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Il diritto a non emigrare: l'esempio virtuoso dell'associazione Kwizera

CRONACA - 26 02 2018 - Marco Travaglia

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/Michele Ghilotti e Anna Parisi
Michele, Anna e Don Paolo alle prese con gli ultimi dettagli per il lancio del Progetto MIkAN

I coniugi Michele Ghilotti e Anna Parisi, lui grosino classe 1976 e lei tiranese classe 1980, sono i felici promotori del Progetto Mikan (MicheleKwizeraANna), operante sotto il cappello dell'associazione Kwizera, attiva ormai più di quindici anni nella diocesi di Byumba nel nord del Rwanda. "Qui - racconta Martino, padre di Michele -  abbiamo portato a termine diversi progetti  a favore delle popolazioni locali, fino ad arrivare a costruire, mettendo insieme tutte le realizzazioni, un ideale villaggio Kwizera".

 

L'associazione Kwizera ha trovato diversi sostenitori in quel di Grosio, soprattutto dopo che è stato realizzato l'asilo Carlin  e tenuto conto dei legami che si erano instaurati nel 1994, dopo la tragedia del Rwanda, quando la comunità di Grosio aveva accolto tre seminaristi costretti a scappare dal loro paese, uno dei quali, don Paolo Gahutu, tornato in Rwanda.

 

"Diverse famiglie grosine - continua Martino, che negli anni scorsi ha tenuto una conferenza all'Unitre di Tirano sul Rwanda e l'opera dell'Associazione Kwizera - hanno aderito al Progetto adozioni dell'Associazione, adottando un bambino a distanza al costo di soli 115 euro. Una coppia ha compiuto una missione in Rwanda così come un paio di giovani".

 

"Per il futuro, - aggiunge Martino - stante anche l'inesorabile inaridirsi delle fonti finanziamento provenienti nella stragrande maggioranza da privati (vedi i bilanci degli ultimi anni) puntiamo su progetti quali appunto il Progetto Mikan Baby, le Adozioni e di anno in anno a qualche micro progetto che ci viene segnalato dalle comunità locali.

Crediamo che l'informazione sulle attività che associazioni come la nostra svolgono a favore di popolazioni come quella rwandese possa aiutare molto anche a comprendere come l'unica realistica alternativa all'attuale gestione del fenomeno migratorio sia quello di dare concretezza al diritto a non emigrare a queste popolazioni, attraverso un'intelligente politica degli aiuti. Il Rwanda - conclude - è appunto la dimostrazione come gli aiuti e una buona governance possano diventare un esempio per un intero continente".

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