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Le Comunità Energetiche: nascita, caratteristiche, tipologie

ECONOMIA E POLITICA - 02 10 2023 - Ezio (Méngu)

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Le comunità energetiche sono formate da imprese e cittadini che per obiettivo comune hanno scelto di lavorare insieme per produrre, distribuire energia, in modo condiviso e democratico usando energia tratta da una fonte rinnovabile.

 

Le comunità possono essere formate in vari modi: da cittadini, da uffici commerciali, da piccole e medie imprese, da enti territoriali o autorità locali (amministrazioni locali) ma tutte devono utilizzare le fonti di energia rinnovabili, quali l’energia solare, l’eolica, idroelettrica, biomasse, geotermica, marina. Non solo: le comunità energetiche possono includere anche i sistemi di stoccaggio di energia e il pompaggio d’acqua con accumulo allo scopo principale di ottimizzare l’utilizzo di energia elettrica su un determinato luogo evitando in tal modo le perdite di trasmissione di energia sulle lunghe distanze. In Italia esistono svariate iniziative di promozione con bandi e incentivi statali che promuovono le Comunità energetiche.

 

Vi sono vari modi per formare una comunità energetica: in primis, è necessario che la gente del territorio sia informata in modo capillare dell’idea del progetto. Una buona comunicazione è essenziale, poiché occorrerà procedere, oltre che al piano finanziario, al fine di avere una costante cooperazione tra i membri del gruppo. La formazione di una comunità energetica, in genere, comporta un notevole impegno e, nel caso vi fossero delle incertezze sulla loro “creazione “, vi sono molte associazioni e organizzazioni che forniscono un supporto tecnico nella formazione e nella gestione finanziaria, in particolare portando conoscenze sui bandi  e gli incentivi statali.

 

Le comunità energetiche sono formate da un gruppo di cittadini e di imprese che decidono di investire una determinata somma di denaro per la costruzione di un impianto di energia rinnovabile poniamo ad esempio un impianto solare o eolico. I cittadini o le imprese, in tal caso, possono essere proprietari dell’impianto e condividere l’energia prodotta tra di loro con i relativi benefici economici e incentivi.  Oppure essere creata da un ente pubblico tramite una iniziativa comunale o regionale, dove è l’ente che promuove lo sviluppo della comunità energetica con l’interesse primario all’ autoconsumo condiviso.

 

Le Comunità energetiche possono avere diverse tipologie di impianto secondo le esigenze dei membri della Comunità. Possono essere formate da un gruppo di abitazioni private o da un insieme di edifici commerciali o industriali o anche di un solo edificio, ad esempio un Condominio o una villetta con soli due membri ( Produttore- Consumatore )  

 

Ad esempio i proprietari di appartamenti in un condominio possono formare una loro comunità energetica avendo un impianto solare sul tetto.  In tal caso la comunità è formata dai proprietari degli appartamenti e la Comunità può essere gestita da una associazione o anche da una cooperativa o dall’Amministratore del Condominio che  avrà anche la possibilità di monitorare  il funzionamento del sistema. L’energia prodotta dai condomini può essere generata da pannelli solari installati all’interno e all’esterno dell’edificio, o anche da turbine eoliche o impianti di cogenerazione.

 

Nei condomini la posa delle infrastrutture generanti l’energia elettrica ( posa pannelli solari ecc. ) può essere vincolata da leggi e normative locali ed è quindi bene chiedere e ottenere tutte le necessarie autorizzazioni. La creazione della Comunità energetica condominiale può aumentare la sostenibilità e ridurre la povertà energetica riducendo i costi delle bollette, inoltre promuove la partecipazione e la consapevolezza del consumo energetico dei cittadini.

 

Le comunità energetiche possono essere formate in qualsiasi luogo usando però l’energia rinnovabile. Nel caso dell’energia solare andrà verificato l’irraggiamento solare del luogo, in quello eolico la velocità del vento e soprattutto occorre verificare anche se il luogo ha dei vincoli ambientali e delle limitazioni dovute a regolamenti Comunali. E’ essenziale sapere il punto di allacciamento sulla rete di distribuzione (sulla cabina Secondaria in b.t. o Primaria in M.T.). Il tempo occorrente per la creazione di una unità energetica dipende dalla estensioni, dalla complessità del progetto, dalle leggi locali e dagli eventuali finanziamenti e incentivi. E’ da ritenersi ragionevole pensare a tempi di diverse settimane e addirittura mesi per la richiesta dei permessi e delle autorizzazioni, infine occorre considerare anche il tempo relativo al collaudo dell’impianto e alla messa in rete della energia e al suo esercizio, per essere completamente operativa. Per far nascere una Comunità Energetica e accorciare i tempi necessari al progetto e alla relativa messa in servizio del impianto, potrebbe essere utile una eventuale consulenza per la parte tecnica e amministrativa.         

 

Ezio (Méngu)

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