Ode agli Asini del Rudùn: gran trinciatori d’erba
CRONACA - 13 07 2024 - Ezio (Méngu)
Santissima asinità! Innanzi a una grande ignoranza, mi viene da lodare ricordando gli asini in quel caro sito ora pieno d’erbe che un bimbo sommerge e ne avanza simile a una prateria a zerbo dove tutto va ben ripulito. Dov’è la razio per poter lasciare una gran sterpaglia con torre luminosa in quella piana del nostro Comune, chiamata del “ Rudùn “ove ora nessun asino raglia e un tempo saltellavano i ragazzi in bici sulle dune? Ora non più asini, ma file di rimorchi e odore di gomme. Non più caroselli con salti di biciclette tra le montagnole. E se l’umano cura la natura e i prati come sue gemme, ora il cittadino, il turista vedendo questo spazio si duole ! Anch’io mi dolgo e invoco i tre asini che al par di aiole tenevano pulito quel sito che è del tiranese suolo nostro. O asini che un tempo eravate rasatori d’erba e di viole ora rimpiango quel sacro vostro lavoro al minor costo. Tornate in quel sito o asini arruolati per tener il sito pulito, la vostra fatica sarà da me premiata con una mia carezza, su l’erba rasata dal gran mandibolare vi darò il ben servito, e forse anche l’intera cittadinanza, ma non ho certezza. Forse converrà far capire a chi comanda che quello spazio potrebbe divenire un luogo di frescura e un bel parco, con un laghetto e un piccolo ristoro. Per me è uno strazio vedere questa nostra terra ridotta a steppa e autoparco. Ezio (Méngu)
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