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Ponte in Valtellina, denunciati due cacciatori di frodo

CRONACA - 21 12 2017 - redazione

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/carabinieri ponte in valtellina

I Carabinieri della Stazione di Ponte in Valtellina, la notte scorsa, hanno deferito in stato di libertà due residenti della valle accusati "di porto abusivo di armi, detenzione abusiva di munizioni, nonché di alterazione di armi, caccia con mezzi vietati e esercizio della caccia sparando da autoveicoli".

 

I militari, durante un controllo del territorio, hanno notato i fari di un’auto che lentamente si dirigeva in località Prasomaso, nel comune di Tresivio. Hanno seguito il mezzo fino a quando non ha arrestato la sua marcia, ormai all’01:00 di notte, nella località boschiva di Sanatori.

 

I due hanno spento il motore della macchina e, al buio, sono rimasti in attesa, spaventandosi e stupendosi della presenza dei carabinieri che si avvicinavano al mezzo. I militari hanno identificato B. M. del ’62 e il figlio N. del ‘90, che in quel momento stava imbracciando ancora la carabina basculante.

 

La perquisizione, personale e veicolare, ha permesso il rinvenimento di un silenziatore artigianale, un’ottica, vari coltelli, munizioni, due radio ricetrasmittenti, torce, binocoli, un telemetro, attrezzi tutti impiegati per l’esercizio della caccia di frodo. Nella successiva perquisizione domiciliare, i Carabinieri hanno trovato munizioni non regolarmente detenute. Anche il mezzo utilizzato era ben adibito per la caccia da frodo: il portabagagli, reso più ampio dopo aver ribaltato i sedili, era munito di un vassoio dai bordi alti del quale sarebbe stato possibile posizionare un animale coperto poi da un telo di plastica.

 

Per i due cacciatori di frodo non solo è scattata la denuncia a piede libero, ma sono state anche cautelativamente ritirate tutte le armi e il munizionamento regolarmente detenuto; sono stati segnalati alla locale Prefettura e Questura per la proposta di provvedimenti inerenti la detenzione di armi e munizionamento, e gli sono state contestate le violazioni amministrative in materia di esercizio dell’attività venatoria.

 

Tutto il materiale rinvenuto, compresa l’auto, reputata il mezzo per commettere il reato, è stato sequestrato.

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