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Alcune considerazioni sulla tangenzialina di Bormio

CRONACA - 24 10 2022 - Silvano Marini

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/lettera aperta

Alla redazione IntornoTirano

Alcune vaghe  considerazioni sulla cosiddetta  impropriamente “Tangenzialina della  Alute“ di Bormio, argomento che ha acceso il confronto/scontro fra l’Amministrazione e il comitato referendario in difesa della piana dell’Alute. Per definizione una tangenziale stradale serve a evitare che il traffico veicolare di transito  interferisca con quello urbano . Premesso che: la difesa dell’ambiente antropizzato, (Habitat in cui viviamo e conviviamo) oggi, non è solo da attribuire al monopolio di qualche paladino, ma di tutti noi, infatti, l’eco-sostenibilità ha sensibilizzato da alcuni anni le coscienze spesso assopite degli abitanti della Montagna. Non è producente sia per oggi, che per il futuro, trasformare l’ecologia ambientalista in ideologia. Infatti quando gli ideali, in linea di principio condivisibili, non fanno i conti con la realtà (quella oggettiva del vivere quotidiano), questi ideali  bisogna abbandonarli per causa di forza maggiore per non rimanere fuori dal proprio tempo : il Covid-19 docet, libertà di circolazione vs isolamento per tutelare la salute. Il problema del traffico che assilla la via principale di accesso a Bormio, è un elemento non secondario da prendere in debita considerazione per una città alpina di villeggiatura che deve convivere anche con le giuste rivendicazioni ambientaliste degli agricoltori che si sentono defraudati dal passaggio di una “ Tangenzialina” sui propri fondi agricoli . L’aria malsana che si respira nei pressi del bivio  (Stelvio-Livigno e Valfurva-Santa Caterina ) nelle ore di punta è un fatto, non una interpretazione, che si verifica nell’alta stagione turistica sia in estate che inverno . Da  quello che ho compreso sono 3 le opzioni emerse nei vari Incontri fra i cittadini e l’ Amministrazione del Comune di Bormio, più una quarta, vale a dire non fare niente e lasciare tutto com’è.

 

Prima opzione) Quella progettuale del PGT, tenuta nel cassetto per anni dal comune di Bormio (non si sapeva delle olimpiadi a venire) che prevedeva una strada parallela al Torrente Frodolfo distanziata da alcune decine di metri dalla sponda sinistra . Pro getto di strada che dalla SS. 38  congiunge  via Batt.Tirano, svolta a destra direzione Cimitero per consentire  successivamente ai veicoli di raggiungere il Parking di Bormio Ski, Bormio 2000 in previsione delle prossime olimpiadi  , oppure proseguire per Via Serravalle-Ponte Eden-via Vanoni direzione Valfurva e Santa Caterina.

 

Seconda opzione) La carreggiata della “Tangenzialina“ progettata e finanziata dalla Regione si allontana dal Torrente, curva senza svolte e incroci ed intercetta direttamente via Serravalle, ma allontanandosi dal Torrente  inter-chiude  fra il sedime della strada e il Frodolfo una superficie di territorio agricolo decisamente maggiore rispetto al progetto stradale del PGT del Comune.

 

Terza opzione) L’allargamento dell’attuale strada interpoderale dell’Alute consentendo un  transito veicolare promiscuo con i mezzi agricoli . In conclusione credo che il progetto della Regione sia il più idoneo a risolvere l’annosa criticità viabilistica che verrà accentuata dalle olimpiadi. Anche sotto il profilo paesaggistico il progetto regionale e migliorativo rispetto a quello comunale perché non canalizza il Frodolfo ma dà la possibilità di valorizzarlo in futuro . Questa “Tangenzialina” non deve essere vista solo funzionale alle Olimpiadi ma soprattutto  come  ulteriore via di transito, direzione Valfurva, che parzialmente toglie pressione alla congestionata via Milano. Il maggiore apporto economico delle olimpiadi sul territorio bormiese sarà quello della rivalutazione immobiliare a 3 cifre con 6 zeri delle prime e seconde case, per questo anche la viabilità cosiddetta sostenibile  fa parte del Marketing Territoriale a livello comunicativo dell’evento mondiale.                                                         

 

Silvano Marini                               

 

Ps: Con le prossime olimpiadi si potrebbe cogliere l’occasione per cambiare la denominazione  di due Comuni del bormiese definiti con avverbi di luogo << dentro e sotto>> con nomi sostantivi identitari e con le desinenze declinabili al nome degli abitanti della località.

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