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Fusione AEVV, Zucchetti critica le scelte di Spada

CRONACA - 30 03 2018 - Redazione

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/consiglio comunale tirano

“Forse il Consiglio comunale andava convocato in una data diversa dal giovedì Santo… “, così, ieri sera, Marilisa Stoppani ha aperto ufficialmente la prima seduta annuale del Consiglio comunale di Tirano, mentre il Sindaco annunciava l’assenza giustificata di Sergio Mascioni.

 

Punto forte all’ordine del giorno quello dell’approvazione del progetto di aggregazione (fusione) societaria riguardante A.E.V.V. (Azienda Energetica Valtellina e Valchiavenna) S.P.A. per le quote detenute dal Comune di Tirano (circa 11,5%), già approvato dai CDA di ACSM-AGAM, ASPEM, la stessa AEVV e tutte le altre società coinvolte dal progetto di aggregazione in data 22 e 23 gennaio 2018.

L'Amministrazione Comunale ha deciso di approvare i contenuti del progetto che prevede l'incorporazione per fusione in Acsm Agam S.p.A. delle società elencate:

  • Aspem S.p.A.;
  • Acel Service S.r.l.;
  • A2A Idro 4 S.r.l.;
  • A.E.V.V. Energie S.r.l.;
  • A.E.V.V. S.p.A.;
  • Lario Reti Gas S.r.l.

Le ragioni dichiarate che supportano l'aggregazione sarebbero quelle di avere una società di maggiori dimensioni, in grado di competere meglio sul mercato senza però perdere la connotazione pubblica, nella salvaguardia e valorizzazione delle risorse locali.

Il tema, spiega il Sindaco Spada era già stato da lui discusso col Sindaco Molteni di Sondrio, altro Comune interessato dalla fusione, più di due anni fa.

 

Con l’apertura del mercato energetico prevista per il giugno 2019, una società come AEVV, la più piccola fornitrice di energia elettrica in Italia, avrebbe molte difficoltà. Questo era già evidente nel 2011, data in cui era stata fatta una prima “discussa” fusione.

“Una società così piccola, dipendente esclusivamente da forniture domestiche o comunali, - spiega Spada – rischia di scomparire. Essendo poi, a differenza di Sondrio (dove il servizio insieme a gas, farmacie ecc. è pubblico), a Tirano solo azienda privata per la fornitura di energia, sono molto preoccupato [...] Detenere quote AEVV, che al momento non si possono vendere, non sarebbe molto funzionale per il Comune di Tirano e lo esporrebbe al rischio di avere dei costi anziché dei ricavi. Quindi meglio fare questa operazione quando sei sano, avendo voce in capitolo, che farla quando sei defunto e puoi solo accettare quello che ti offrono”.

 

Con l’ingresso in questo progetto, le quote del Comune di Tirano diventeranno dello 0,93%, andando da un lato a perdere potere decisionale all’interno della nuova società, ma dall’altro esponendoci a meno rischi e meno oneri.

“Sono contento di questa scelta? – conclude Spada – Sì, lo sono. Sono convinto di questa scelta? Sì, lo sono. Sono contento alla luce di quello che poteva essere con scelte diverse nel 2011? No, come più volte detto anche in passato credo che la scelta di fusione del 2011 sia stata sbagliata; Tirano, fondendosi per esempio con Repower, avrebbe di certo avuto miglior fortuna… ”.

 

Dopo l’apprezzata lettura da parte del Sindaco delle osservazioni del Comitato della Commissione consiliare (precedentemente riunito per analizzare la questione) prende la parola il membro della commissione consiliare Francesca Zucchetti che riassume: “Io, nonostante due anni fa fossi molto più informata di ora dei tuoi movimenti (si rivolge al Sindaco, Ndr), non sapevo nulla di questi tuoi colloqui con Molteni. Premettendo che ho molta fiducia nel tuo operato, in quest’occasione devo dire che ho dei dubbi, soprattutto sulla trasparenza con cui hai trattato questo argomento; infatti, né io né molte persone sedute a questo tavolo credo abbiano gli strumenti necessari per dare un giudizio”.

 

“Non ritengo questa fusione così positiva come è stata presentata, - prosegue l’ex vicesindaco – A2A facendo in questo modo avrà il monopolio decisionale e renderà insignificante la parola di tutti gli altri partner. Vi lasciò con una domanda che aveva già accompagnato la fusione del 2011: quale ottica prevarrà, il servizio al cittadino o il profitto?”.

 

“Condivido abbastanza le osservazioni del comitato, - interviene Martino Della Vedova – è un argomento molto complicato, inutile entrare nei dettagli tecnici, dico solo che si assiste allo svilimento del Comune (non vorrei essere qui a votare questa cosa), è difficile capire se state facendo una scelta giusta o sbagliata. Personalmente noto come l’ago della bilancia penda verso un’operazione di natura economico finanziaria, anziché a un servizio di pubblico interesse, mettendoci nelle mani di una Governance capitanata da A2A che farà solo promesse e ci darà ben poco di concreto. Vedremo nei prossimi anni cosa lasceranno sul nostro territorio”.

 

“Agiamo su una situazione di fatto, - risponde Spada - la partita a mio modo di vedere è stata persa nel 2011, ora non ci resta che scegliere l’opzione meno rischiosa per i nostri interessi. Ricordo solo ancora che AEVV non fa servizio pubblico, ma vende energia elettrica come azienda privata”.

Nella votazione da registrare l’astensione in blocco della minoranza e di Francesca Zucchetti.

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