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Le licenze italiane sul gioco d’azzardo online saranno prorogate?

ECONOMIA E POLITICA - 14 12 2022 - Redazione

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Una delle notizie più attese nel mondo del gioco d’azzardo legalizzato in Italia è quella relativa alla possibile proroga delle licenze per i giochi e le scommesse online. L’attuale bozza di legge prevede che le licenze vengano prorogate fino alla fine del 2023 e questo è bastato per rassicurare gli operatori di mercato, che vedono una prospettiva più rilassata rispetto a quella iniziale di fine 2022.

 

Attualmente non è possibile richiedere estensioni delle correnti licenze, né tantomeno nuove licenze, poiché tali operazioni richiederebbero l’indizione di un bando che attualmente non è stato ancora definito.

 

Fortunatamente, dal punto di vista dei giocatori non cambia niente e perciò i clienti potranno contare sulle solite condizioni. Non vi sono neanche novità che riguardano le promozioni, e quindi i casinò con bonus senza deposito potranno continuare ad offrire sia questo tipo di offerta, così come giri gratis, bonus di benvenuto percentuali ecc.

Tregua fino a fine 2023

La situazione è stata tranquillizzata dalla bozza di legge, anche se bisognerà aspettare che questa diventi definitiva. Una misura per il breve termine, considerate ormai le scadenze prossime, era divenuta assolutamente necessaria, per non creare caos nel settore che aspettava risposte. 

 

Nel frattempo, chi può prorogare la propria licenza dovrà effettuare il pagamento del 15% del canone una tantum con due rate (metà gennaio e inizio giugno 2023). 

La questione della gara

Il governo ha preferito mettere le mani avanti e allontanare per il momento un grande patata bollente: la gara per le nuove licenze. Infatti, la legge finanziaria in vigore da qualche anno prevede l’assegnazione di sole 40 concessioni al prezzo di 2,5 milioni di euro, a fronte di circa 80 operatori richiedenti e che hanno pagato 350.000€ per una licenza di 9 anni. 

 

Questi termini andrebbero a rivoluzionare pesantemente il settore, con malumori generalizzati tra gli operatori (soprattutto quelli più piccoli da un punto di vista economico). Almeno per il momento, non c’è alcuna novità riguardo agli esercenti.

Niente è ancora definitivo

L’attuale bozza di legge, piccola parte della complessa manovra 2023, è per l’appunto solo una bozza di un atto legislativo che generalmente viene approvato solo gli ultimi giorni dell’anno e perciò potrebbe essere ancora oggetto di molte revisioni. A quanto pare, comunque, perlomeno non dovrebbero esserci aumenti nelle tasse sui giochi o sulle scommesse, mentre al contrario si alzano le aliquote per gli operatori. 

 

Il nodo più difficile da sciogliere sembra proprio quello della quantità di operatori, poiché questi ultimi sono troppi rispetto al numero di licenze che l’attuale quadro legislativo vorrebbe concedere. Non si tratta solo di una parità di trattamento, ma anche di una questione di investimenti sprecati: c’è chi ha investito molto per creare delle società pronte a diventare operative nel campo del gioco d’azzardo online, con equipe di progettisti, marketer, accordi con i provider, content writer e tanto altro, che oggi potrebbe  ritrovarsi senza uno sbocco sul mercato italiano.

 

Mancano pochi giorni alla fine dell’anno perciò tra poco si saprà meglio quali misure verranno prese per il settore.

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