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Il coronavirus non è andato in vacanza

CRONACA - 10 08 2020 - Ezio (Méngu)

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/mascherina

Non voglio essere un “menagramo“. Anzi, per toglierci ogni incubo, facciamo subito come si usava un tempo e forse anche ora: tocchiamo ferro! Un amico mi dice: ”Se leggo i giornali, se guardo il comportamento della gente del Mondo intero il coronavirus ci ha insegnato che esistono due categorie di persone. La prima è quella che dice che il coronavirus esiste, e come, colpisce e fa dei morti. La seconda è quelli dei soliti negazionisti che dicono che è tutta una invenzione, una montatura per poter togliere la libertà individuali alle persone. Non c’è da stupirsi per queste affermazioni poiché a questo mondo ci sono sempre stati i bastian contrari. Ma va bene così , poiché se io vedo bianco e tu vedi nero , può darsi che scopriamo che “il re è nudo” . Leggete i giornali, guardate la televisione, controllate i numeri della pandemia e scoprirete che il coronavirus dilaga, anzi spadroneggia in ogni dove e, dove ci sembrava arrestato, sta riprendendo la sua corsa con ferocia. Fatemi fare una considerazione , forse banale ma veritiera. Questa sera, giorno 8 di agosto alla s. messa in Basilica delle ore 18.00, ho visto che i circa cinquanta posti disponibili nell’interno erano accuratamente distribuiti come la normativa antivirus prevede e con perfetto distanziamento. Un sagrista con molta professionalità e gentilezza chiedeva alle persone, che potevano entrare da una sola porta laterale, se desiderassero rimanere alla s. messa. Poi l’indirizzava sino all’esaurimento dei posti e in caso di mancanza li faceva accomodare fuori sul piazzale. Tutto era in ordine, tutti con la mascherina che copriva il naso, tutti con il massimo scrupolo perché ogni persona fosse tutelata dall’infezione . Il “distanziamento sociale” era preciso e ordinato come le pedine su una dama. Benùn, ho pensato ! Ma non cosi bene ho visto poi fare le cose in altri posti al chiuso. Del fatto non mi dilungo poiché non ho intenzione di polemizzare ma solo di far capire che in tutti, ma proprio in tutti i luoghi al chiuso occorre essere prudenti come ho visto fare in Basilica. Non pretendo certo che in ogni locale pubblico o negozio ci sia un “ maggiordomo “ che introduce la gente e li distanzi , oppure un “ buttafuori “ che scacci la gente dal locale se non si rispettano le regole , ma una certa disciplina penso sia giusta e ci vuole . Chi legge, in particolare se è giovane, non creda di essere un graziato dal virus. Oppure chi il virus se l’è preso e pensa di essere ormai in una botte di ferro pensando solo a se stesso e non agli altri dica tra s : “io l’ho scampata ora a chi tùca , tuca ! “ Il virus non è andato in vacanza e in caso di un grave ritorno dell’epidemia cosa succederà ? Semplice la profezia : “ fin ora abbiamo usato la mascherina , un domani per proteggerci dalla virulenza di questa “ peste “ dovremo usareforse anche lo scafandro integrale. Prima della lettura di queste quattro righe abbiamo , per scaramanzia toccato ferro ma forse non basta. Occorre a noi tutti essere disciplinati e i bastian contrari e i trasgressori sappiano che sono osservati, e se denti stretti sono tollerati, anch’essi hanno il dovere civile di partecipare alla lotta contro questo “ drago “ che ora sta mietendo nel mondo giovanissimi, giovani, meno giovani e anziani .

 

Ezio (Méngu)

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