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Alla scoperta del sentiero perduto

CRONACA - 19 02 2020 - Bernardo Gabriele Ferrari

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/sentiero contrabbandieri tirano

Contrariamente a quanto fa Franco Michieli, esploratore e scrittore ("La vocazione di perdersi"), io, con un amico dotato di GPS, siamo andati alla riscoperta di un antico sentiero dei contrabbandieri. E' quello che esce dalla Svizzera e passa dal Crot pugnali di Piattamala.

 

Ho fatto notare al mio compagno di viaggio cosa significa essere nel luogo sbagliato ma nel momento giusto.

In ogni caso tali massi andrebbero fatti a pezzi per non riempire il vallo paramassi e per riaprire ai viandanti e fedeli la strada che porta a S.Perpetua.

Basta caricare su un trattore un compressore e usare un martello pneumatico.

 

Noi, partendo dalla curva del Cantun a Madonna di Tirano, abbiamo fatto la strada fino ex caserma C.C. e poi abbiamo risalito la mulattiera.

DOPO ESATTAMENTE 500 MT siamo arrivati all'incrocio del SENTIERO DEI CONTRABBANDIERI largo come una stradina nella parte iniziale.

Siamo scesi in leggera pendenza fino all'argine del torrente Poschiavino e poi ci siamo immessi sulla strada dei Pedrinei.

 

Un percorso bello, sicuro nel bosco (lontano dallo stridore della Ferrovia Retica e dall'odore dell'amianto dei freni) che si potrebbe accorciare di parecchio.

Basterebbe ricavare una scalinata su una "muraca" di sassi, come è stato fatto per il sentiero del Pellegrino (o de li fulivi ).

In tal modo si eviterebbe di espropriare i contadini di fianco alla ferrovia per realizzare una stradina praticamente quasi inutile.

E i tantissimi soldi risparmiati si potrebbero utilizzare per cose ben più utili e necessarie, come asfaltare il parcheggio di via Elvezia...

 

Così parlò il cittadino tiranese

Bernardo Gabriele Ferrari

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