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"Nidi gratis solo per una piccola, piccola parte di bambini"

SCUOLA - 24 09 2019 - Lucia Codurelli

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Dal 23 settembre è possibile farne richiesta a fronte di un dato veramente sconfortante, visto che solo nove nidi in Valtellina vi hanno aderito. Non solo, i nidi come dai dati pubblicati sono pochi e con zone completamente scoperte, compreso il nostro Comune di Teglio. I nove nidi pubblici e privati, ammessi alla misura “Nidi gratis” per il biennio 2019-2020 sono così distribuiti: 2 in Val Chiavenna, 2 in Bassa Valle, 4 nel Sondriese e 1 a Sondalo. Questo quadro deve indurre gli amministratori a farsene carico con urgenza visto che la Provincia di Sondrio è la pecora nera con una disponibilità di 17,80 bambini su 100, il dato più basso di tutta la Lombardia.

 

Lombardia che non brilla, visto che solo un bambino su quattro si vede riconosciuto il proprio diritto a frequentare un asilo nido, a fronte dell’obbiettivo fissato dall'Unione europea che è di 33 posti ogni 100 sotto i tre anni. Una "vera e propria emergenza" che coinvolge gran parte del Paese e proprio la Regione che si definisce leader. Inoltre i dati Istat ci dicono che la Lombardia è l'unica Regione del Nord che non ha aumentato l'offerta di Nidi negli ultimi anni e di conseguenza nei comuni Montani la situazione è drammatica.

Considerato che la disponibilità in provincia è poco sopra al 17%, l’accessibilità al bando è ancora più bassa, visto che realtà importanti non vi partecipano per molteplici difficoltà.

 

Tutto ciò evidenzia che la misura “Nidi gratis” realizzata da Regione Lombardia si è rivelata decisamente insufficiente e farraginosa, poiché si limita ad abbattere i costi per alcune famiglie a basso reddito che rientrano nell’ISEE (l’indicatore della situazione economica equivalente - Isee ordinario (o corrente) - del nucleo familiare, che deve essere inferiore oppure uguale a 20.000 euro. Inoltre i genitori devono essere entrambi occupati oppure, se disoccupati, aver sottoscritto un “Patto di servizio personalizzato” (ai sensi del D.Lgs n. 150/2015), con il quale si inseriscono in un percorso assistito di ricerca di una nuova occupazione) e non fa nulla per aumentarne la copertura del servizio.

 

Pertanto c’è urgente bisogno di capire, di approfondire le reali dimensioni del fenomeno, delle criticità presenti sul bando NIDI GRATIS, soprattutto alla luce delle dichiarazioni di Anci Lombardia - ben 6500 i quesiti a cui ha risposto, a cui si aggiungono 7000 chiamate al call center e i 21 incontri organizzati in sede e sui territori che hanno registrato 3000 partecipanti!

 

Cifre su cui riflettere e lavorare per la semplificazione della misura in atto, nel contempo occorre un impegno per potenziare la rete dei servizi all’infanzia, a partire dallo zero sei anni, oggi molto sottodimensionata, frammentata ed eccessivamente rigida, che non supporta la conciliazione degli orari di vita e lavoro e non offre opportunità di crescita educativa e di relazione a tutti i bambini.

 

Lucia Codurelli - consigliere comunale

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