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Le amministrative di 5 anni fa a Tirano. Quest'anno cosa succederà?

CRONACA - 05 02 2019 - Ivan Bormolini

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Tra pochi mesi, ci recheremo ai seggi elettorali per eleggere il nuovo sindaco e il nuovo consiglio comunale. Quello delle elezioni comunali, è normalmente un appuntamento molto sentito dalla popolazione che già nei mesi precedenti al voto indica pronostici veri o presunti.


Prima di comprendere quali saranno le mosse di quelli che potrebbero essere i futuri candidati alla poltrona di sindaco, ricordiamo cosa è successo cinque anni fa.
Volevo partire da una vignetta: questa veniva pubblicata in copertina dall'allora mensile “Il Tiranese Senza Confini”, nell'imminenza del voto del 25 maggio.
Riguardandola bene oggi, quei tre volti messi in quelle posizioni, narravano già l'esito del voto. Essendo io nella partita elettorale come candidato nella lista di Gianmartino Della Vedova “Radici e Futuro”, doverosamente e per correttezza avevo deciso, sino al verdetto delle urne, di staccare la spina dalla redazione, per cui nulla avevo scritto di politica in quei mesi.

 

Rileggo oggi le belle interviste di Michela Nava: Sergio Mascioni diceva “Mi candido nel segno della continuità”, Gianmartino Della Vedova parlava di “Competenza ed esperienza a servizio della città”, mentre il nuovo entrato nella competizione elettorale affermava “Mi candido per portare novità e freschezza”.
Iniziava la campagna elettorale, dove almeno all'inizio l'unico dato certo era l'uscita di scena di Pietro Del Simone, per dieci anni alla guida di Tirano.
In quei mesi precedenti al voto, il clima elettorale sembrava essere più surriscaldato di quello di questi primi periodi del 2019. Infatti, già a febbraio se ne parlava e si guardava con curiosità a quelle liste ancora lontane dall' ufficialità e che lentamente si andavano già formando.
L'agorà, quella pubblica piazza, fatta di mille credo, altrettanti giudizi ed ancora tante incertezze, si interrogava sul nome del futuro inquilino di palazzo Marinoni. 

 

A destare motivo di ampia discussione, era l'uscita di Gianmartino Della Vedova dal gruppo di maggioranza dopo dieci anni di lavoro che lo avevano visto impegnato nel ruolo di vicesindaco e assessore all'urbanistica. 
Certo, ancor prima di conoscere ufficialmente i nomi dei candidati consiglieri di Mascioni e Della Vedova ed aver visionato i punti salienti di due programmi elettorali, la gente diceva che ai due non mancavano le competenze e la lunga esperienza per governare la città, seppur correndo separati.

 

A liste fatte, tutto sembrava un po' più chiaro ed anche “Rinnova Tirano” di Franco Spada metteva in campo volti di assoluta capacità politico amministrativa.
Per qualcuno la corsa a tre era esagerata, sarebbero bastate due compagini, ma  questa è una questione di idee ed opinioni personali.
Sta di fatto che la campagna elettorale entrava nel vivo, dai comizi nella sala riunioni della Banca Popolare, oppure nei vari quartieri e frazioni della città, sino ai confronti diretti, pubblici o televisivi, con i tre candidati condotti dai direttori di alcune testate.
Nelle prime settimane di campagna elettorale, dove qualche frecciatina di dubbio gusto non era certo mancata, parte dell'opinione pubblica sanciva un testa a testa, magari sul filo del rasoio tra Mascioni e Della Vedova, capaci di battere con un certo margine la compagine di Franco Spada.
Gli attenti osservatori, però, con una maggiore e doverosa cautela, non davano nulla per scontato ed in effetti si sentiva vagheggiare nell'aria un elemento importante, che come sempre era ed è in grado di mutare completamente le carte in tavola, ovvero quel desiderio per nulla criticabile di cambiare. 

 

E così, veleni a parte, si era arrivati a domenica 25 maggio. Ma quel che più interessava era lo spoglio delle urne del lunedì successivo. Ricordo bene quel giorno e quel pomeriggio in cui l'esito del voto andava delineandosi chiaramente e piuttosto nettamente, esultanza da una parte e delusione dall'altra, era ovvio. A Tirano non vinceva la continuità di Progetto per Tirano e nemmeno l'esperienza di Gianmartino Della Vedova.
Vinceva la voglia di cambiare e scegliere qualcosa di nuovo. Evidentemente il programma di Rinnova Tirano ed i suoi candidati avevano colpito molti aventi diritto al voto che davano fiducia a Franco Spada.
Dunque, Franco Spada nuovo primo cittadino di Tirano, otteneva 2167 voti ( 41,23 %), Sergio Mascioni 1671 voti ( 31,79%) ed infine Gianmartino Della Vedova 1418 voti ( 26,98%).
Tra preferenze più voti di lista, Rinnova Tirano arrivava ad un totale di preferenze pari a 4173, Progetto per Tirano 3349 e Radici e Futuro 2713. 

 

Il “Colpo di Spada” c'era stato, ed analizzando il divario era abbastanza elevato. Qualche commentatore aveva asserito che oltre al desiderio di voltar pagina, a pesare su Mascioni e Della Vedova era stato quel “divorzio” in una compagine di maggioranza che a detta di molti in dieci anni aveva governato bene la città.

 

Adesso siamo nuovamente punto e capo; sono trascorsi cinque anni di amministrazione targata Franco Spada. Sarà piaciuto questo cambiamento o quella novità e freschezza che il primo cittadino ha inteso portare a palazzo Marinoni? 
Non sta certo a me formulare giudizi o prese di posizione in tal senso, ogni cittadino è perfettamente in grado di valutare l'operato di questa amministrazione.

 

Come dicevo all'inizio di questi “ricordi elettorali”, l'atmosfera attorno al prossimo voto alle comunali mi pare poco vivace rispetto a cinque anni fa. Per certi versi siamo ancora nel campo delle supposizioni: non sappiamo se Franco Spada ritenterà il secondo mandato come sindaco. Tuttavia è facile pensare che l'attuale maggioranza, con o senza Spada, presenterà una lista.
Si fa nuovamente il nome di Pietro Del Simone; potrà Del Simone, che di politica ed amministrazione tiranese e provinciale se ne intende, rimettere assieme anche Mascioni e Della Vedova, i quali comunque in questi cinque anni con Stoppani Maria Lisa e Massimo Ferri hanno condotto una buona azione di minoranza?
Poi c'è il nome di Rosanna Fiorina, dichiaratamente delusa dall'azione dell'attuale amministrazione. Sarà la prima volta di un sindaco donna a Tirano?
Infine si è fatto anche il nome di Aldo De Campo, noto imprenditore tiranese oggi in pensione.

 

Fatto sta che le carte in tavola devono ancora essere calate ed il silenzio in tal senso pare ancora essere impenetrabile.
Comunque sia, l'augurio a tutti coloro che vorranno mettersi in gioco per questa tornata elettorale è quello di buon lavoro. Un lavoro che dovrà essere incentrato sulla stesura di programmi elettorali contenenti azioni chiare e progetti mirati al bene futuro della città e dei suoi cittadini. 

 

Ivan Bormolini

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