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10 anni per le Amazzoni: Unite si vince

CRONACA - 05 03 2018 - Marco Travaglia

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/carla tomè, amazzoni 10 anni

Venerdì 2 marzo alle ore 20.30, presso la sala convegni della Banca Credito Valtellinese di Tirano, l'Associazione di volontariato "Amazzoni" ha festeggiato 10 anni attraverso una serata informativa in cui si è parlato di prevenzione, diagnosi e cura del tumore alla mammella. La serata è stata allietata dal coro "D'Altro Canto". Pe tracciare un bilancio di questo importante traguardo abbiamo intervistato la presidente Carla Tomè.

 

Venerdì, con questa serata pubblica, avete deciso di festeggiare i 10 anni delle Amazzoni. Avevi preventivato di raggiungere questo traguardo alla guida di questa associazione?

10 anni sono tanti, ma per me sono volati. La Presidente iniziale dell’associazione, la temeraria Clelia Alberti, grazie alla sua precedente esperienza ci ha trasmesso con serenità e coerenza le prime “lezioni di vita” per il nuovo gruppo. Per 6 anni è stata la nostra guida e, a tutt’oggi, continuiamo a considerarla la  “nostra mamma”.  Sulle sue tracce, da 4 anni mi sono trovata a dover prendere a volte anche delle decisioni importanti ma con l’aiuto ed il supporto delle attuali componenti del direttivo (Maddalena Agnelli Vice-Presidente, Carmen Bazzeghini-Tesoriere e Maria Pedretti-Segretaria con Ausilia Della Franca, Diana Scala Bertola, Elena Praolini, Graziella Annulli,Miranda Giudice,Miriam Fancoli e Patrizia Franzini Consigliere e le Revisori dei Conti Laura Sertori e Viviana Andreola) la difficoltà di gestione è meno gravosa.

 

Qual è il tuo bilancio personale all'interno della vita dell'associazione?

Mi ha cambiato la vita. Sminuire o meglio non guardare e non dar peso alle cose banali di tutti i giorni, ma alle cose importanti della vita;  la crescita a livello umano e la predisposizione verso la solidarietà, che comunque ti ripaga facendoti sentire sempre più forte.

Non è da sottovalutare anche l’amicizia che si è creata all’interno del gruppo; anzi, più si è unite e meglio si sta.

 

Quali sono le attività principali che portate avanti durante l'anno?

Con manifestazioni, serate a tema ed incontri con medici rivolti alla popolazione; non mi stancherò mai di insistere sulla prevenzione con controlli periodici e rispondendo alle chiamate dello screening nonché rispettare sani stili di vita perché solo in questi modi si riesce a “giocare d’anticipo” prima che la malattia sia troppo avanti.

 

Quali sono le esperienze più positive che vi portate in dote?

Beh, sicuramente quello che da sempre più ci colpisce è senza dubbio la donna giovane, magari con bambini piccoli, che si rivolge a noi per il sostegno morale; anche per questo motivo, da poco tempo abbiamo l’aiuto di una psicologa che a cadenza settimanale è presente in sede. Mi ricordo dopo pochi mesi dalla nascita delle Amazzoni una mamma giovane di Isolaccia che ha chiesto il mio aiuto. Mi sono presentata in Ospedale prima dell’intervento di mastectomia ed abbiamo chiacchierato davvero tanto. Parlando, la tranquillizzavo dicendo che se  preso in tempo (come nel mio e nel suo caso), attualmente di tumore al seno si guarisce. Quando sono andata via mi sembrava più decisa nell’affrontare l’imminente intervento. Tornando a casa da sola mi sono sentita utile e nello stesso momento forte per aver aiutato una persona in notevole difficoltà.

 

Quali gli obiettivi futuri dell'associazione?

Sicuramente l’aiuto morale, la testimonianza e la solidarietà verso chi ha bisogno sono gli obiettivi principali che da sempre ci prefissiamo per affrontare le difficili  prove da superare a seguito del costante aumento dei casi di tumore.

Con la recente nascita della “Breast Unit” ci sentiamo più tranquille perché con questa squadra di professionisti che ci seguiranno, dalla diagnosi, all’intervento, alla cura e durante la riabilitazione del tumore al seno, collaborando fra loro, sicuramente faranno in modo di migliorare le prestazioni seguendo più da vicino la persona ammalata e facendola sentire meno sola.

Con l’occasione, infatti, dei nostri “10 anni” abbiamo deciso di fare una donazione importante a questa “Unità Senologica” offrendo un assegno di € 6.000.

Nel corso dell’anno c’è in previsione la donazione al Presidio di Sondalo di un tapis roulant e una cyclette per la riabilitazione dopo un trauma, inoltre acquisteremo dei tutori elastici per il trattamento del linfedema da donare alle donne che hanno questo problema post-operatorio a seguito dello scavo ascellare.

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