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Beato chi sa ridere di sé stesso

CULTURA E SPETTACOLO - 23 10 2017 - Méngu

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Si, io so ridere di me stesso, oltre sia chiaro, ridere anche degli altri. La mia autoironia non mi guasta le giornate, anzi me le rende liete poiché sono consapevole che a volte si vale almeno quanto quelli che magari critichiamo o giudichiamo con sufficienza.  

 

Racconterò una scenetta che vi assicuro è vera. Alcuni anni fa, quando  ero un giovanotto grintoso e poco tollerante, tornando da un lungo viaggio in macchina e percorrendo il rettifilo di Villa di Tirano, mi sono trovato sul lato  destro il treno. Era formato da una decina di carrozze passeggeri ed era assai lungo. La statale era libera e io per superarlo ho messo” regolarmente “ la freccia a sinistra.

 

Considerato la mia velocità in un batter d’occhio l’ho staccato ed ho continuato al mia corsa. Giunto presso il ponte del Poschiavino una pattuglia di carabinieri , agitando furiosamente la paletta, mi ha fermato. Il carabiniere di pattuglia ha fatto il suo solito giro di controllo intorno alla macchina mentre l’altro mi ha  fatto la richiesta di rito: patente e libretto. Mentre mi chinavo alla ricerca del libretto della macchina mi sono chiesto: la multa per eccesso di velocità adesso non me la toglie nessuno!

 

Con falsa calma ho dato la patente e il libretto al carabiniere che se ne è  andato presso la sua auto per controllare qualcosa mentre l’altro mi ha detto: “Ora può spegnere la freccia a sinistra. Non lo sa che finito il sorpasso la freccia deve “rientrare” se non  ci sono altre auto da sorpassare?“  Pensai: toh, questo se la prende per la freccia  che ho dimenticato accesa e non per la velocità. Meno male ! “. Poi il carabiniere continuò : “ ho visto che sul rettifilo non v’era nessuna macchina da sorpassare perché ha inserito la freccia ? “. Ho risposto prontamente: “si, di auto nessuna, ma c’era il treno che viaggiava sulla mia destra“ .

 

Alla mia quieta risposta  la faccia del carabiniere da gentile diventò truce, poi disse: "Che? Mi vuol prendere in giro ? Scenda dalla macchina . Ha forse bevuto?”. Scesi con calma dalla macchina e rimasi dritto come una stanga innanzi al carabiniere , mentre l’altro avendo sentito l’espressione di stupore del collega, posò patente e libretto sul sedile della sua auto e intervenne dicendo: “Giovanotto guardi che non abbiamo tempo per scherzare, stia diritto in piedi e alzi la gamba destra “.

 

Occorre dire che a quei tempi non c’era la prova del palloncino che attestava il grado alcolico della persona. Si poteva bere anche un litro di  vino purché non si manifestasse nessun  sintomo di ubriacatura. Quindi io rimasi in piedi su una gamba sola come una gallo cedrone per più di tre minuti. I due carabinieri si quietarono, mi diedero i documenti  e mi affrettai ad andarmene . Me ne andai però prendendomi moralmente a schiaffi. Avevo detto  la verità ai carabinieri. Per sorpassare il treno avevo messo la freccia poiché intendevo sorpassarlo,  ma il treno che corre a fianco alla statale fa corpo a sé sulla sua strada ferrata e non ha nulla a che vedere con lo strada automobilistica. Capii che  sbadatamente avevo messo la freccia per un movimento inconscio dovuto alla stanchezza  o forse ad altri pensieri che mi giravano per la testa.

 

Mi misi a ridere di me stesso, della mia sbadataggine  e soprattutto per la figuraccia che avevo fatto innanzi ai poliziotti. Ora che avete letto questa  mia “ avventura “ perché non raccontate alcune delle  vostre che vi avranno fatto ridere di voi stessi? Ridere fa buon sangue anche se non si ride per gli altri, ma per se stessi e per i propri comportamenti. L’autoironia è utile per migliorarsi e al tempo stesso per misurarsi con gli altri e, secondo gli psicologi, chi sa sorridere e trovare motivi divertenti  nel contesto quotidiano  avrà una vita senza dubbio migliore.

 

Méngu

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