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Forze dell'ordine di Tirano sgominano organizzazione criminale

CRONACA - 27 04 2019 - Carabinieri Tirano

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/carabinieri dogana tirano

In data 1 dicembre 2018, i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Tirano, nei pressi del locale valico di frontiera italo-elvetico, a seguito di un’attività di accertamento originata da un controllo alla circolazione stradale, hanno arrestato JALLOW Abdoulie, un 18enne cittadino del Gambia, per il reato di riciclaggio di un’autovettura rubata, trovata e posta sotto sequestro. L’uomo veniva, infatti, sorpreso alla guida di una Toyota C-HR risultata provento di furto, consumato giorni addietro nella città di Roma, quindi munita di targhe e documenti di circolazione contraffatti e destinata al mercato estero.

 

L’attività investigativa che ne è scaturita ha permesso di individuare e disarticolare un’organizzazione criminale con base a Roma, composta da almeno cinque persone e specializzata nei furti di automobili di grossa cilindrata, nel camuffamento dei veicoli rubati con targhe clonate e carte di circolazione contraffatte e, infine, nel loro trasferimento – via terra attraverso valichi di frontiera alpini – in Germania, dove si è accertato che i veicoli venivano poi imbarcati su navi dirette in centro Africa (per lo più Ghana e Guinea).

 

Dalle indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Sondrio, è emerso che alle spalle di JALLOW Abdoulie vi era un sodalizio criminale facente capo a SIAW Akoto, cittadino ghanese, residente nella provincia di Brescia, capo e mente coordinatrice dell’organizzazione.

SIAW Akoto, è risultato avere la disponibilità di numerose autovetture di grossa cilindrata, provento di furto nelle province di Roma e limitrofe.

Una volta neutralizzati i sistemi di sicurezza di bordo, e muniti di targhe e documenti contraffatti, i veicoli venivano affidati a tre complici identificati in CARNEVALI Claudia, LOGIACCO Giulio e SERBU Ana Maria, tutti residenti a Roma, che li custodivano in attesa di ricevere l’ordine di consegna agli acquirenti stranieri.

Infatti, una volta ricevuti i pagamenti, i veicoli venivano condotti in Germania presso città portuali tedesche, attraverso il confine italo-elvetico.

 

I clienti pagavano le autovetture rubate:

  • mediante trasferimenti di denaro on line tramite agenzie che erogano questo specifico servizio;

  • a mezzo di corriere aereo che trasportava il contante in quantità inferiore alla soglia limite stabilita dalla legge di € 10.000 sulla propria persona, viaggiando a bordo di voli di linea.

 

Lo scorso venerdì santo, in contemporanea nelle città di Roma e Brescia, i Carabinieri della Compagnia di Tirano hanno dato esecuzione a 3 decreti di fermo di indiziato di delitto emessi dal Sostituto Procuratore della Repubblica di Sondrio, dott.ssa Elvira Antonelli nei confronti di SIAW Akoto, CARNEVALI Claudia e SERBU Ana Maria.

Nel corso dell’operazione i militari hanno fermato LOGIACCO Giulio Roul, figlio di CARNEVALI Claudia e compagno di SERBU Ana Maria. Tutti gli arrestati sono stati tradotti in carcere e posti a disposizione dei GIP dei Tribunali di Roma e Brescia che hanno convalidato i fermi. A seguito della convalida è stata applicata a carico di tutti gli arrestati la misura cautelare della custodia in carcere.

 

I reati contestati nei loro confronti sono associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio internazionale di autovetture di grossa cilindrata, falso, soppressione di targhe e documenti di circolazione.

Contestualmente all’esecuzione dei fermi, nella disponibilità degli arrestati sono state trovate e sequestrate 4 autovetture di grossa cilindrata provento di furto, pronte per essere esportate clandestinamente:

  • TOYOTA RAV4

  • RANGE ROVER EVOQUE

  • RANGE ROVER VOGUE

  • JAGUAR F-PACE

Le autovetture, tutte dotate di targhe clonate e documenti contraffatti, erano state rubate nel periodo compreso tra i mesi di febbraio e marzo 2019. Il loro valore supera i 300.000 euro.

 

Al buon esito dell’attività investigativa ha collaborato anche la Tenenza della Guardia di Finanza di Tirano, che ha svolto accertamenti di carattere patrimoniale volti a ricostruire i movimenti di danaro che hanno permesso di avvalorare l’ipotesi del vincolo associativo tra gli indagati, e il Gruppo Informatico della Sezione di Polizia Giudiziaria della Procura della Repubblica di Sondrio che ha favorito, tra l'altro, la ricostruzione del modus operandi del gruppo criminale, anche attraverso le localizzazioni su territorio tedesco.

 

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