MENU

FCA, come investire nelle trattative con Renault

ECONOMIA E POLITICA - 10 06 2019 - Redazione

CONDIVIDI

/renault

Come ben sanno tutti i trader più esperti, e quelli che magari hanno affinato qui le proprie competenze, per investire nel mercato azionario occorre non perdere nemmeno un evento delle società che si è scelto di mettere nel mirino.

 

In tal senso, la vicenda che potrebbe unire FCA a Renault sembra appassionare non solamente gli investitori nelle rispettive società, quanto tutti coloro i quali sono interessati a investire nei listini europei, anche alla luce degli ultimi eventi.

 

Ricordiamo infatti come il ministro delle finanze francese, Bruno Le Maire, abbia espresso la preferenza che il governo transalpino abbia un seggio nel consiglio di amministrazione di ogni nuova società, cercando altresì garanzie che Renault rimanga un partner “alla pari” con Fiat Chrysler in qualsiasi fusione, e che – ancora - la sede europea della società risultante dalla fusione sia in Francia.

 

Appare infatti chiaro che da quando la proposta è stata resa pubblica, una settimana fa, siano sorte preoccupazioni da parte francese che la Fiat possa “sottovalutare” Renault. Il governo ha deciso così di rafforzare il suo coinvolgimento, soprattutto dopo che Fiat Chrysler ha lasciato intendere che la propria proposta era un accordo “prendere o lasciare”.

 

Le Maire ha inoltre confermato di aver incontrato durante il fine settimana Jean-Dominique Senard, presidente di Renault, e di aver parlato con John Elkann, presidente di Fiat Chrysler, per un accordo politico prima della riunione del consiglio di amministrazione. Elkann si è detto aperto alle proposte e ha accettato di discutere le condizioni di un possibile accordo. I funzionari francesi hanno poi domandato rassicurazioni sul fatto che non vi saranno chiusure di fabbrica in Francia, e la garanzia che Senard sia amministratore delegato della nuova società per almeno quattro anni.

 

Tuttavia, il governo francese insiste per mantenere un seggio nel nuovo consiglio di amministrazione formato da 11 persone. Dal canto suo, pare che Fiat Chrysler non voglia chiudere del tutto l’affare, anche se l'azienda considera già la sua attuale offerta come particolarmente generosa, considerando che la Fiat contribuirebbe più di Renault in termini di redditività, volumi di auto e capitalizzazione di mercato.

 

La proposta di Fiat Chrysler di ridurre la partecipazione del governo francese è considerata necessaria per inviare un segnale agli investitori che qualsiasi società frutto della fusione non sarà politicamente influenzata, aggiunge poi la stampa italiana.

 

In tutto questo mosaico particolarmente frazionato vi è poi la voce dei sindacati. Quelli di Renault avvertono come l’attuale proposta potrebbe dare alla Fiat il potere di favorire le operazioni in Italia rispetto a quelle in Francia, considerato che il governo francese non avrebbe più un rappresentante nel nuovo consiglio di amministrazione. Le parti sociali ricordano inoltre come almeno 22.000 posti di lavoro siano stati soppressi alla Renault in Francia dal 2005 ad oggi.

 

Infine, segnaliamo come la scorsa settimana si sia riunito il consiglio di amministrazione dell'Alleanza Renault-Nissan, che comprende anche Mitsubishi, al fine di esaminare la proposta di Fiat Chrysler.

LASCIA UN COMMENTO:

DEVI ESSERE REGISTRATO PER POTER COMMENTARE LA NOTIZIA! EFFETTUA IL LOGIN O REGISTRATI.

0 COMMENTI