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"La chiusura notturna del presidio di Morbegno è totalmente inaccettabile"

ECONOMIA E POLITICA - 17 02 2017 - PD Morbegno

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"La chiusura notturna del presidio di Morbegno è totalmente inaccettabile." non usa mezze parole il coordinatore del circolo PD di Morbegno e della Bassa Valle, Federico Gusmeroli, in merito alla paventata chiusura notturna del pronto soccorso del capoluogo di mandamento. "Il nostro territorio non è solo il fondovalle, dove le strade permettono di raggiungere in tempo non troppo elevato altri presidi ospedalieri: alle Valli del Bitto, alla Valmasino, alla Valtartano e a tutti gli altri abitati per i quali è necessario un viaggio anche più di trenta minuti solo per raggiungere Morbegno? La sanità deve essere un servizio universale garantito per tutti con i migliori livelli possibili di efficienza e qualità."

 

"Già da diversi mesi, con l'aiuto fondamentale della commissione sanità del PD provinciale, stiamo monitorando la riforma sanitaria voluta da Maroni e soprattutto le sue ricadute sulla situazione mandamentale." ha chiarito il coordinatore dem. "Le preoccupazioni sono molte, e molti i cittadini che ci hanno chiesto negli ultimi giorni di intervenire, anche solo per fare informazione su un tema attorno al quale sia calato un silenzio totale. Totalmente assente il coinvolgimento della popolazione e l'informazione, che è sempre passata solo attraverso comunicati stampa. Ancora più imbarazzante - o imbarazzato? -  il silenzio della Lega Nord, il partito al governo in provincia e in regione e responsabile della riforma sanitaria che ci ha già portato in dono i problemi connessi all'integrazione con l'alto Lario e la Valcamonica: casualmente il suo segretario provinciale è anche vicepresidente della provincia e presidente della CM di Morbegno. Ai cittadini del mandamento, più che le pizzoccherate mondiali, interessano i servizi essenziali e la sanità: speriamo che a seguito di questo ulteriore sollecito qualcuno intervenga spiegando qual è la posizione della Lega Nord in merito al presidio di Morbegno, e magari lo faccia sapere a Maroni."

 

"Il presidio di Morbegno e la sua apertura h24 è un tema che appartiene a tutti i cittadini della bassa valle e dunque crediamo che tutti debbano agire, ognuno secondo le sue responsabilità, per scongiurare l'ipotesi di una sua chiusura. Ben vengano tutte le iniziative di Sindaci, associazioni, partiti, singoli cittadini: è un impegno comune a tutti." ha concluso Gusmeroli. "Né la macchina medica a Nuova Olonio né il dirottamento sul PS di Sondrio, spesso con code d'attesa molto lunghe, sembrano soluzioni valide a sopperire un'eventuale chiusura. Per questo motivo entro fine mese organizzeremo un'assemblea straordinaria del circolo, aperta a tutti, proprio per confrontarci sulle azioni da mettere in campo per evitare che il secondo centro della provincia perda un altro pezzo importante."

 

Condivide l’analisi il segretario provinciale del PD Giovanni Curti, “la situazione dell’offerta sanitaria in Provincia presenta situazioni di preoccupazione e spinge a fare una riflessione di prospettiva. Ci vuole coraggio per immaginare un sistema che offra qualità del servizio, modernità, cura del cittadino. Una riorganizzazione è auspicabile sempre che tenga conto della nostra specificità territoriale e che non rappresenti una fuga dei servizi e della qualità sanitaria. L’ospedale di Morbegno rappresenta un tassello della sanità della valle importante. Il piano di riorganizzazione ha già orientato delle scelte su Morbegno con una trasformazione progressiva in POT presidio ospedaliero territoriale. Il progetto è un progetto che possiamo definire pilota, è stata istituita una cabina di regia. Come verrà implementato? Quali le linee guida e le resistenze da affrontare? Bisogna evitare che questo percorso penalizzi ulteriormente il pubblico a vantaggio del privato. Anzi i servizi devono rappresentare un valore aggiunto per il sistema sanitario complessivo e per il territorio di Morbegno. Come vedere la trasformazione del pronto soccorso in primo soccorso? La chiusura notturna è una scelta non accettabile, non spiegata che spaventa.

 

Quali le garanzie per i cittadini? Garantire il territorio è la priorità. La nostra sanità va vista in ottica di specificità montana e quindi bisogna riconoscerla nei fatti. Manca sia l’informazione ai cittadini che  l’impegno delle forze che in regione hanno il pallino della sanità, la Lega in particolare. Lega che in regione ha ridisegnato i confini della sanità, un’area territoriale allargata alle altre province con alto lario e valle camonica, soluzione che non funziona e penalizza i servizi (anche nell’Alto Lario).

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