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Valentino Candiani ad un anno dalla sua scomparsa

CRONACA - 04 09 2019 - Ivan Bormolini

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/valentino candiani

Era esattamente un anno fa: rincasando dal lavoro, mia moglie con sguardo triste mi disse che doveva darmi una brutta notizia: “Valentino è morto”! Ero rimasto basito e incredulo, mi ero chiesto il perchè, qualcuno o qualcosa in quel suo nuovo viaggio così importante, di cui mi aveva parlato, aveva deciso per lui e per la sua vita.

 

Già, quella vita che Valentino aveva già visto quasi sfuggirgli di mano dopo una malattia improvvisa. Ore cruciali, giorni e settimane che questo nostro amico aveva voluto poi racchiudere nell'opera EC 47. Un insieme di scatti, volti e didascalie. Un piccolo libricino, una testimonianza di vita ritrovata, creata da questo artista della fotografia, non solo per dire grazie a coloro che si erano presi cura di lui, ma per sensibilizzare.

Cito una bellissima canzone di Irene Grandi che dice: “Prima di partire per un lungo viaggio, devi portare con te la voglia di non tornare più.”

 

Ma Valentino, quella voglia di tornare a Tirano l'aveva in se, sarebbe ritornato proprio da qual lungo viaggio, ancor più carico di sentimenti, di emozioni e di quel suo narrare arricchito da nuove esperienze e ricerche importanti per la sua vita.

Era così Valentino, zaino in spalla, poche cose se non quell'inseparabile macchina fotografica capace di immortalare mai il banale, ma momenti di vita vera.

 

Prezioso direi unico, il suo ampio reportage fotografico dedicato a Tirano e a noi concittadini. Uno scrigno di cui noi dobbiamo esserne fieri. Perchè Vale nel suo fotografare, non immortalava un istante, ma sempre storie di vita, sapeva raccontare e farsi raccontare con quel suo modo di porsi alle persone davvero unico.

 

La sua mostra personale “Time” ci aveva narrato davvero tanto... La sua arte fotografica, rimane intrisa in una parola da lui spesso pronunciata con vissuta verità, ovvero un semplice e schietto Grazie, con la “G” maiuscola a noi tiranesi che diceva lo avevamo adottato. L'esposizione fotografica, a palazzo Foppoli per ricordarlo, a qualche mese dalla sua prematura scomparsa, ha davvero racchiuso la sua storia vissuta tra Milano e Tirano.

Ogni scatto, ogni particolare, ogni dettaglio ci ha rifatto rivivere quel nostro Valentino, divenuto cittadino tiranese, innamorato di noi e della nostra città in ogni suo angolo.

Oggi Vale, il sottopasso della stazione, ci parla di te. Una galleria di tue fotografie, le quali in un luogo di passaggio, spesso anonimo e frettoloso, invita a pensare, un piccolo “Time” in cui incontrarti, rivederti, risentire la tua voce amica e la tua indiscussa arte.

 

Perchè la verità dei fatti è che Valentino ci manca, semplicemente perchè con gentilezza, pacatezza e quel suo modo di porsi aveva conquistato l'amicizia e la stima di tanti tiranesi.

E' passato un anno eppure sembra ieri... Ciao Vale! Grazie.

 

Ivan Bormolini

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