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Tangenziale Tirano: "La correlazione con la tragedia nelle Marche non è attinente"

CRONACA - 02 10 2022 - Silvano Marini

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/poschiavino

Alla spett.le redazione. E’ interessante e un po' infida la correlazione dell’alluvione nelle Marche con la Tangenziale di Tirano ed anche quella con il ponte sul Torrente Poschiavino. Alcune precisazioni, da quello che leggo gli scritti argomentativi di una ex parlamentare ed un Tecnico - scritti supportati da planimetrie - sembra che il tracciato della Tangenziale sia una opera illegale perché non conforme alle prescrizioni vigenti del Piano Assetto Idrogeologico PAI. Le cose non stanno ovviamente così come descritte, perché credo che la messa in opera della tanto attesa Tangenziale tiranese abbia superato i tre passaggi progettuali inderogabili: preliminare/definitivo/esecutivo, passati al vaglio degli organi competenti. Inoltre penso che la progettazione abbia superato tutto l’iter burocratico/autorizzativo.

 

Infatti credo, ma posso essere smentito, che ci siano state a suo tempo le conferenze programmatiche istituzionali anche con gli enti locali per la ri-definizione di nuove perimetrazioni con varianti di aggiornamento, oppure la ri-classificazione delle aree sottoposte a vincolo individuate nelle planimetrie topografiche in ambito montano. Il Piano di Assetto Idrogeologico non è un fossile stampato sulla pietra, ma sulla carta, se così non fosse il fondovalle valtellinese diverrebbe una prateria perimetrata da una sequela di Totem PAI, in vigile attesa di accogliere le eventuali future esondazioni. Le prescrizioni sono vincolanti fintanto che una nuova pianificazione territoriale sostituisce la precedente, ovviamente dopo determinati passaggi istituzionali deliberativi, ma questo è un altro discorso. Tralascio le paventate catastrofi bibliche “tangenziali “alla campagna preelettorale del tiranese. Che la paura aggrega il consenso lo sappiamo, ed anche che le esondazioni hanno fatto campagna elettorale. La correlazione argomentativa con la tragedia causata dalla pioggia nelle Marche a mio parere non è attinente con l’occupazione della Tangenziale tiranese in fascia planimetrica PAI, perché nello specifico ci troviamo di fronte a una catastrofe naturale non preventivabile, a livello idrogeologico, in ogni contesto su questa geosfera. Nelle Marche non si era mai verificata una intensità di pioggia così elevata nei paesi dell’entroterra.  Una nota dell’istituto di ricerca per la protezione idrogeologica (CNR- IRP) ha spiegato che nel pomeriggio/sera di giovedì 15 settembre l’intensità cumulativa della pioggia dalle ore 17 alle 21 - registrata dal pluviometro- segnava 265 millimetri. Questo significa che in 4 ore sono caduti a terra 265 Litri di acqua su 1 Metro quadro di superficie. Se le precipitazioni nelle Marche fossero avvenute nel bacino imbrifero del Torrente Poschiavino (257 Km quadrati) non credo che il rilevato/argine della Tangenziale o il Ponte sul Poschiavino avrebbero fatto la differenza ostruendo il deflusso dell’acqua.

 

E’ verosimile immaginare che se dovesse verificarsi il diluvio marchigiano lungo i 26 km del  Poschiavino il torrente avrebbe dovuto riversare nell’Adda in poche ore ( visto la pendenza orografica della Valposchiavo)  qualcosa come 68 milioni di metri cubi di acqua vale a dire una enorme vasca cubica  con la base di poco più di 400 metri per lato ed altrettanto di altezza. Oppure per rendere l’idea la metà dell’invaso della diga di Cancano in Valdidentro. E’ ovvio che con queste premesse alzare il ponte o abbassare l’alveo sarebbe solo un palliativo visto che la portata massima del torrente Poschiavino nel 1826 secondo il Genio Civile di Sondrio era di 300 Metri cubi al secondo. Oggi mi pare (da quanto si vede dalle foto) che una portata di quelle dimensioni sia “esondante”, ma questo dipende dalla velocità con cui l’acqua scorre sotto il ponte della strada statale e quello della ferrovia. In conclusione, dalla comparsa dell’uomo su questo planisfero le civiltà si sono sviluppate lungo i corsi d’acqua non per caso anche a Tirano come nel resto del mondo. Ogni tanto i torrenti e fiumi vanno fuori di… testa, ma non per colpa loro. Noi con rassegnazione nel migliore dei mondi possibili alzando le braccia al cielo facciamocene una ragione.    

 

Silvano Marini

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