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Viabilità in Provincia. Ci accontentiamo o la completiamo?

ECONOMIA E POLITICA - 27 11 2019 - I consiglieri della lista “Comuni di tutti” – Teglio

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/lavori in corso

Questo nostro intervento sulla viabilità Valtellinese, che speriamo porti un contributo costruttivo e prende origine da alcune tematiche e problematiche presenti anche sul territorio comunale di Teglio.

 Nell’ultimo consiglio comunale abbiamo chiesto al Sindaco, nonché Presidente della Provincia, Elio Moretti dei chiarimenti in merito alla pericolosità e ai conseguenti interventi previsti lungo il tratto di S.S. 38 che attraversa il fondovalle tellino nelle frazioni di Tresenda e S. Giacomo. Nella presentazione delle Linee Programmatiche di mandato erano inseriti interventi migliorativi e di messa in sicurezza quali marciapiedi, rotonde, impianti semaforici, sottopassi, da realizzare anche sulla base di accordi in essere con gli altri enti interessati quali RFI e ANAS e con l’impego di fondi già stanziati nel bilancio provinciale. Ma ad oggi, nell’ elenco delle opere pubbliche per il triennio 2019/2022, non previsto nulla di quanto promesso. Ed è grave che un Sindaco che millanta meriti per i prossimi interventi di ANAS sulla statale dell’ Aprica, non faccia nulla per questioni di sua competenza, quali la sicurezza dei suoi cittadini.

 

Siamo coscienti che le problematiche nel tratto Tresenda-S. Giacomo siano di difficile risoluzione, se non con interventi importanti strutturalmente ed economicamente. La conformazione del territorio con la S.S. 38 “chiusa” tra il fiume Adda, la ferrovia ed il pendio retico, la presenza di incroci (per Castello dell’Acqua ed Aprica) rendono di fatto difficoltosa e la messa in sicurezza dell’ arteria in quei tratti. Da queste evidenze, parte la nostra riflessione.

Tralasciamo il discorso sulla linea ferroviaria, non perché la riteniamo di secondaria importanza ma perché richiede prima di tutto un cambio di mentalità e un ripensamento dell’intero sistema di trasporto in un paese come l’Italia in cui la movimentazione di merci e persone si svolge per la maggior parte su gomma. Siamo convinti che il futuro su cui investire è il trasporto su rotaia che però merita un intervento urgente e studiato ad hoc.

 

Ci concentriamo quindi sulle strade.

Si discute in questi periodi della tangenziale di Tirano (finalmente dovrebbero partire i lavori) e, con l’ assegnazione delle olimpiadi del 2026, del prolungamento della tangenziale di Sondrio. Altre discussioni riguardano i trafori. Mortirolo, Stelvio e Mesolcina sono sicuramente opere viabilistiche necessarie al territorio, considerando sia gli aspetti economici che le priorità. Il Mortirolo sarebbe l’alternativa in caso di chiusura della S.S. 36, con risvolti sia commerciali che turistici. Lo Stelvio avrebbe risvolti più turistici soprattutto per l’alta valle, con il collegamento ad est. Stesse considerazioni per il Mesolcina in Valchiavenna.

Non si parla però o se ne parla poco del fatto che la “base” della nostra viabilità è la S.S. 38. Si dà per scontato che con l’ apertura della tangenziale di Morbegno e nei prossimi anni di Tirano, la viabilità della Valtellina e Valchiavenna sia da considerarsi ultimata ed ottimale.

E’ grave che nessuno, in particolare la classe politica che ci governa parli del completamento della S.S. 38, “la superstrada” come da anni viene chiamata.

Con l’apertura della tangenziale di Tirano e l’aumento dei flussi turistici in occasione delle olimpiadi 2026, come sarà la situazione in corrispondenza degli incroci a di Tresenda e S. Giacomo nelle giornate di intenso traffico? Le code da Tirano si sposteranno più a valle con tempi di percorrenza sempre lunghi? I problemi di inquinamento, vivibilità e sicurezza, oggi presenti a Tirano, si sposteranno e graveranno sui altri cittadini Valtellinesi? Le stesse problematiche saranno presenti anche a Chiuro, Ponte in Valtellina, Piateda, Castione, Berbenno, Ardenno o nel tratto della “Valchiosa”?

Sicuramente nei prossimi anni bisognerà procedere al miglioramento e messa in sicurezza dell’unica, pericolosa ed inadeguata statale: rotonde, sottopassi, incroci, passaggi pedonali, illuminazione e segnaletica sono i primi interventi da programmare. . Sono però interventi locali e parziali.

 

La vera soluzione alla viabilità si otterrà solo con il completamento della “superstrada”. Come? Iniziando a programmare tale opera. Quanto accaduto in Valfurva con la frana del Ruinon non ci sta insegnando niente? Anni, decenni di mancati interventi, non si recuperano così facilmente e lasciano il segno su tutta la Valle.

Per l’evento delle olimpiadi 2026, dobbiamo richiedere la stesura di un progetto di fattibilità, di massima, di dettaglio. Chiamiamolo come vogliamo, ma bisogna mettere “nero su bianco” il completamento delle opere (ponti, viadotti, gallerie, e pretendere la redazione di un piano per la loro manutenzione.

Ad oggi di questi progetti (che non devono servire per dare lavoro a qualche studio amico) non vi è nulla, se non delle semplici linee sui P.G.T. dei comuni interessati, che individuano il “corridoio” della futura strada.

Il progetto di completamento avrà diversi vantaggi. Permetterà finalmente, di ragionare con dati reali e concreti e di avere un quadro economico complessivo dell’opera. Ma soprattutto si potrà “partire” alla ricerca dei fondi (da suddividersi anche in lotti di realizzazione) necessari all’ esecuzione dell’intervento.

 

Oggi tutto questo non è possibile perché manca una visione di insieme.

Ad opere ultimate (fra quanti decenni?) saranno notevoli i vantaggi per la sicurezza e la vivibilità dei cittadini residenti, così come anche per le aziende e gli operatori economici. E diverse opere oggi in previsione, potrebbero anche non essere realizzate in quanto la S.S. 38 diverrebbe un’arteria interessata da soli flussi locali, con notevole risparmio di denaro pubblico.

Ultime nostre considerazioni riguardano la S.S. 39 e S.S. 36.

Condividiamo gli interventi di cui si parla sulla statale del Passo d’ Aprica. In attesa delle decisioni sul traforo del Mortirolo (su gomma o rotaia?), la concretezza e i tempi ristretti impongono interventi di adeguamento e messa in sicurezza della strada, in particolare nel tratto iniziale ricadente sul territorio di Teglio, che oggi non degna di chiamarsi “strada”. Pari interventi dovranno essere portati a progettazione ed esecuzione, anche nel tratto Bresciano della S.S. 39 con la realizzazione della tangenziale “ovest” di Edolo.

Come già sopra esposto, la nostra viabilità incentrata sulla S.S. 38. Ma come ogni fabbricato funzionale e sicuro che poggia su un solido basamento, anche la nostra viabilità deve avere solide fondamenta nella S.S. 36. È quindi essenziale provvedere ad adeguare e mettere in sicurezza con importanti investimenti il tratto lungo il lago di Como, così come necessario (per noi ma anche per i territori della Brianza) completare sino a Lecco il tracciato a tre corsie.

La speranza è che le nostre riflessioni portino ad un dibattito costruttivo, ma soprattutto ad azioni concrete volte al miglioramento della viabilità provinciale.

 

Cordiali saluti.

I consiglieri della lista “Comuni di tutti” – Teglio

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