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Tangenziale di Tirano, l'importanza del piacere visivo

CRONACA - 01 09 2022 - Silvano Marini

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/tangenziale tirano

Spett. le redazione IntornoTirano, apprendo con piacere che sono iniziati i lavori della tangenziale di Tirano; devo dire che la modifica del tracciato iniziale apportato dalla Provincia ha migliorato sotto ogni profilo il percorso stradale perché nel progetto precedente si prevedeva una “intubazione” veicolare aggiuntiva non necessaria per oltre un chilometro.

 

Una strada non è solo un percorso funzionale a congiungere due o più punti su questo planisfero. Un percorso stradale, ha significati che vanno oltre l’aspetto spazio-temporale di percorrenza. Tant’è che l’Homo Viator (persona in movimento), per lavoro, turista o pellegrino, percorrendo una strada, percepisce anche senza volerlo, non solo la presenza materiale di un paesaggio ma anche i suoi contenuti, vale a dire significati storici e culturali del circondario che rappresentano, presupposto per trasmettere empatia con il territorio. Ognuno in modalità differente, secondo l’interesse, o le aspettative di chi guarda, il campanile di una Chiesa, la torre di un castello, il greto di un fiume ecc. E’ il cosiddetto “ genius loci” che suggestiona e trasmette emozioni.

 

Visualizzare l’Habitat di Tirano ed il suo circondario non sarebbe stato possibile se si fosse realizzato tutto il percorso stradale in galleria. Infatti, quanti sono i turisti che non percorrono la s.s 36 in galleria, preferendo passare da Colico seguendo la strada che fiancheggia il lago di Como per usufruire del piacere visivo che dà il paesaggio lacustre? Lo stesso discorso possiamo farlo per Tirano. Una galleria della lunghezza di oltre 2 chilometri avrebbe “tagliato fuori” la visuale sulla storica città aduana.

 

In conclusione penso che sia più appagante sotto ogni profilo, per l’Homo Viator, guardare Tirano e la Val Poschiavo dall’alto di un viadotto stradale in “rilevato” - messo ovviamente in sicurezza -, piuttosto dell’alternativa: bypassare Tirano in galleria privando la visuale sulla citta  attraverso i c.d “occhiali panoramici“ così definiti dagli urbanisti, ma  anche promozionali penso io.

 

Silvano Marini

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1 COMMENTI

03 09 2022 08:09

ssp

Quanto scrive il sig. Silvano Marini, mi sembra frutto di mancanza di conoscenza del tracciato, dello scempio ambientale che comporta e dei rischi documentati da carte di rischio IRER e VAS del Comune di TIRANO,che sono riportati nella relazione allegata all' articolo di Intorno Tirano : Spavetti scrive a Sertori, chi vuole ammirare il panorama sale al Dosso, dalla strada comunale si ferma e guarda il panorama del Castello e della Valtellina fino a Teglio(purtroppo il panorama sulla valle dal Dosso verra' compromeso,se non si cambia questa porcheria inglobando la sp 24 come da prescrizione del Comune di Villa), non capisco cosa possa guardare mentre guida o i passeggeri a 90 km/h. Poi questo tracciato la zona del Dosso la devasta, mentre con la galleria di 2044 m di cui al progetto di PRO ITER si eviterebbero danni,rischi anche per il gelo tra Ganda e Dosso l' area e' in ombra in inverno .Poi in area a rischio documentato da carta IRER idi caduta massi o si sta' a distanza dal pendio con vallo protettivo,come prevedeva il tracciato di PRO ITER, oppure per garantire la sicurezza va realizzata la galleria artificiale (o cadono i massi con rischio vittime come la SS36 a Lecco).Inoltre dalla strada non si vede alcun panorama ,rispetto al progetto del 2003, infatti c'e' una trincea lunga 200m a 180 m dal castello (per cui sotto quota terreno naturale non si vedono che le pareti dello scavo),poi c'e' galleria naturale di ca 1000m,la galleria artificiale lunga 480 m e 135 m di galleria artificiale.Il panorama viene solo deteriorato con anche un maggior costo di circa 10 milioni di euro.POI C'E' LA DEVSTAZIONE DEL PAESAGGIO, CON OCCUPAZIONE/ESPROPRIO di 128.700 mq di terreni, terre armate alte fino a 20 m, VISIBILE DAI TERRAZZAMENTI VITATI CANDIDATI A SITO UNESCO-UNO SCEMPIO AMBIENTALE,ANCORA EVITABILE CON MAGGIORI TRATTI IN GALLERIA COME RICHIESTO DAL PARERE AMBIENTALE REGIONALE.L' attuale tracciato al Dosso e' stato bocciato ambientalmente da Regione Lombardia:Gazzetta Ufficiale, n 237 del 11 ottobre 2018 pag. 21: riepiloga le prescrizioni e le raccomandazioni cui detta approvazione resta subordinata. 1.2.1.6 Date le criticità territoriali e ambientali (in particolare la rilevante frammentazione di ecosistemi agroforestali), dovrà essere ulteriormente affinata la valutazione della possibilità di realizzare maggiori tratti in galleria naturale - tendenzialmente avvicinandosi all’originaria soluzione progettuale [2004] - anche attraverso un più dettagliato bilancio dei costi delle opere di mitigazione e compensazione ambientale necessarie a fronte della soluzione ora proposta. (Regione Lombardia). 1.2.1.8 Si dovranno individuare e perseguire miglioramenti progettuali atti a ridurre la frammentazione del territorio agricolo nel tratto di circa 1 km a monte della località San Bernardo, rispetto al rapporto tra la nuova viabilità e la riqualificazione di quella esistente. (Regione Lombardia). Mancato rispetto delle PRESCRIZIONI,ACCARATO dal Ministero dell’ AMBIENTE che ha prescritto: “1. Per quanto riguarda le prescrizioni relative alla fase di progettazione (come da punto 3.1 dell’allegato alla Delibera CIPE 29/2018), che risultano non ottemperate o parzialmente ottemperate in questa sede, si prescrive che il Proponente trasmetta aggiornamento del progetto esecutivo secondo le prescrizioni di cui sopra prima dell’aggiudicazione dell'appalto. “…………..Restano ferme tutte le prescrizioni di cui alla Delibera CIPE n. 29/2018 del 21/03/2018 da ottemperare nelle successive fasi e che saranno oggetto di Verifica di Attuazione Fase 2 e da ottemperare con altri Enti” Per cui se il tracciato non e’ conforme alle PRESCRIZIONI considerato che la Gazzetta Ufficiale, n 237 del 11 ottobre 2018” riepiloga le prescrizioni e le raccomandazioni cui detta approvazione resta subordinata”,non e’ approvato e pertanto ILLEGITTIMO-ILLEGALE.Regione Lombardia, DGR n. 1584/2011,ha esposto:“In linea generale si ritiene che il progetto in esame rappresenti un intervento particolarmente invasivo rispetto al progetto originario 2004, che prevedeva un maggior sviluppo del progetto in galleria”. IL RISCHIO DI RITROVAMENTI ARCHEOLOGICI al DOSSO di TIRANO, con scavi di galleria artificiale e trincea:Da:NOTIZIARIO Periodico dell’Istituto Archeologico Valtellinese 18/2020.SEGNALA LA PRESENZA :” Tirano, località Dosso: abitato protostorico (età del Bronzo e del Ferro);….. (Da R. Poggiani Keller 2014)….PERTANTO NELLA ZONA DEL DOSSO E’ ALTAMENTE PROBABILE SIANO PRESENTI REPERTI ARCHEOLOGICI,realizzare galleria artificiale lunga ca 500 mt e trincea di circa 200 mt al Dosso puo’ comportare ritrovamenti archeologici che potrebbero comportare il fermo del cantiere e la necessita’ di modificare successivamente il tracciato, con lievitazione costi,danno erariale per decine di milioni e allungamento dei tempi (SS42 a Capo di Ponte-19 anni, costi passati da 50 mil. nel 1993 a 195 milioni di euro).La TANGENZIALE serve,con la galleria di 2044 m si evitano rischi e “imprevisti” che possono allungare i tempi a decenni. Geom. Santo Spavetti