MENU

PERCHE' CONVIENE ESSERE VEGANI?

CRONACA - 18 04 2016 -

CONDIVIDI

/cowspiracy
Nel 2014 Kip Andersen e Keegan Kuhn hanno prodotto il documentario Cowspiracy: The Sustainability Secret, un cortometraggio che indaga e mette alla luce il devastante impatto dell'allevamento e dell'industria animale sull'ambiente, investigando le politiche delle organizzazioni ambientaliste su questa questione. Secondo quando dimostrato nel documentario, che è partito dalla denuncia praticamente inascoltata della FAO (l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura), il 51% delle emissioni del gas serra del pianeta sono dovute alla filiera dell'allevamento del bestiame a scopi alimentari. Se pensiamo che il 18% dei gas che influenzano l'innalzamento della temperatura del pianeta sono originati dall'inquinamento dei mezzi di trasporto ci rendiamo subito conto della portata del problema e della scarsa informazione che c'è stata a riguardo, complice il coinvolgimento delle potenti lobby legate a questo tipo di attività commerciale e industriale. Cowspiracy snocciola alcuni dati che rendono l'idea sul problema che lo stile di vita attuale sta causando all'umanità e all'intero pianeta:
  • il 91% della deforestazione dell'amazzonia è dovuto al sostentamento dell'agricoltura che produce alimenti per il bestiame
  • su sei libbre di pesce pescato (circa 2,7 chilogrammi), solo un sesto viene commercializzato; il resto, spesso, è destinato a perire
  • 1/3 della desertificazione del pianeta è dovuto al bestiame; il 45% della Terra è sfruttato dal bestiame
  • per fare un hamburger vengono impiegati, in tutta la filiera, circa 2.500 litri d'acqua, una quantità sufficiente a fare la doccia per 2 mesi
  • l'industria di carne e latticini utilizza 1/3 dell'acqua fresca del pianeta; negli U.S.A. il 5% dell'acqua viene impiegata per uso domestico, il 55% per l'agricoltura animale.
E questi sono solo alcuni dei sorprendenti dati che il documentario evidenzia. Anche il nuovo studio presentato dal WWF, commissionato a ESU-services, azienda specializzata nell’elaborazione di bilanci ecologici, va in questa direzione. L'organizzazione ha fatto analizzare la quantità di emissioni di gas serra generate da sette diversi stili di alimentazione: è emerso che circa la metà delle emissioni globali è imputabile a carne, pesce, latticini e uova. Esiste una via d'uscita? Fortunatamente sì secondo i documentaristi, ed è rappresentata da una dieta vegetariana e, ancora meglio, vegana. Un modello dietetico vegetariano che esclude dall'alimentazione la carne di qualsiasi animale e di tutti i prodotti di origine animale produce il 50% in meno di anidride carbonica. "Possiamo fare le differenza - commentano i produttori di Cowspiracy - semplicemente mangiando meno prodotti di origini animale, rimpiazzandoli con alimenti vegetali". «Chi arricchisce la propria alimentazione con pietanze vegetali e consuma solo eccezionalmente carne e latticini fa molto bene all’ambiente», afferma Christoph Meili, esperto in bilanci ambientali presso il WWF Svizzera. Questa tesi è avvalorata anche dai risultati relativi ai flexitariani, che orientano la propria alimentazione ai consigli della Società Svizzera di Nutrizione: per una dieta sana è sufficiente mangiare carne 2 – 3 volte la settimana. Chi non supera queste quantità causa emissioni di gas serra pari a soli 1.495 kg di CO2. Le proteine animali sono mediamente responsabili della metà dei carichi ambientali dovuti all’alimentazione: quindi, meno se ne consuma e meglio sta il clima.

GALLERY

LASCIA UN COMMENTO:

DEVI ESSERE REGISTRATO PER POTER COMMENTARE LA NOTIZIA! EFFETTUA IL LOGIN O REGISTRATI.

1 COMMENTI

18 04 2016 07:04

ggaribaldi

voglio la medaglia al valor civile, mangio carne 2-3 volte mese