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Nepal e Nemjung in attesa degli alpinisti Farina, Majori e Secchi

SPORT E TEMPO LIBERO - 14 09 2019 - Silvio Mevio

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/Marco Majori, Luigi Azzalini e Federico Secchi
@Anna Lanfranchi (da sinistra a destra: Marco Majori, Luigi Azzalini e Federico Secchi)

L’accogliente B&B della Contea della “Magnifica Terra” di Bormio ha tenuto a “battesimo” – recentemente - la nuova spedizione alpinistica con destinazione il Nepal da parte degli alpinisti “militari” dell’Esercito (appartenenti alla blasonata S.M.A.M., ovvero la Sezione Militare di Alta Montagna di Courmayuer), Marco Farina (aostano) e Marco Majori (bormino doc), unitamente a Federico Secchi di Valfurva!

 

Oltre ai giornalisti e ai media provinciali, ha presenziato anche Luigi Azzalini, in qualità di assessore alla cultura e in rappresentanza dell’amministrazione comunale di Bormio; un saluto e soprattutto “buona fortuna” sono arrivati anche da parte delle sezioni C.A.I. di Bormio, Valdidentro e di Valfurva e dagli amici delle Guide Alpine di Bormio dove, Marco e Federico, svolgono la loro attività alpinistica!

 

La partenza ufficiale è prevista per il prossimo 18 settembre 2019 (mercoledì) e durerà la bellezza di una quarantina di giorni; la destinazione, come abbiamo avuto modo di evidenziare in precedenza, è per l’appunto il Nepal ed in particolare una cima “speciale” quella del Nemjung (7140 metri), collocata tra il massiccio del Manaslu (ottava montagna più alta del mondo con 8163 metri) e quello dell’Annapurna (decima montagna più alta al mondo con 8091 metri).

Una montagna quasi sconosciuta ai più e in modo particolare ai “non addetti ai lavori” … è incastonata tra i colossi himalayani, ovvero le montagne collocate oltre gli ottomila metri di altezza, dove vivere il “vero, puro e naturale alpinismo” e soprattutto dove saranno loro i primi esploratori (visto e considerato che la cresta nord è – attualmente – ancora inviolata) rappresentano i cardini e gli obiettivi di Farina (classe 1983), di Majori (classe 1984) e di Secchi (classe 1992) nella spedizione alpinistica che inizierà tra pochi giorni.

 

Durante la conferenza stampa siamo riusciti ad avvicinare Marco Majori che ci ha raccontato del perché della scelta di questa montagna “speciale”: <<L’idea è balenata nella nostra mente dopo avere parlato con Abele Blanc – il forte alpinista valdostano - che era stato proprio in quella zona e dove era salito sull’Himlung; guardando con più attenzione questa cima abbiamo notato l’evidente spigolo nord; ci è sembrata una via molto logica … e a tutt’oggi ancora inviolata!

Ci ha rammentato la cresta del Gasherbrum Quattro – IV – e con molta franchezza per tutti noi sarà un po’ come riscattare quella mancata cima – l’anno passato, 2018 – a causa di quanto successo in Pakistan e dove – purtroppo – abbiamo “perso” un amico - commilitone, ovvero il piemontese Maurizio Giordano!

Non avevano mai sentito parlare di questa montagna e ciò è uno dei motivi che ci ha spinto a partire; pensiamo che sia la “meta giusta” … dove vivere un alpinismo lontano dalle rotte commerciali e soprattutto molto più prossimo a come era inteso quando “lui stesso” – l’alpinismo – nacque parecchi anni or sono: ovvero ricco di tanta esplorazione e ricerca dei propri limiti!

Purtroppo spesso si assiste ad un tipo di alpinismo che finisce sotto i riflettori dove – su montagne ultra conosciute – si progredisce a cervello spento verso la cima … basta riflettere su quanto accaduto - quest’anno - sul “tetto del mondo”, l’Everestuattro>>.

 

Come abbiamo già evidenziato - in precedenza - la spedizione alpinistica di Farina, Majori e Secchi durerà circa una quarantina di giorni al fine di avere le più elevate probabilità di potere raggiungere la vetta anche in caso di condizioni meteorologiche non sempre favorevoli oppure essere in grado di cambiare itinerario di salita nel corso della spedizione stessa; la prima fase – una volta arrivati a destinazione - sarà dedicata necessariamente all’acclimatamento (di fondamentale importanza) con salite e pernottamenti a quote – via, via – sempre più elevate nella zona prossima al campo base (CB), situato a quota 4800 metri!

 

La linea di salita (cresta nord del Nemjung) sarà decisa – dopo un’attenta valutazione – in base alle condizioni della montagna stessa e alla situazione meteorologica. Non ci rimane che augurare … un in bocca al lupo vero e sincero ai “due” Marco e a Federico affinché questo loro progetto ambizioso trovi riscontri più che positivi e che – soprattutto – vada in porto con la conquista del Nemjung!

 

Silvio Mevio

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