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Sequestrati milioni di euro di beni frutto di evasione fiscale

CRONACA - 19 11 2018 - Redazione

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/gdf, Sequestrati milioni di euro

La Guardia di Finanza di Sondrio, in esecuzione di un decreto emesso dal G.I.P. presso il Tribunale di Milano, Dott.ssa Manuela Cannavale, che ha accolto le richieste del Dott. Luigi Luzi, Sostituto Procuratore della Procura della Repubblica di Milano, ha sottoposto a sequestro preventivo, in quanto profitto conseguito dalla frode fiscale scoperta, disponibilità finanziarie ed immobiliari per un valore complessivo di circa euro 22,4 milioni.

 

I destinatari del provvedimento, indagati per “indebita compensazione di crediti IVA inesistenti”, sono 12 legali rappresentanti di 17 società , 6 ubicate in Lombardia, 8 a Roma e 3 a Napoli, un privato non imprenditore e 3 commercialisti il cui ruolo nella vicenda non si è limitato alla sola fraudolenta attestazione dell’esistenza dei crediti tributari ma li ha visti più che attivi nel fornire supporto e indicazioni agli altri indagati su come frodare il fisco sottraendo risorse al paese e, conseguentemente, danneggiando tutti i cittadini ed imprenditori onesti.

 

I crediti IVA inesistenti, che hanno permesso agli indagati di scomputare dai tributi e contributi che avrebbero dovuto versare all’erario un importo di circa 23 milioni di euro, originavano da una società milanese per il cui fallimento due degli indagati sono stati anche accusati di bancarotta fraudolenta aggravata.

 

Dalle indagini condotte dal Nucleo di Polizia Economica e Finanziaria i professionisti , per consentire ai coindagati di frodare il fisco, avrebbero:

a) dapprima asseverato crediti IVA inesistenti per oltre € 30 milioni rilasciando un infedele visto di conformità nei confronti di 3 società compiacenti, “scatole vuote”, che li avrebbero poi fittiziamente indicati nella dichiarazione dei redditi (cd. società accollate);

b) successivamente consentito il loro utilizzo, con l’artificio dell’accollo fiscale, presentando per conto delle altre società coinvolte dei modelli F24 con saldo 0 (cd. società accollanti);

Grazie a ciò gli imprenditori indagati hanno potuto scomputare dai tributi e contributi che avrebbero dovuto versare all’erario un importo di circa 23 milioni di euro.

 

Le indagini, innescate dal monitoraggio delle cointeressenze societarie di un soggetto sondriese già gravato da precedenti per evasioni fiscali, e per questo ritenuto “a rischio, hanno quindi consentito di disvelare un sofisticata “frode da riscossione” fiscale e contributiva che, tra crediti IVA inesistenti, indebite compensazioni ed omessi versamenti, ha creato un danno all’Erario di oltre euro 70 milioni.

 

Quanto ricostruito e contestato agli accusati dalla Procura della Repubblica di Milano ha già avuto il vaglio del Tribunale del Riesame di Milano che, accogliendo le tesi accusatorie, ha rigettato le istanza di dissequestro proposte dai legali degli indagati.

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