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Uniti ce la faremo

CRONACA - 03 04 2020 - Ercole Ricci

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Sono giorni pericolosi e lenti. Intrisi di attesa, di preoccupazione e di privazione. Ci è chiesto di cambiare il nostro stile di vita, le nostre routine quotidiane, il modo di rapportarci agli altri. In ogni notiziario cerchiamo le risposte alle stesse domande: ‘da dove è arrivato questo virus? Quante persone sono decedute? Quanto durerà ancora?’. Le risposte aumentano o contengono le nostre paure. La paura la sentiamo risuonare nelle strade deserte. Accorcia gli spazi in cui possiamo muoverci. A anche volte le distanze dentro le stanze di casa. La paura dilaga nei più fragili.

 

Siamo disorientati ma allo stesso tempo, in questi giorni, c’è la voglia di vita che ci rende più forti delle difficoltà, capaci di affrontare a testa alta le sfide della vita. Nei tempi normali ci viene chiesto di essere giusti, ma in quelli di pericolo, come questi, abbiamo bisogno di eroi. E anche questa volta ne troviamo tanti: donne e uomini che rischiano la vita per proteggere la vita degli altri. Pochi o tanti che siano i limiti della sanità, oggi dobbiamo riconoscere che l’Italia ha personale ospedaliero di eccellenza, un sentimento comunissimo in questi giorni:di gratitudine per il lavoro straordinario che gli operatori sanitari stanno svolgendo, per la loro professionalità e umanità, per la sensibilità e l’interesse per gli ammalati, per gli ultimi.

 

Se coloro che hanno titolo per parlare ci dicono che dobbiamo stare a casa, perché non ascoltarli? Perché se questo è l'unico modo finora riconosciuto non come soluzione al problema, ma come l'unico che possa rallentare i contagi e dare respiro alle strutture sanitarie che devono curare i contagiati. Dobbiamo essere responsabili. Stiamo a casa, smettiamola di accampare bugie per giustificare le nostre stupide trasgressioni, sarà tutto inutile. Stare a casa, limitare i contatti, vuol dire pensare al proprio benessere e a quello della comunità. Il provvisorio cambio di alcune abitudini della vita quotidiana può essere un’occasione per sperimentare cose diverse, per rallentare, per godersi la famiglia e le persone care, per rimettere a fuoco le proprie priorità. Per leggere un libro che abbiamo da tempo sul comodino. Il coronavirus passerà, nel frattempo queste settimane potrebbero tornarci utili per goderci alcune cose che si perdono nella routine delle nostre vite frenetiche.

 

La situazione in cui si trova tutta l'Italia è sicuramente una sfida che nessuno di noi avrebbe mai pensato di dover affrontare, ma non è il momento per farsi prendere dal panico, dall'ansia o dalla depressione. Non ci stiamo fermando, stiamo andando avanti in un modo diverso. Un incubo da cui dobbiamo svegliarci il prima possibile, rimanendo in casa, uscendo per esclusiva necessità e seguendo tutti i protocolli di sicurezza. Regole semplici per evitare il diffondersi dell’epidemia. È doveroso rispettare le tante persone, di cui ho parlato in precedenza, che stanno lavorando per noi, per il nostro benessere, costretti a turni senza sosta.

 

Ercole Ricci

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