgomento che le mie riflessioni mi portano a tale conclusione. I restanti paesi dell'Unione Europea, pur possedendo un patrimonio artistico molto inferiore al nostro, sono sempre stati in grado di gestirlo e di promuoverlo in modo efficiente e, non a caso, possiedono un maggior flusso turistico. Ovunque il turismo aumenta nel mondo, ma non qui. Perché l'Italia non può investire su ciò che realmente ha e non spende i fondi necessari per il mantenimento dei monumenti Ora, la risposta più semplice e direi scontata potrebbe essere: "perché non ci sono i soldi!". Ebbene, sono pronto a smentire anche i più scettici. Lo sapevate che per il sito archeologico di Pompei sono stati messi a disposizione 105 milioni di euro da parte dello Stato e soltanto la metà di questi viene spesa? E ancora, lo sapevate che il sindaco di La Spezia ha appena investito tre milioni di euro per abbattere alberi quasi secolari e costruire immondi archetti in cemento armato di un modestissimo architetto francese quale è Daniel Buren? Che costruiscono parcheggi a Palazzo Spada, a Roma, danneggiando lo splendido cortile e distruggendo un mosaico romano? Potremmo continuare all'infinito, a partire dallo stesso Expo 2015, dove sono stati progettati padiglioni privi di gusto estetico, quando Milano può vantare un primato artistico che la inserisce tra le prime quattro città d'Italia dopo Roma, Firenze e Venezia.  Nonostante tutto, in occasione di un evento simile (Expo), si potrebbe pensare che le cose migliorino. Purtroppo non è così. Per chi non avesse seguito i dibattiti di queste settimane, Reggio Calabria ha negato lo spostamento dei Bronzi di Riace a Milano e Cremona non vuole cedere l'Ortolano del pittore cinquecentesco Arcimboldo, attualmente esposto al museo civico Ala Ponzone. Effettivamente, come afferma il professor Sgarbi - eletto a titolo gratuito ambasciatore delle Belle Arti da Roberto Maroni - dell'Ortolano possiamo farne anche a meno, ma molto interessante è la sua proposta di portare alcune opere della Galleria degli Uffizi di Firenze. Sarà possibile? No. Tutto ciò è dovuto all'ottusità di amministrazioni non consapevoli che il trasferimento provvisorio delle opere in questione sarà a beneficio dell'intero Paese, e non di Milano. Trasferendo i Bronzi di Riace nel capoluogo lombardo per Expo 2015 Reggio Calabria potrebbe avere un profitto pari a 5 milioni di euro, avendo un numero di visitatori molto maggiore rispetto a quello ottenuto nella regione Calabria sino ad oggi, dove i turisti non superano i 30-40 mila all'anno. Infine, sempre nella Milano di Expo, sono stati rubati tre quadri del Quattrocento a Castello Sforzesco, mentre si discuteva dello spostamento - negato - della Pietà Rodanini di Michelangelo.

Alessandro Cantoni

 

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1 COMMENTI

06 09 2014 19:09

Luigi Renghetti

mercoledì 3 settembre 2014 Zona Expo - I Bronzi di Riace rimangano in Calabria Annuncio di oggi da parte del Presidente del Consiglio a proposito della proposta di spostare le due possenti statue a Milano per l'EXPO del 2015. I Bronzi di Riace in «trasferta» a Milano per l’Expo? «Io sono sempre stato un entusiasta dello spostamento di opere», ma non in questo caso. «Il punto è che spostarli a mio giudizio non ha alcun senso». È questo il pensiero espresso dal premier Matteo Renzi, intervistato da Rtl 102.5. «Un conto è prendere opere italiani e portarle in giro al mondo - spiega il premier - ma per quale motivo dovrei spostare i Bronzi a Milano? Piuttosto dovrei portare i visitatori dell’Expo da Milano a Reggio, perché ho bisogno di valorizzare la Calabria. A mio giudizio questa vicenda qui non ha alcun senso, ma poi decideranno gli organi competenti». La nostra opinione, come quella di molti altri milanesi e italiani, è che sia giusto come sostiene il premier, ovvero noi non vogliamo i Bronzi di Riace a Milano. Anche perché a Milano di cose da valorizzare e mostrare ce ne sono. L'anno prossimo ci sarà ad esempio anche la mostra dedicata al genio che a Milano ha vissuto e dato molto, Leonardo da Vinci, dove si potranno ammirare molte opere dell'illustre personaggio provenienti anche dai musei di tutto il mondo, opere che si trovavano qui e che invece la storia ci ha portato via. Abbiamo il Codice Atlantico a Milano, la Pietà Rondanini, Raffaello, Tiepolo, San Maurizio, una infinità di chiese molto belle e sempre chiuse o poco conosciute. Sarebbe ora che si ponga più attenzione a quello che si ha piuttosto che a specchietti per allodole che non servono. Quei soldi che servirebbero per lo spostamento delle due statue potrebbero essere usati per altri scopi, restauro di opere, arredo urbano o altre cose utili alla comunità. I bronzi è meglio andarli a vedere a Reggio Calabria, che credo ne abbia più bisogno di turisti.