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Fa discutere la trasformazione di "Media Valle di Teglio"

CRONACA - 20 05 2017 - Redazione

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/consiglio comunale tirano

Durante il consiglio comunale di Tirano di lunedì scorso si sono discussi i provvedimenti presi in ordine alla trasformazione della società per azioni (spa) Media Valle di Teglio, la quale si occupa di depurazione acque a Tirano, Villa di Tirano, Bianzone e Teglio.

 

Essa è stata trasformata in società a responsabilità limitata (srl), ricucendo il capitale sociale a 10.000 euro (minimo legale). Il Comune di Tirano, che del 2010 detiene il 44% di questa società, è tenuto, dopo la scomparsa dei consorzi pubblici e come recentemente decretato anche dall'Agenzia delle Entrate, a farsi carico dell'Iva per la percentuale detenuta. Questa scelta di provvedimento sancisce l'intenzione di procrastinare il pagamento dell'Iva in futuro. Come afferma il Sindaco: "Un mero trasferimento a livello giuridico per evitare di andare a pagare l'Iva più volte".

 

Sergio Mascioni, chiedendo spiegazioni, definisce questa "una delibera che ha dell'incredibile, una scappatella all'italiana".

 

"In questo caso il Sindaco è come un padre di famiglia; - interviene Poluzzi cercando di spiegare – nel 2031 (quando scadrà la convenzione con Secam) non sapremo come verrà gestita questa situazione. Il Comune oggi dice: io mantengo il mio patrimonio in questa società, decidendo di procrastinare l'Iva dovuta a un periodo in cui ci saranno scenari diversi".

 

Si è poi passati all'esame e all'approvazione dello schema di gestione per le strade di interesse interprovinciale insistenti nel comprensorio Trivigno – Mortirolo e la montagna di Carona.

 

Questi 123 km di strade montane, da più di 30 anni, vengono gestite in modo molto confuso da Province, Comunità Montane e Comuni. Lo stesso Comune di Tirano impiega circa 12.000 euro l'anno per questa voce. L'onere della manutenzione e gestione è sempre stato rifuggito da tutti gli enti, così che dopo lo scioglimento dei consorzi pubblici, questo incarico è stato svolto nel 2016 dalla Comunità Montana, surrogata per il mantenimento del servizio. Ora, per fare chiarezza è stato stabilito che il soggetto più idoneo a svolgere questo compito è la Provincia di Sondrio, che farà da capofila ai Comuni in questo schema di gestione.

 

"Se l'anno scorso fosse successo qualcosa, per esempio una frana – si chiede una perplessa Marilisa Stoppani – chi ne avrebbe risposto?".

Franco Spada spiega che, per le urgenze, sarebbe stata la Provincia di Sondrio a rispondere.

 

Martino Della Vedova che, come confessa, legge per la prima volta il testo della delibera è incredulo. Non vi sono scritti, a suo avviso, né un oggetto né uno stralcio d'idea di cosa dovrebbe occuparsi l'ente capofila.

 

"Fate come volete, approvatela, - dichiara il consigliere di minoranza – l'avete almeno letta? Tanto non considerate mai quel che dico. Le cose vanno guardate con attenzione: questa delibera è incompleta, se poi succede qualcosa che direte? Che non l'avete guardata con attenzione? Ci credo che chi prende questi 360.000 euro senza avere nessuna responsabilità ne è molto felice e l'ha firmata!".

 

"Posso essere d'accordo con te che questa delibera andava fatta meglio, - si difende Franco Spada – ma essendo un testo fatto per più enti capisco anche che sia molto generalizzata. Sviscereremo il problema e lo porterò personalmente in Consiglio Provinciale, questo posso prometterlo".

 

Anche Andrea Poluzzi, esperto in materia, concorda sul fatto che la delibera potesse essere scritta meglio, ma in sintonia col Sindaco suggerisce la necessità di approvarla per poi lavorare sul contenuto, per non arrivare a dover gestire una cosa, ora collettiva, da ente singolo.

 

Registrata la totale contrarietà dei rappresentanti delle minoranze, si è poi proseguito con la variazione al bilancio di previsione finanziario 2017/2018, che contava 31 voci a favore di opere d'investimento.

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