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Ordine e costanza

CRONACA - 03 06 2019 - Méngu

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/siepe viale italia, Tirano
L’ordine e la costanza è pane e companatico (foto di Méngu)

Chi di noi, nei giorni che precedono un evento di cui si sente responsabile, non pone uno zelo particolare affinché tutto sia “perfett “ o quantomeno non degno di critiche? Questo vale, io credo , anche per i giorni che precedono un giudizio, una promozione o una elezione. Questa azione potrebbe essere chiamata “l’ultimo ritocco“ della persona di buona volontà che dopo aver profuso tempo, intelletto e azioni cerca di cogliere ulteriori frutti del suo lavoro. Insomma pone la ciliegina sulla torta del lavoro suo profuso.

 

Al contrario, queste azioni potrebbero rappresentare anche “la ballata di arlecchino“, maschera bergamasca che dopo averne combinato di tutti i colori nel suo lavoro cerca poi con astuzia e vivacità di trarne il massimo profitto e la massima visibilità con un ritocco finale. Queste due contrapposte azioni le ho viste in molte occasioni, e ne ho persino riso pensando all’animo umano che appare molte volte strambo e opportunista. Non è necessario che mi dilunghi in esempi, poiché non considero chi legge ingenuo e nemmeno sprovveduto.

 

Dirò solo che il cittadino comune non è un “mazàcher“ (tonto) e il suo giudizio per l’operato d’altri non cade su tempi brevi. Colui che ha lavorato bene lo si vede e lo si giudica nel tempo. Un buon operato, a mio parere, si basa sulla virtù che si chiama: COSTANZA. Io credo che la costanza si può immaginare come un “ rosario penitente “ dove i fatti si succedono come i grani di un rosario. Sono grani ( e spesso grane ) a volte chiari e a volte scuri , a volte lisci e a volte rugosi, a volte piatti e a volte pungenti. Chiamiamoli pure “ grani gloriosi e dolorosi “ che una persona onesta e di costanza deve far passare tra i polpastrelli senza spazientirsi per realizzare i propri obiettivi.

 

Questo “rosario“ lo recitano sovente gli Amministratori d’ogni settore i quali possono a volte sorridere , ma anche piangere a denti stretti per la fatica e per la delusione , ma la costanza nelle azioni lascerà sempre la persona serena e con la coscienza a posto. La città che ha la fortuna di avere un Primo Cittadino che gode di questa caratteristica è fortunata. La costanza non è solo prerogativa del Sindaco e della sua squadra, ma deve esserci , a mio modo di vedere, anche nel cittadino. Deve esserci costanza nell’avere una buona educazione in ogni occasione. L’esempio banale è quello di non sporcare le strade con mozziconi di sigarette , carte e cacche di cane, ecc … ecc.... Potrei fare altri esempi di disordine cittadino come i parcheggi selvaggi su marciapiedi, tra le aiuole e gli alberi dei viali intralciando il passo, Insomma chi ha occhi e coscienza giudichi.

 

Ma vi è di più, a mio parere, al buon cittadino è dato anche il compito, a volte increscioso e seccante, di riprendere chi ha un comportamento scorretto poiché è sufficiente la scorrettezza di pochi per rendere una città poco decorosa . Si può ben dire che bastano pochi di questi “ sabotatori “scorretti e molte volte anche boriosi nella loro ignoranza per mettere in difficoltà un servizio eccellente svolto dal Comune. Orbene, in questi giorni che hanno preceduto le elezioni del Sindaco ho trovato una città più pulita del solito. Le aiuole del Viale Italia sono state tosate e pulite delle cartacce, non ho visto nessun massello divelto sui viali . Ho visto alcuni operai indaffarati fare lavori per ridisegnare la segnaletica stradale e sistemare dossi sulle strade. Insomma ho visto un fervore lavorativo che ha “vestito a festa“ la cittadina. Orbene, senza mettere alle costole un vigile a persona, cerchiamo di mantenere la città con il “vestito della festa ogni giorno“ e ne trarremo tanti vantaggi.

 

Méngu

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