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Intervista alla Maria Luisa

CRONACA - 06 12 2018 - Ivan Bormolini

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/maria luisa, piazza cavour Tirano

Qualche tempo fa, ho molto apprezzato il contenuto pubblicato da questa testata dal titolo “Il sogno di un cittadino tiranese”. Di conseguenza ho deciso di fare un'intervista proprio alla statua della Storia. Con mio rammarico, giunto in piazza Cavour, detta anche dai nosti vecchi “piazza de la Maria Luisa”, non l'ho trovata al suo solito posto.

Preoccupato l'ho cercata. Mi, sono detto: "Dove sarà quella donna realizzata in marmo di Carrara dallo scultore milanese Giuseppe Croff. Certo, osservando la piazza, mi è parso strano che nessuno si fosse accorto di tale assenza, tutti presi dalla fretta... Mi sono domandato, con un certo allarmismo, come potesse sfuggire un simile particolare. La donna voluta, assieme alla fontana, per celebrare con onore il passaggio e la visita di Ferdinado I con consorte, risalente al 25 agosto del 1838 non c'era, rimaneva solo la fontana.

Ho incontrato la statua dalle candide vesti bianche seduta su una panchina sotto il porticato della filiale della banca Popolare di Sondrio. Era lì, con il suo libro chiuso e tra le mani non teneva più lo stilo con la quale aveva iniziato a scrivere proprio quel libro. Seduta e sola tra l'indifferenza dei passanti.

 

Buongiorno statua della Storia, è nuovamente scesa dal suo piedistallo lasciando sola la fontana?

E sì caro mio, ma pensi che qualcuno se ne sia accorto? Sono sconsolata e triste, guarda tu stesso da cronista tiranese cosa succede, osserva con i tuoi occhi e poi capirai in che situazione poco idilliaca mi trovo.

Sono ben lontani i tempi del passaggio di Francesco I, allora e per tanti anni la piazza era ordinata e si incamminava ad essere un vero luogo storico per Tirano.

 

Ma adesso?

Guarda tu, macchine e moto ovunque, furgoni e camioncini. Vedi quel tizio, è tre volte che con la sua vettura fa il giro della piazza nel forsennato tentativo di trovare un parcheggio. Forse non sa, o il tutto è male o per nulla indicato, che in via della Repubblica vi è un'area coperta in cui lasciare l'auto. Basterebbero due passi in più, davvero pochi metri.

L'hai vista quella donna, ha messo le quattro frecce e si è recata al bancomat, con assoluta indifferenza e con il motore della sua auto acceso, pare stia pure chiedendo il saldo del suo conto, intanto il cittadino che deve uscire dal suo parcheggio, chiuso da quell'auto sbuffa con impazienza.

Tutti di fretta, tutti di corsa, chi verso la banca, chi verso la posta e chi in direzione dei pubblici uffici del municipio e verso altri di privata natura.

 

Cosa fare Maria Luisa, mi permetto di chiamarla così?

Si permettiti e come, voi tiranesi da tempo mi avete dato questo nome alla quale mi sono abituata con piacere.

E' bello vedere la piazza sgomberata da vetture e altri mezzi in occasioni di alcune ricorrenze o manifestazioni. Mi piace vedere la gente non solo di Tirano, che anima questo luogo, partecipando con entusiasmo a rassegne e feste. Si tratta di vivere questo spazio non solo come un semplice parcheggio.

Pensa, e di questo non ne faccio polemica alcuna, mangiano ai miei piedi. Oltre al profumo del buon cibo, sento tante lingue straniere che parlano in una bella convivialità, la stessa che vedo per gli altri esercizi della zona. Una mescolanza di tradizione e innovazione che certo non guasta a questo luogo ed alla città.

 

Mi perdoni, ma le ho chiesto cosa fare...

Già, mi ero un poco persa a pensare al bello ed al positivo. Osserva tu stesso, il nostro bel palazzo comunale, questo bel porticato, oppure l'angolo di palazzo Pretorio. Hai visto, pochi giorni fa hanno ultimato i bei lavori di quella casa ed il suo nuovo intonaco dà nuova luce al contesto in cui ci troviamo.

Poi da qui si accede allo storico chiosco del comune e da lì sino alla piazza San Martino con la sua bella Collegiata e il maestoso campanile. Questa piazza potrebbe essere definita un primo importante biglietto da visita per giungere nel cuore del centro storico. Occorre metterci mano, studiare con buoni progetti di pedslizzarne almeno una larga parte, così come andrebbe chiusa al traffico veicolare una buona parte di via XX Settembre.

Mi hanno riferito che a Sondrio, nei pressi del piazzale della stazione, è stata fatta una bella opera di riqualificazione con nuovi spazi verdi e nuove panchine, magari si potrà fare anche a Tirano.

Un transito veicolare solo per il carico e scarico delle merci, per il passagio dei mezzi comunali e per quelli della Polizia Locale e Arma dei Carabinieri.

Si tratta di togliere quelle orrende strisce blu e pensare di dar vita ad una nuova piazza che rispetti la sua storia, che è anche storia della nostra città.

 

La vedo come una buona consigliera, posso accompagnarla di nuovo sulla fontana?

No, ancora no, non riaprirò questo mio libro e quel mio stilo non scriverà ancora. Sii gentile, accompagnami a fare un giro in piazza Marinoni, ma stai attento, sono acciaccata, sorreggimi.

 

Va bene Maria Luisa, scendiamo da via XX Settembre...

[E dopo pochi passi] Povera me, sono vecchia e stanca, ma vedi qui i pedoni fanno a volte fatica a passare, vetture parcheggiate in divieto di sosta. Quella giovane mamma con la carrozzina ha dovuto aggirare prorio una di quelle auto. Guarda ancora quella coppia di anziani con il bastone che li sorregge, devono addirittura tentare di fermare le auto per attraversare sulle strisce pedonali, inaudita tale mancanza di senso civico e rispetto.

[E una volta giunti sul ponte, la povera statua della Storia ha esclamato] Che rumore assurdo, c'è una puzza che non so definire ed ho persin paura che le mie candide vesti si anneriscano. E poi cosa sono quei grossi mezzi che vedo passare in grande quantità?

 

Ed io ho risposto:

Cara la mia Maria Luisa, il rumore che sente si chiama inquinamento acustico ed è dato dal grande passaggio veicolare, lo sente anche lei in piazza Cavuor ma è per fortuna più ridotto. Quanto alla puzza quella si definisce smog, data dai gas di scarico dei motori che attraversano questa tratta della la SS. 38, ma non solo da questi. In quanto ai grossi mezzi, si tratta di autotreni che trasportano merci. Anche loro al momento non hanno una via percorribile differente a questa.

Le posso però dare una bellissima notizia, presto verrà realizzata la tangenziale di Tirano e gran parte di questo traffico di veicoli e autotreni, sarà deviato. Ci sarà meno inquinamento acustico e meno smog.

 

Andiamo avanti Maria Luisa, proseguiamo?

Si, certo ma adesso dammi man forte, non vorrei inciamparmi tra questi sampietrini e questi blocchi di cemento malmessi che sono tra i parcheggi davanti a questo Istituto Bancario.

Dunque è questa la piazza dedicata al grande G. B. Marinoni... Vedo davanti alla storica facciata di Casa Perego un vuoto che andrebbe colmato e che ridarebbe il giusto decoro a questa parte di piazza.

Non voglio essere certemente polemica, dall'altra parte, qualche parcheggio andrà pur lasciato, belli i giardini, curati e ben tenuti, danno una vista riflessiva a quel monumento ai Caduti che mi dicono essere lì dal 1925. Poi su quelle aste di ferro sorette da fioriere, ci sarebbe molto da dire!

Ma cos'è mai quell'orrendo palazzo che nulla ha a che vedere con la storicità di Casa Perego ed altri interventi recenti che mi piaono ben rispettare il contesto di questo luogo?

 

Maria Luisa, questa è una storia lunga, molto lunga! Mi consenta di dirle che non so nemmeno quando si arriverà ad una soluzione che ridia decoro a quella struttura. So che si sta lavorando, ma non le nascondo che negli anni il problema si è rilevato fonte di ampia discussione. Speriamo in bene. Torniamo in piazza Cavour?

Si, certo ma torniamo dalla porta Poschiavina. Cosa sono mai quei pallini verdi sullo storico ponte Vecchio?

 

[Spiegando alla mia storica interlocutrice che come tanti tiranesi, è una forma d'arte che non comprendo e che la giudico tristemente invasiva di un simile luogo che da accesso alla storica porta Poschiavina, le rubo una promessa] Adesso torna al suo posto?

Si cronista, torno al mio posto. Non vorrei che quello che si sta facendo per le festività natalizie, fra la piazza Cavour e le belle vie adiecenti, venga turbato dalla mia assenza. Riaprirò il libro e riprenderò in mano quello stilo. Ma ti dico sin d'ora che non scriverò nulla.

Auspico in un alungimirante visione, per ridare a queste due piazze un decoroso contesto storico ed urbanistico che richiami alla storicità di quel borgo che ho conosciuto col passaggio di Ferdinando I.

Forse, però, anzi certamente, con l'arrivo di quella tangenziale si potrà pensare a rivedere il tutto. Mi ha dato una gran bella notizia!

Io sono sempre qui, magari prenderò qualche appunto. Sarebbe bello parlare un domani di piazze a misura di quelle che chiamate “Città del buon vivere”. Tante cose per definirla tale sono già state fatte, non ne dubito, tante altre se ne devono fare. Ma apprezzo l'impegno sin qui profuso.

 

Ivan Bormolini

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1 COMMENTI

06 12 2018 13:12

Méngu

Così parlò la Maria Lüisa : “ Auspico in un lungimirante visione, per ridare a queste due piazze un decoroso contesto storico ed urbanistico che richiami alla storicità di quel borgo che ho conosciuto col passaggio di Ferdinando I. Forse, però, anzi certamente, con l'arrivo di quella tangenziale si potrà pensare a rivedere il tutto… “ Cara Lüisa legga questo articolo pubblicato sul giornale “ La Provincia di Sondrio” in data 2011 dal titolo “ Tirano, recupero di piazza Cavour: che fine hanno fatto i progetti? “ e vedrà che la buona volontà dei cittadini per questa piazza e …oltre c ’era ! .“https://www.laprovinciadisondrio.it/stories/Homepage/187621_tirano_recupero_di_piazza_cavour_che_fine_hanno_fatto_i_progetti