MENU

REFERENDUM, PD MORBEGNO E TIRANO: "IL 40% E' LA BASE DA CUI RIPARTIRE"

TERRITORIO - 05 12 2016 -

CONDIVIDI

/pd-sondrio
"Come Partito democratico, al fianco di molti altri privati cittadini, ci siamo impegnati fortemente in questa campagna per il Sì alla riforma costituzionale: da settembre ad oggi abbiamo collaborato ad organizzare incontri e gazebo in tutti i mandamenti, che abbiamo percorso in lungo e in largo parlando del contenuto della riforma. Abbiamo sempre pensato che bisognasse informare i cittadini sul contenuto e le conseguenze della riforma.” hanno dichiarato in una nota Federico Gusmeroli, coordinatore del Circolo Pd di Morbegno, e Gloria Moiraghi, coordinatrice del Circolo PD Tirano. “Da parte nostra abbiamo fatto una proposta per il Paese; da parte di tutti gli altri si è giocato invece “contro” qualcuno. I numerosissimi voti raccolti dal Sì nella nostra provincia su questo referendum, nonostante la discesa in campo nel fronte del No di tutti i potentati locali (Presidente della Provincia in primis, sindaci, comunità montane etc…) rappresenta un risultato storico e un segnale inequivocabile che un vecchio modo di fare politica è definitivamente destinato al tramonto. La voglia di cambiamento c’è, è reale, è presente e viva anche in Valtellina e Valchiavenna.” “I deliri di onnipotenza di Borromini, purtroppo per lui, si scontrano con la realtà dei fatti e dei numeri: lui stesso dice che questo è stato un voto contro Renzi, e contro il Partito Democratico, senza accorgersi che così certifica una cosa: è quello di Renzi il partito maggioritario in provincia, visto che nel 60% del No convivono non solo i suoi tesserati, ma pure i Cinque Stelle, il centrodestra, Sel, Possibile, l’estrema sinistra, parte del PD e pure i neofascisti. Non certo un successo, a livello politico! Se vogliamo quindi leggere il dato politico locale in questa chiave, non possiamo che accorgerci di una cosa sorprendente: in quella che i leghisti amano definire “la provincia più verde d’Italia”, il tanto odiato Renzi ha preso il 40%: oltre quarantamila valtellinesi e valchiavennaschi hanno dato fiducia alla speranza di cambiamento, nonostante gli allarmismi su province e acque. Forse tutto l’isterismo mostrato dalla Lega Nord provinciale in questi mesi, la massiccia invasione di invettive elettorali e di bugie strumentali erano ben motivati: hanno capito che la gente, oltre che di Renzi, sta iniziando a stancarsi di loro e delle loro promesse mai mantenute.” “Se la Lega, a livello nazionale, non avesse deciso di puntare sul voto di pancia e su una miope visione tattica rivolta unicamente a indebolire l’unico leader politico attualmente presente in Italia, avrebbe continuato con il percorso portato avanti nelle commissioni parlamentari di condivisione e confronto sul merito della riforma: non per nulla Calderoli era correlatore del testo al Senato.” continua la nota congiunta. “E’ stato un peccato che la posizione iniziale sia poi cambiata, sacrificando un percorso di cambiamento per il nostro Paese in nome della lotta personale.” “Al netto del risultato finale, questo referendum ha avuto il grande merito di portare moltissima gente al voto e riaprire il dibattito non solo sulle modifiche alla Costituzione, ma anche sul contenuto stesso della Carta fondamentale.” ha concluso la nota dei coordinatori dei circoli di Morbegno e Tirano. “Ora bisogna andare avanti e costruire delle proposte politiche che ascoltino questa forte voglia di cambiamento in una Provincia da sempre additata (o creduta) addormentata. Renzi o non Renzi, sul territorio moltissimi nostri concittadini hanno chiesto con gran voce uno Stato più chiaro e efficiente: iniziamo dal nostro piccolo. C’è molto lavoro da fare, ma non abbiamo alcuna paura: come al solito ci rimbocchiamo le maniche e continuiamo a operare per il bene del nostro territorio e per renderlo un po’ meno vulnerabile alle pretese dei baronetti locali, che pensano di fare il bello e il cattivo tempo su ogni cosa.”

LASCIA UN COMMENTO:

DEVI ESSERE REGISTRATO PER POTER COMMENTARE LA NOTIZIA! EFFETTUA IL LOGIN O REGISTRATI.

6 COMMENTI

09 12 2016 11:12

ex elettore PD

Suggerisco questa breve lettura: http://vonmises.it/2016/04/20/la-presunzione-intellettuale-la-diffusione-delle-idee-keynesiane-nonostante-evidente-fallimento/ Possiamo anche togliere dal mio commento l'aggettivo "arrogante", che non era esattamente il centro del mio ragionamento, ma capire bene il concetto di "presunzione intellettuale" aiuta a comprendere meglio il mio pensiero.

08 12 2016 15:12

Ciapponi Landi Bruno

Quando il fastidio sembra rabbia, amarezza o delusione c'è forse qualche tono in più del necessario a farlo apparire tale. Qui poi si tratta di molto di più se spinge addirittura a dirigere altrove il proprio voto dopo una militanza convinta. Le tue (posso darti del tu, spero) argomentazioni denotano un certo livello di cultura politica, quindi bisognerà trarre le deduzioni del caso e, ovviamente, farsi autocritica. Vero è che l'autocritica più che farla la si chiede, come l'arroganza, che la si attribuisce sempre agli altri. Come vedi anche io finisco col parlare da una sorta di cattedra autoassegnata, ma è inevitabile anche parlando fra pari che espongono il proprio pensiero. Il tuo sfogo scaturirebbe dall'arroganza che attribuisci (non importa se giustamente o no) a due ex compagni di partito sul risultato del referendum, ma non può essere così, la tua posizione è certamente venuta a maturare da più lontano e forse non ha nemmeno avuto occasioni e sedi per manifestarsi in un confronto. C'è di buono, e lo vedo con piacere, che manterrai quello che più conta e che più manca: la partecipazione alla vita democratica.

07 12 2016 14:12

ex elettore PD

Il fastidio, non rabbia, amarezza o delusione, è dovuto al fatto che i coordinatori dei circoli PD di Tirano e di Morbegno, mostrano nel loro comunicato una arrogante presunzione intellettuale esprimendo giudizi politicamente discutibili sugli atteggiamenti e sulle posizioni di chi ha avuto i maggiori consensi in termini referendari senza minimamente mostrare la volontà di una autocritica necessaria e utile a loro innanzitutto ed a chi ancora perde tempo tempo a leggerne i comunicati come noi tre. Non altrettanto, ad esempio ha fatto il coordinatore PD di Sondrio, molto più misurato nel commentare i risultati. Dire poi che sono scesi in campo i potentati locali perché Della Bitta, Borromini ecc hanno fatto la loro campagna elettorale da rappresentanti di forze di centro destra dopo che per mesi abbiamo sopportato la presenza del presidente del consiglio su tutte le televisioni e su tutti i giornali impegnato in un profluvio di parole da imbonitore (mio nonno, se si fosse presentato a casa sua con atteggiamenti del genere, l'avrebbe preso a pedate nel fondo schiena dopo tre minuti di chiacchiere condotte in quel modo) è francamente troppo da accettare. L'appello all'umiltà e l'invito a non illudersi troppo è rivolto a loro non a me stesso o ai cittadini che altro non sono che gli elettori sovrani (quando possono). Infine la matematica 60+40 fa 100. E 60 vale 20 punti più di 40. C'è bisogno di ribaltare frittate o e meglio fare due conti, comprendere dove si è sbagliato, non dico chiedere scusa, ma almeno rimettersi a lavorare dimenticando per una volta chi sta dall'altra parte e fa il suo mestiere a quanto pare, visti i risultati, in modo migliore? Infine il cittadino comune elettore ha uno strumento che è appunto il voto. Tranquillo Bruno sia io che molti altri come me lo sappiamo usare quando e come serve senza (fortunatamente e finalmente) credi politici precostituiti ed è questa la bellezza della moderna democrazia.

07 12 2016 13:12

Méngu

Cito : “… sono convinto che a crescere, più che la classe politica debba essere il cittadino che deve farsi parte attiva nel suo ruolo e nei limiti in cui può capire e agire in un “gioco” certamente più grande di lui “. Gentile Bruno, sono altresì convinto che a crescere deve essere, in primo luogo, la classe politica, la quale deve dare esempio di correttezza, linearità di comportamento , onestà, interessata al bene dei cittadini e in particolare alle classi deboli. Il cittadino, nel farsi parte attiva nel suo ruolo, se ne deve ben guardare nel scegliere le persone di cui farsi rappresentare. Queste quattro parole, di cui sopra, sono banali e vecchie come il “ cucco “, ma fondamentali e difficilmente imprimibili nella testa delle persone. Purtroppo la classe politica che ogni Nazione ha rappresenta , in tanti casi, lo specchio dei suoi cittadini. Ricordiamoci che se in una cassetta di mele, una è marcia, quella intacca sicuramente anche le altre sane, se subito non la eliminiamo. Questo “ gioco “ è possibile solo se chi agisce nel togliere la mela marcia è un portatore sano di valori morali e civili. Non vedo altra via d’uscita sia nella classe politica che nelle persone se non nel recupero di sani valori. Le altre vie sono solo parole… parole e solo parole, che portano alla delusione. allo sconforto se non alla ...rovina. .

07 12 2016 09:12

Ciapponi Landi Bruno

L'amico ex tesserato ed ex elettore PD manifesta amarezza e delusione fino a trarne le conseguenze dell'abbandono del campo. E' di certo una persona impegnata che ha a cuore la cosa pubblica e i destini del Paese, però è troppo arrabbiato per prospettare qualche cosa di più costruttivo. Se fra le conseguenze che trae c'è la scelta di un partito migliore in cui entrare, tornerà in gioco, diversamente non avrà più parte attiva nella elaborazione delle scelte politiche.I partiti sono degli strumenti e come tali si usano, con retta intenzione e onestà quando e come occorrono e sono essenziali per la democrazia. Mi chiedo però se, fermandosi solo alla rabbia, indotta dalla delusione, farebbe la scelta migliore? Non credo. Io non sono così duro nella valutazione dell'azione politica frutto di scelte democraticamente assunte e per quanto creda che essa debba migliorare e di molto, sono convinto che a crescere, più che la classe politica debba essere il cittadino che deve farsi parte attiva nel suo ruolo e nei limiti in cui può capire e agire in un "gioco" certamente più grande di lui. Quanto al 40% tutto PD è ovvio che non può essere tutto, ma almeno la gran parte di quel 4o% gliela vogliamo riconoscere. O no?

06 12 2016 10:12

ex elettore PD

Se ho capito bene il 40 % di SI sono tutti a favore della riforma costituzionale e quindi hanno la valenza di rappresentare una vera voglia di cambiamento priva di influenze di partito o di appartenenza e meno che mai di tifoseria per Renzi. Il 60 % di NO sono invece la conseguenza di una nefasta influenza di partiti, partitini, partitoni o movimenti che grazie a una campagna propagandistica unidirezionale sostenuta da stampa servile, televisione mainstream priva di contraddittorio ha portato questo minoritario numero di persone ad esprimersi per negare il cambiamento innovativo progressista. Andate avanti così, mettetevi altre fette di salame sugli occhi, continuate a non capire cosa sta succedendo fra la gente comune che non prende tessere e non è attivista, appropriatevi di quel 40 % come fossero voti tutti per il PD e alle elezioni politiche, quale che sarà la legge elettorale, vi ritroverete a rimpiangere i fasti delle elezioni europee basati sulla speranza di un reale cambiamento che avete tradito voi. Verserete lacrime amare per non aver afferrato il senso di quello che è lo stato sociale attuale. Quanto alla Lega, non avrà grandi cervelli come leader ma ha saputo interpretare e leggere il quadro sociale nel quale si sta muovendo. Scendete dal piedistallo, rimboccatevi le maniche, fatevi un bel battesimo di umiltà, un bell'esame di coscienza e cominciate a fare il partito di sinistra o di centro sinistra che dichiarate di essere ma che non si capisce come facciate ad essertlo. Ex tesserato ex elettore PD.