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Quasi serie (122), un terreno donato, una casa, una tassa per i ladri di Roma

ECONOMIA E POLITICA - 08 04 2017 - Giancarlo Bettini

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Credevo il Presidente del Consiglio italiano Gentiloni un bonaccione, un uomo messo lì per cercare di raddrizzare il nostro povero stivale che, bucato, fa acqua da tutte le parti. Già dal suo primo agire però ho dovuto ricredermi.

 

Dicono che sta facendo riaffiorare un avvenimento italiano che più italiano non può essere, quello di nonno Berlusconi e la giovane Ruby. Il nonno “Berlusca”, messo in croce da politici di sinistra e da una parte della Magistratura, non è ancora morto. Sulla croce, sul Calvario, dice ai ladroni che ha a latere: “Ruby no, non l’ho posseduta!”. Risulta anche dagli atti ufficiali. Nonostante ciò il nostro nuovo successore di Renzi, il che sta a significare la sua fotocopia, se ne sta fregando dell’ultima frase pronunciata da Gesù crocifisso ed i giornalisti trovano ancora spazio per rispolverare ciò che avevano archiviato da anni.

 

Quel simpaticone di Gentiloni ha messo inoltre gli occhi sulle case degli italiani. Il barile italiano dei tintin è quasi vuoto e quindi il Renzi fotocopia si è accorto che c’è ancora una via di scampo, quella di tassare le proprietà del mattone non in base al numero di coloro che dietro il mattone abitano, ma in base ai metri quadri coperti dall’immobile. Quindi non ci possiamo attendere nulla di bello se non un aumento delle tasse. Io che non ho posseduto la Ruby, ma da tanti anni una casa, sono in attesa, come tutti gli italiani, del domani.

 

I proprietari di immobili devono temere non solo i ladri di Roma, ma anche i ladri che, non autorizzati, entrano giorno e notte nelle nostre case. Per l’aumento delle tasse non ci rimarrà che fare ricorso. Invece per i ladri senza divisa merita annotare alcuni avvertimenti. In particolare scriverò come mi comporterò in caso di tentativo di furto, furto che mi auguro non avvenga.

 

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Desidero informare i lettori su ciò che sino ad oggi mi ha permesso di avere un tetto. Il primo grazie lo devo ai miei genitori che mi hanno donato un appezzamento di terreno in zona edificabile. Terreno alla periferia di Tirano ieri, oggi tra una serie di case unifamiliari o quasi. Senza questa donazione non avrei nemmeno iniziato la progettazione. Con mia moglie abbiamo acceso un mutuo pluriennale quindi per lunghi anni le quattro mura non erano solo nostre, ma anche di un Istituto di Credito (interessi pagati a due cifre.) Casa unifamiliare per marito, moglie e tre figli.

 

Nella nuova residenza sono nati altri due figli quindi abbiamo acquistato un po’ di terreno ed ampliato l’immobile. Composizione della famiglia: marito, moglie e cinque figli per un totale di sette persone. Ho una moglie speciale che oltre a procreare ha sempre avuto la volontà di lavorare per terzi. Da quanto sopra scritto si può capire che alla nostra dimora siamo appassionati, direi che la riteniamo sacra, intoccabile. Intoccabile specialmente da mani esterne, da luridi ladri.

 

A me non interessa cosa recita il codice civile e tanto meno le parole, quale misericordia, pronunciate un giorno sì e l’altro pure dal Santo Padre. A me interessa che nessuno, bianco o nero, si permetta di varcare la mia soglia senza regolare nulla osta. E’ a tutti nota la forte crescita delle armi acquistate da parte di cittadini italiani per difesa personale in questi ultimi anni. Noi, liberi cittadini, abbiamo il diritto di difenderci, di dimenticarci che la rivoltella è munita di sicura. Lo devono ricordare invece le forze dell’ordine che hanno solo due possibilità. Quella di dimenticarsi cosa dice il codice e quindi la possibilità di tirare il grilletto con il rischio di finire in galera al posto del ladro e quella di mantenere la sicura e mentalmente chiedersi: “il ladro che ho di fronte avrà il coraggio di uccidermi? La pistola che ha in mano sarà vera od una scacciacani?”

 

Capite, cari lettori, come siamo conciati? Concludendo questi miei pensieri vi dico che presto acquisterò un'arma, in Italia o all’estero, per difesa. Dimenticavo di dirvi che nella nostra casa non c’è più la famiglia di ieri composta da sette persone, ma l’immobile è abitato oggi solamente da mia moglie e da me. I figli, giustamente , hanno scelto la loro strada. La casa “dei sacrifici” non è divisibile in appartamenti.

 

“Uomo avvisato, mezzo salvato”. Perciò gli eventuali, futuri ladri da casa nostra non usciranno vivi.

 

Giancarlo Bettini

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