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La questione dell’impatto sociale e lavoro

ECONOMIA E POLITICA - 23 01 2023 - Ezio (Méngu)

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/Lotta o abbraccio?
Lotta o abbraccio? (foto di Méngu)

Sappiamo tutti che il suono delle sirene sospende i propri pensieri per domandarsi subito cosa sta succedendo. Così è stato per la gente di contrada. Non dico che ogni gallina ha sospeso il suo beccare nella ciotola del suo mangime ma quasi ed hanno alzato il collo sospettose. La gente si è affrettata sull’uscio di casa e così è iniziato un tam-tam di domande e supposizioni.

 

Un giovanotto, il più informato e affidabile, ha percorso l’anello delle strette contrade in bicicletta gridando : “Ettore è in cima ad un platano austroungarico dell’Adda, dicono che sia in pericolo. Vigili del fuoco e infermieri gli impongono di scendere ma lui, caprone,  continua a dire che scenderà solo quando  “ Ruseghina “ avrà finito di parlare sul tema del “ rinnovo delle concessioni di grande derivazione idroelettrica “. Sotto la naia era conducente muli e il Capitano aveva capito il suo carattere montanaro e irriducibile e lo aveva nominato Capo Stalla. Presto ! Presto ! Venite, venite tutto a vedere.

 

In un “ amen “ una marea di gente ha invaso tutto il circondario del ponte e il traffico  si è inchiodato.

Ecco!  Arriva il Ruseghina ansimante  per la corsa fatta  a causa del furor di popolo che l’aveva prelevato da casa sua. Toglie il cartello  a Filippo e dice:” sarò sintetico nel mio discorso. Sarò chiaro come acqua di fonte poiché ho imparato a memoria  il “ documento  redatto dal Comitato “ Grande Idroelettrico “ e , in verità mi preme che Ettore,mio fido, scenda dal platano”, poi inizia  a dire:  

Per le compensazioni territoriali:  

• Agli enti locali, i comuni gravati dagli impianti e dalle opere di derivazione in particolare, vanno assicurati per intero i proventi dei canoni (quota fissa e variabile) e sovracanoni previsti per lo sfruttamento

• E’ necessario definire le modalità di accesso, ritiro e libero utilizzo della quota di energia gratuita da fornire ai territori proporzionalmente all’energia prodotta nei rispettivi territori;

• E’ utile prevedere punteggi aggiuntivi per i progetti di efficientamento innovativo -sostenibile;

• E’ utile prevedere punteggi aggiuntivi per progetti di compensazione territoriale di carattere sociale ed ambientale da affinare e concordare con i comuni interessati con risorse messe a disposizione dal gestore;

 • Devono essere previsti punteggi “negativi” da sottrarre al conteggio per i gestori uscenti che non hanno gestito al meglio gli impianti (esempio: interramento invasi, smottamenti degli spondali, non rispetto delle normative vigenti sul personale, sulla sicurezza del personale compreso l’orario di lavoro, il non rispetto dei fogli condizione originari);

 • Vanno garantiti i diritti degli enti locali relativi agli accordi/le convenzioni stipulate con le concessioni originarie.

 

Questione impatto sociale e lavoro.

Nelle clausole sociali la questione occupazione è fondamentale. Per molti anni le aziende idroelettriche hanno portato lavoro ed investimenti. Col tempo tutto è cambiato, le aziende hanno pensato agli utili aziendali tagliando in modo drastico sui costi del lavoro e sugli investimenti.

Cosa è realmente successo negli ultimi 20 anni? Venti anni di rivendicazioni economiche da parte della politica territoriale ad ogni livello, assecondate dalle società concessionarie a fronte di una parallela e puntuale riduzione degli organici.

Una vera e propria mattanza a cui il territorio tutto, con l’unica eccezione periodica dei sindacati di categoria, ha assistito in maniera passiva, senza rendersi conto che i continui adeguamenti dei canoni, piuttosto che le tasse locali sui beni materiali, le aziende li hanno corrisposti e li corrispondono dal risparmio sul costo del lavoro, non attingendo dagli introiti derivati dalla produzione.

Se da un lato la stagione delle compensazioni economiche frutto di adeguamenti normativi di legge e quindi obbligatori, è oggi ancora presente e consolidata, non possiamo certo dire altrettanto della stagione occupazionale. E non è che il taglio drastico degli occupati diretti si sia tramutato in lavoro e reddito per le aziende locali.

È necessario ristabilire le priorità territoriali di scambio, anche innovativo, tra lo sfruttamento e lo sviluppo del territorio con lavoro, innovazione, ricerca. Non si può più prescindere dal dotarsi di nuove regole vincolanti per i futuri concessionari, che non si limitino esclusivamente a temi economici. I vincoli, da includere nei futuri bandi di concessione, dovranno prevedere obblighi per i nuovi operatori a mantenere le attività e la destinazione dei siti, a riqualificare tecnologicamente gli impianti, a presentare credibili piani di investimento societario, ad incrementare i livelli occupazionali diretti attraverso piani di riposizionamento interno di tutta una serie di attività.

Detto questo per il momento chiudo.

“Ettore  hai sentito ? Sì?  E allora scendi, scimmia, dal platano.”

E come una scimmia Ettore scende dalla pianta, corre e abbraccia il “ Ruseghina “ tra un batter di mani da far vibrare i bottoni della patta dei pantaloni.

I Vigili del fuoco e infermieri si guardano in faccia e dicono: è andata bene, facciamogli un battimani. 

La folla si dirada, e i traffico comincia  a scorrere regolare. Nessuno si è lamentato poiché il tema trattato dal “ Ruseghina” e dai suoi fidi era attuale e molto interessante per la nostra Valle e di sicuro continuerà nelle famiglie e forse sarà anche trattato in Parrocchia.  

 

Ora la parola a Méngu. 

Si ! Ora tocca a me dire qualcosa. Ho scritto 10 articoli fantasiosi e ho usato nomi di opportunità e non con riferimenti a persone, allo scopo di non far nascere stati d’animo perturbati poiché presto dovrà spuntare il nome del nuovo Eletto in Regione per la Provincia di Sondrio.

Devo dire che due settimane fa mi è capitato sottomano un interessante ( almeno per me )  documento dal titolo “ La montagna può rilanciarsi con le sue risorse “  redatto  da “ Coordinamento Comitati “ grande idroelettrico

Non sono un politico, nè ho ambizioni di sorta. Sono un anziano ( classe 1943 )  e non mi so esprimere con i termini del “ politichese “ma ho cercato di far intendere, in modo banale, ciò che il comune cittadino dovrebbe sapere. Perdonatemi se mi sono espresso con un italiano del “ larès “ come diciamo noi valtellinesi.

Ai personaggi del racconto ho messo in bocca, papale, papale, intere parti del Documento citato che ognuno dovrebbe tenere sul comodino, insieme alla Bibbia e ogni tanto leggere.  Il documento l’ho trovato chiaro, pulito d’ogni sorta di  convenienza  personale e sopratutto il documento indica chiare le linee guida sul da farsi per il rilancio della nostra montagna.

Vi ho detto che sono del ’43  e forse l’età mi dà la facoltà di parlare dei vecchi tempi. Mi piace ricordare i grandiosi lavori fatti per la costruzione della diga di S. Giacomo, quella di Cancano, quella di Belviso, e i molti canali di gronda. 

Ricordo la fatica dei nostri padri e il loro sacrifici per la costruzione di quegli impianti. Lavoro dal lunedì al sabato, mensa e dormitorio unico, braghe pezzate con odore di mina e un piatto di minestra e un ringraziare Iddio d’essere uscito da buchi di galleria  . Basta leggere i nomi dei morti sulle lapidi che sono appese nelle belle chiesette sulle dighe senza contare le malattie e le morti venute dopo nel silenzio della famiglia.  

Dopo la disgraziata guerra, i nostri padri si sono rimboccati le maniche senza tante ciance perché a loro e ai loro figli brontolava la pancia per la fame e occorreva pagare il conto di fine mese scritto sul libretto di bottega.

Finiti i lavori in Valtellina, molti hanno poi hanno insegnato a costruire dighe in tutto il mondo e altri, i più fortunati, sono stati assunti dalle società idroelettriche.

Mi rivolgo a colui che sarà eletto per la Provincia di Sondrio: ci pensi bene e faccia tutto il possibile per preservare questa nostra ricchezza, sudore e fatica dei nostri padri.

Questo grande Mondo idroelettrico di energia rinnovabile è nostro dovere preservarlo, è nostro patrimonio e va reso ancor più produttivo e competitivo e trarne il giusto profitto.

Io credo che l’azione di ogni candidato alle prossime elezioni regionali debba tendere al  bene di tutte le regioni italiane avendo cura di proporre e fare approvare stesse leggi e stessi regolamenti, in giusti tempi, così che tutte possano trarre vantaggio per il loro territorio. Utopia ? Almeno proviamoci!  

 

Ezio (Méngu)   

 

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