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Asst ValtLario e istituti alberghieri allestiscono menù ideale per pazienti in dialisi

CRONACA - 21 03 2018 - Redazione

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/pranzo dializzati bormio

E’ culminato nel “Progetto ricette per pazienti dializzati” il percorso di salute per la prevenzione e il trattamento della malattia renale, partito tre anni fa per iniziativa della dottoressa Carla Colturi, direttore della Nefrologia e Dialisi di Asst ValtLario, in stretta collaborazione col mondo della scuola e, in particolare, con gli istituti alberghieri “Alberti” di Bormio, “Crotto Caurga” di Chiavenna, e “Ezio Vanoni” di Porlezza. Istituti coinvolti a vario titolo, nel corso del triennio, sia in lezioni teoriche, tenute dai medici nefrologi della Nefrologia e Dialisi aziendale, oltre che dalla dietista, in cui è stato spiegato agli studenti cosa sono la malattia renale cronica, l’ipertensione arteriosa e il diabete e, al pari, l’importanza di seguire stili di vita e, in particolare, una dieta consona per meglio affrontare e convivere tanto con l’insufficienza renale quanto con il trattamento in dialisi.

 

<Se negli anni precedenti ci siamo concentrati di più sul paziente con insufficienza renale cronica, quest’anno, con gli studenti dell’alberghiero di Bormio e di Porlezza – precisa la dottoressa Colturi – abbiamo voluto occuparci della dieta nel paziente in dialisi. Tema sfociato anche questa volta, come nelle precedenti, nella realizzazione di un menù e di un ricettario ad hoc, calato su questo tipo di paziente chiamato, ieri, all’alberghiero di Bormio a provare le pietanze frutto di questa, per noi, importantissima collaborazione fra mondo della sanità e mondo della scuola>.

 

Gustoso e molto apprezzato, peraltro, il menù preparato dagli studenti della V Enogastronomia dell’alberghiero “Alberti”, che, ieri, unitamente agli studenti delle classi V Sala-Vendita e Ricevimento, hanno allestito presso l’istituto un pranzo delle grandi occasioni servito a pazienti dializzati provenienti da Livigno, dal Bormiese, dal Sondriese e dal Morbegnese. Alla presenza di Guido Broich, direttore sanitario di Asst ValtLario, di Carla Colturi, primario di Nefrologia e Dialisi, di Beatrice Arighi e Alda Bongio, coordinatrici infermieristiche dei Centri Dialisi di Sondalo e Morbegno-Chiavenna, di Paola Palotti, responsabile per Asst ValtLario del Presidi sanitari e socio sanitari dell’Alta Valle, oltre che delle referenti dell’Ufficio Scolastico Provinciale, Maria Quattrini e Luisella De Bernardi, e della preside dell’Alberti, Francesca Fumagalli, gli studenti hanno dato dimostrazione di aver compreso l’importanza di declinare al meglio la cucina anche su una tipologia di cliente molto particolare, qual è la persona in dialisi.

 

Insalatina di polpo aromatizzata al limone con crostone di polenta fritta, gnocchetti tricolore con concassè di pomodorini, filetto di maiale in salsa di timo e ottima cheese cake al limone, le componenti del menù presentate dall’insegnante di Enogastronomia Roberto Ghilotti e raccolte in un fascicolo-ricettario consegnato a tutti i presenti.

 

<Poter mangiar bene è un diritto e un piacere importante per la persona e se il benessere è fatto di tanti fattori, certamente, questo è un argomento fondamentale – sottolinea Guido Broich, direttore sanitario di Asst ValtLario -. L’unione, quindi, dell’operato tra l’istituzione che tutela la salute e la scuola che forma i professionisti della gastronomia, una delle eccellenze del nostro Paese, è un’iniziativa di grandissima importanza, capace di costituire un faro anche per altre realtà. E, al pari, di garantire a tutte le persone il mantenimento di un livello di benessere elevato derivato dal ricorso ad una cucina sana, e di restituire alle persone ammalate, ai nostri pazienti, il piacere del ricorso ad una alimentazione sana e gustosa, la cui privazione andrebbe a ripercuotersi non solo sulla qualità della vita, ma anche sullo stesso percorso di cura>.

 

Ricordiamo che, presso i Centri Dialisi di Asst ValtLario di Chiavenna, Menaggio, Morbegno, Sondalo e Sondrio, attualmente, vengono trattati 160 pazienti di cui 20 in lista d’attesa per il trapianto di rene. Sei, invece, i pazienti trapiantati di rene nel 2017.

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